mercoledì 26 dicembre 2018

SALE (3). TUTTO CIO' CHE, FORSE, NON SAPEVATE: COLORI E SAPORI

SALE (3). TUTTO CIO'
CHE, FORSE, 
NON SAPEVATE: 
COLORI E SAPORI


Continuiamo la carrellata sul sale, il minerale senza il quale l'uomo e gli animali non possono fare a meno 


·        Nella versione che viene proposta in questa scheda prodotto, il sale indiano è già macinato in un polvere fine che può essere aggiunta direttamente sul piatto, possibilemente sempre a fine cottura. In alcuni casi - ad esempio con le uova al sugo in padella - può essere aggiunto in fase di cottura.

·        La ricetta prevede difatti di fare andare per intanto il sugo che non deve essere troppo liquido, per poi inserire delicatamente le uova intera aiutandosi con un cucchiaio, per creare una srta di cula per il bianco e il rosso dell'uovo. In questo caso appunto è possibile porre il sale direttamente sull'uovo, che verrò elevato e risoltato da questo incredibile sale salgemma.


Anche l’indiano Kala Malak è un sale fossile, ma ha un aroma decisamente particolare, essendo ricco di solfuro di ferro, cioè di zolfo. Gusto e colore ne risentono: a una tonalità viola scuro, perfetta per la decorazione dei piatti, si accompagna un sapore simile a quello delle uova sode, particolarmente apprezzato nella cucina vegana. Per testarlo anche in casa, provatelo in un sandwich o miscelato con il tofu e la curcuma.
Dopo il sale dal sapore di uova, un’altra sorpresa: il sale estratto da un fiume. È quello che accade in Australia, con le saline sotterranee del Murray River: qui arriva acqua che ha viaggiato a lungo e si è arricchita di sali minerali. Ma il colore rosa albicocca è dovuto a un’esposizione molto recente: le alghe dei bacini di evaporazione sono ricche di carotene.
1 Anche in Giappone il sale si preferisce aromatizzato. Molto noto in Italia, in vendita in tutti i negozi di specialità biologiche o dal mondo, è il gomasio, miscela di sale e sesamo tostato.


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Non è da dimenticare neanche il sale aguni, che si prepara filtrando l’acqua della barriera corallina con fitte reti di legno di bambù. Consistenza vellutata e aroma delicato: in estremo Oriente si aggiunge persino al caffè.
1.      Per chi preferisce rimanere fra i confini nazionali, le possibilità di scelta fra i sali marini non mancano: quello più noto è il dolce di Cervia, particolarmente delicato per la mancanza dei composti amari di calcio, potassio e magnesio.
2.      Il sale Mothia, dall’isola siciliana di San Pantaleo, è ottenuto secondo un metodo tradizionale che si fa risalire ai fenici.
·        Il sale di Trapani, presidio Slow Food: viene raccolto a mano solo in estate dalle antiche saline, all’interno di un’oasi naturale del WWF, e confezionato così com’è, senza nessuna ulteriore lavorazione. Si utilizza come il normale sale da cucina, anche se possiede un gusto più delicato.

·        Sale Kosher

  Viene usato prevalentemente dalla comunità ebraica la quale richiede che la carne venga privata del sangue prima di essere mangiata. La sua struttura si presta perfettamente alla funzione religiosa e si differenzia da quello marino grosso nel diverso metodo usato per la sua estrazione. Dalla forma più schiacciata e allungata rispetto al sale comune, risulta più idoneo per le preparazioni “in crosta” poichè aderisce perfettamente ai cibi. Altra differenza rispetto al sale marino tradizionale riguarda poi il sapore più delicato e meno ferroso, dovuto al fatto che non ha iodio aggiunto. Oggi è uno dei sali più apprezzati dalla cucina americana per la praticità del formato senza dimenticare che è quello utilizzato sui bretzel.
·        Sale arancione Mirroir
·        Estratto sulle Ande Boliviane, a 3700 metri sul livello del mare ha un sapore molto intenso. Deve il suo colore all’altissima concentrazione di minerali. Se ne consiglia un uso moderato.
·        Sale indiano viola
·        Usato prevalentemente nella cucina indiana e in Bangladesh, viene estratto nell’India Centrale. Chiamato anche Kala Namak o anche Sanchal, questo salgemma di origine vulcanica, è considerato il sale più ricco e completo del mondo. Sono ben ottantaquattro i minerali naturali e oligoelementi contenuti in questo sale, tra cui zolfo, potassio, calcio, zinco. Usato da millenni nella cultura ayurvedica per le sue proprietà terapeutiche e digestive. La ricchezza di ferro al suo interno, insieme agli altri minerali naturali, a differenza del sale comune non aumenta il contenuto di sodio nel sangue, aiuta la digestione, allevia i bruciori di stomaco e aiuta la vista.
Sale nero Hawaii 
Black Lava. 
Prodotto dalle caratteristiche straordinarie. La sua lavorazione segue i dettami di un’antica ricetta locale. Il caratteristico colore nero, viene dato dall’aggiunta di lava vulcanica depurata e carbone vegetale durante il procedimento di essiccazione. È proprio la presenza di carbone vegetale naturale a conferirgli notevoli qualità depurative.
Sale nero Indiano 
Kala Namak  

Come per il Black Lava anche il Kala Namak è di origine vulcanica pur differenziandosi nel colore tendente verso il grigio poichè privo di carbone vegetale. Molto usato in India e Pakistan, caratterizzato da un pungente odore di zolfo tanto da renderlo un prodotto molto apprezzato nella cucina vegana poichè pare conferire un sapore che ricorda quello del tuorlo d’uovo ai piatti che ne sono privi. Viene infatti aggiunto spesso al tofu, alle omelette di ceci e alle torte salate.

 Giampietro Comolli



(SALE, 1 continua)
 

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