domenica 23 dicembre 2018

Aiuto, il cortisolo!

Aiuto, 
il cortisolo!


Vi sentite gonfi? Fate fatica a perdere peso? Non riposate bene? Avete cali di umore? Forse è meglio controllare l’ormone dello stress
Pressoché costante nella giornata, ha un picco massimo nelle primissime ore del mattino e un picco minimo nelle prime ore di riposo

Fabbricato dai surreni si riversa nel sangue quando l’organismo è “sotto pressione”. È utile in un primo momento perché ci rende più lucidi ma a lungo andare logora gli organi e si rivela tossico anche per il cervello. Aumenta la concentrazione di glucosio nel sangue ed indebolisce le difese immunitarie per cui in medicina viene usato sotto forma di cortisone per arginare gli stati infiammatori.


Che stress! Quante volte ripetiamo - mentalmente o ad alta voce - questa parola nell’arco della giornata? Lo stress tuttavia non è necessariamente un male: c’è infatti uno stress buono, chiamato eustress, che consente al nostro organismo di far fronte a piccole e grandi emergenze, dandoci una forza e una resistenza inaspettate. Ma se la situazione di stress si protrae troppo a lungo nel tempo, e non è seguita da una fase di rilassamento, si ripercuote in una serie di ricadute dannose per l’organismo. Si parla allora di stress cattivo, o distress.

Come viene prodotto e come agisce
Il cortisolo, prodotto dal surrene su impulso del cervello, è l’ormone simbolo dello stress: nei momenti di maggior tensione determina l’aumento di glicemia e grassi nel sangue, mettendo a disposizione l’energia di cui il corpo a bisogno. Insieme al cortisolo vengono poi liberate adrenalina e noradrenalina (catecolamine); la combinazione di questi tre elementi aumenta la pressione sanguigna per migliorare le prestazioni fisiche e la prontezza. Passata la situazione di stress l’organismo torna in equilibrio (diminuiscono tono muscolare, respiro frequenza cardiaca e pressione sanguigna) e il corpo si rilassa. Questa fase è essenziale: senza di essa si verificano le condizioni per l’esaurimento.
Il nostro corpo produce, attraverso le ghiandole surrenali, grosse quantità di questa sostanza al mattino e diminuisce durante il giorno, raggiungendo il livello minimo al tardo pomeriggio e alla sera. Questo andamento “circadiano” è il risultato dello stile di vita dei nostri antenati. Nell’era delle caverne, l’uomo preistorico per cacciare e procurarsi il cibo era solito svegliarsi alle prime ore del mattino con la luce del sole. Questo istinto di sopravvivenza ha portato il nostro ritmo biologico ad essere molto attivi al mattino e meno alla sera. Il cortisolo è infatti considerato un ormone vitale, in grado di regolare molte funzioni del nostro corpo, influenzando infatti il metabolismo dei carboidrati, dei grassi e delle proteine.
L’ormone dello stress
Se in passato il cortisolo è stato un prezioso alleato per la sopravvivenza e per la salvaguardia della specie, oggi il significato di questo ormone viene spesso associato ad una sfera negativa, ovvero quella dello stress. I nostri antenati hanno sfruttato la capacità di rispondere ad una situazione di allerta o di bisogno come una reazione necessaria per sopravvivere. Lo stile di vita della nostra società ha invece ribaltato come detto in precedenza l’interpretazione di questo ormone. La sedentarietà, l’eccessivo consumo di caffeina, il salto dei pasti, la ricerca di alimenti raffinati e super calorici sono solo alcune delle cause di una eccessiva produzione di cortisolo. Il risultato finale? Un’alterazione dell’equilibrio ormonale con difficoltà a perdere peso, un aumento del rischio di diabete, un calo dell’umore, una stanchezza cronica e il fallimento di qualsiasi piano nutrizionale.
   Possiamo controllarlo
Come possiamo prevenire o migliorare questa situazione? Possiamo verificare i livelli del nostro ormone attraverso un banalissimo test salivare. In seguito ai risultati verrà poi valutato un percorso individuale che parte dalla corretta nutrizione, 
eliminando i grassi cattivi, preferendo gli alimenti di stagione ed evitando i prodotti raffinati, alla pratica dello sport, evitando di immobilizzare il nostro metabolismo ed infine termina con la conoscenza e la cura dei nostri limiti fisici.

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