mercoledì 8 febbraio 2017

4 HOTEL ITALIANI AGLI INGLESI?

Quattro storici 

alberghi italiani 

in bilico. 

Potrebbero andare 

ad un fondo inglese

Il Gruppo Statuto ha consegnato “in pegno” ad un fondo inglese, a fronte di un prestito da 59,5 milioni di euro, il Danieli di Venezia, il San Domenico Palace di Taormina, il Four Seasons e il Mandarin Oriental di Milano


Alcune grandi squadre di calcio a cinesi e americani, marchi illustri della moda in mano ai cinesi e altri gruppi storici come “Pirelli” o “Ferretti yacht” che passano nelle mani di manager con gli occhi a mandorla. Il Made in Italy tanto apprezzato nel mondo è sempre più ricercato (e acquisito) da colossi esteri che, ora, mettono le mani anche su alberghi che hanno scritto pagine leggendarie del Belpaese. In particolare sono in bilico le sorti del Danieli di Venezia, San Domenico Palace di Taormina, Four Seasons e Mandarin Oriental di Milano che sono stati consegnati come “pegno” ad un fondo speculativo inglese il quale, se non rimborsato, potrebbe pensare bene di prendere il controllo delle strutture.

Quattro storici alberghi italiani in bilico  Potrebbero andare ad un fondo inglese

Il motivo di questo “contratto” è da ricercare in una situazione di crisi, quella in cui si ritrova il Gruppo Statuto, proprietario dei quattro gioielli di cui sopra. L’imprenditore di riferimento, Giuseppe Statuto, ha da smaltire una grande quantità di debiti nonostante, appunto, sia titolare di immobili e marchi di grande prestigio e valore e per questo ha chiesto al fondo The Children’s Investment Fund 59,5 milioni sottoscrivendo obbligazioni al tasso dell’11,478%. Una parte degli utili è destinata ai bambini poveri, come a volersi pulire un po’ la coscienza dalle speculazioni ottenute sul lavoro.

Ma come si è arrivati a questo punto? Da un confronto: il casertano Statuto contro lo sceicco del Qatar Hamad Al-Thani. In palio: l’acquisto, dai liquidatori, del San Domenico, perla dell’hotellerie siciliana, ex monastero domenicano del 1400. Statuto vince all’ultimo minuto: 52,5 milioni contro 52,3. Però deve pagare entro ottobre 2016. E le banche hanno chiuso i rubinetti. Anzi, Mps, dopo rate di un mutuo non saldate per 20 milioni, gli ha spedito l’ufficiale giudiziario pignorandogli il Danieli per un valore complessivo di 242 milioni. E se le banche chiudono non resta che affidarsi al bond quinquennale da 59 milioni piazzato al fondo londinese che però, oltre a ottenere un tasso di interesse elevatissimo (contropartita del rischio) e garanzie ipotecarie, mette il timbro del pegno sul 100% della società che controlla tutti gli alberghi.

Quattro storici alberghi italiani in bilico  Potrebbero andare ad un fondo inglese

Povero Statuto? Neanche per scherzo, perché se è vero che la situazione non è delle migliori è anche vero che Colliers, una delle principali società di valutazione immobiliare, avrebbe stimato in circa 1,1 miliardi il valore delle proprietà alberghiere, a fronte di debiti complessivi per circa 700 milioni (538 ipotecari). Questo perché i marchi degli hotel in questione vantano apprezzamenti da star mondiali della musica, dello spettacolo, del cinema. Di ieri e di oggi se pensiamo che al Four Seasons ha soggiornato Bruce Springsteen dopo il concerto a San Siro, che Wolfgang Goethe soggiornava al San Domenico quando era in Sicilia e quand’era a Venezia al Danieli, proprio lì dove Angelina Jolie e Johnny Deep hanno anche girato il film The Tourist.
Roba da ricconi considerato che una camera doppia deluxe al Danieli costa 345 euro ma la suite reale «Doge Dandolo» 12mila. Al Four Seasons di Milano si va da 625 ai 13mila della «Penthouse Suite», 141 metri quadri. Altro che Statuto, il prestito lo devono chiedere i clienti “normali” per passare qui una notte da divi (da patriotti, meglio se accolti dal signor Rossi piuttosto che da un suddito della Regina).
italiaatavola

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