il cortisolo!
Vi
sentite gonfi? Fate fatica a perdere peso? Non riposate bene? Avete cali di
umore? Forse è meglio controllare l’ormone
dello stress
Pressoché
costante nella giornata, ha un picco massimo nelle primissime ore del mattino e
un picco minimo nelle prime ore di riposo
Fabbricato dai surreni si riversa nel sangue quando l’organismo è “sotto
pressione”. È utile in un primo
momento perché ci rende più lucidi ma a lungo andare logora gli organi e si
rivela tossico anche per il cervello. Aumenta la concentrazione di glucosio nel
sangue ed indebolisce le difese immunitarie per cui in medicina viene usato
sotto forma di cortisone per arginare gli stati infiammatori.
Che
stress! Quante volte ripetiamo - mentalmente o ad alta voce - questa parola
nell’arco della giornata? Lo stress tuttavia non è necessariamente un male: c’è
infatti uno stress buono, chiamato eustress, che consente al nostro organismo
di far fronte a piccole e grandi emergenze, dandoci una forza e una resistenza
inaspettate. Ma se la situazione di stress si protrae troppo a lungo nel tempo,
e non è seguita da una fase di rilassamento, si ripercuote in una serie di
ricadute dannose per l’organismo. Si parla allora di stress cattivo, o
distress.
Come viene prodotto e come
agisce
Il cortisolo,
prodotto dal surrene su impulso del cervello, è l’ormone simbolo dello stress:
nei momenti di maggior tensione determina l’aumento di glicemia e grassi nel
sangue, mettendo a disposizione l’energia di cui il corpo a bisogno. Insieme al
cortisolo vengono poi liberate adrenalina e noradrenalina (catecolamine); la
combinazione di questi tre elementi aumenta la pressione sanguigna per
migliorare le prestazioni fisiche e la prontezza. Passata la situazione di
stress l’organismo torna in equilibrio (diminuiscono tono muscolare, respiro
frequenza cardiaca e pressione sanguigna) e il corpo si rilassa. Questa fase è
essenziale: senza di essa si verificano le condizioni per l’esaurimento.
Il nostro corpo produce, attraverso le ghiandole surrenali, grosse quantità
di questa sostanza al mattino e diminuisce durante il giorno, raggiungendo il
livello minimo al tardo pomeriggio e alla sera. Questo andamento “circadiano” è
il risultato dello stile di vita dei nostri antenati. Nell’era delle caverne,
l’uomo preistorico per cacciare e procurarsi il cibo era solito svegliarsi alle
prime ore del mattino con la luce del sole. Questo istinto di sopravvivenza ha
portato il nostro ritmo biologico ad essere molto attivi al mattino e meno alla
sera. Il cortisolo è infatti considerato un ormone vitale, in grado di regolare
molte funzioni del nostro corpo, influenzando infatti il metabolismo dei
carboidrati, dei grassi e delle proteine.
L’ormone dello stress
Se in passato
il cortisolo è stato un prezioso alleato per la sopravvivenza e per la
salvaguardia della specie, oggi il significato di questo ormone viene spesso
associato ad una sfera negativa, ovvero quella dello stress. I nostri antenati
hanno sfruttato la capacità di rispondere ad una situazione di allerta o di
bisogno come una reazione necessaria per sopravvivere. Lo stile di vita della
nostra società ha invece ribaltato come detto in precedenza l’interpretazione
di questo ormone. La sedentarietà, l’eccessivo consumo di caffeina, il salto
dei pasti, la ricerca di alimenti raffinati e super calorici sono solo alcune
delle cause di una eccessiva produzione di cortisolo. Il risultato finale?
Un’alterazione dell’equilibrio ormonale con difficoltà a perdere peso, un
aumento del rischio di diabete, un calo dell’umore, una stanchezza cronica e il
fallimento di qualsiasi piano nutrizionale.
Possiamo controllarlo
Come possiamo prevenire o migliorare questa situazione? Possiamo verificare
i livelli del nostro ormone attraverso un banalissimo test salivare. In seguito
ai risultati verrà poi valutato un percorso individuale che parte dalla
corretta nutrizione,
eliminando i grassi cattivi, preferendo gli alimenti di stagione ed evitando i prodotti raffinati, alla pratica dello sport, evitando di immobilizzare il nostro metabolismo ed infine termina con la conoscenza e la cura dei nostri limiti fisici.
eliminando i grassi cattivi, preferendo gli alimenti di stagione ed evitando i prodotti raffinati, alla pratica dello sport, evitando di immobilizzare il nostro metabolismo ed infine termina con la conoscenza e la cura dei nostri limiti fisici.
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