giovedì 7 settembre 2017

20 anni di Festival del Prosciutto di Parma

20 anni di Festival 

del Prosciutto di Parma
Festa per un'eccellenza 

tutta italiana

A Langhirano (Pr) è in corso la 20ª edizione del Festival del Prosciutto di Parma che ha l'obiettivo di celebrare una delle grandi eccellenze gastronomiche italiane frutto di anni di esperienza dei produttori


Il Festival del Prosciutto di Parma, al ventesimo compleanno, è stato inaugurato venerdì 1 settembre a Langhirano (Pr) dal Re del Cioccolato, Ernst Knam, sul palco di piazza Ferrari insieme al sindaco di Parma Federico Pizzarotti, al sindaco di Langhirano Giordano Bricoli, al presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma Vittorio Capanna, all'assessore all'Agricoltura della Regione Emilia Romagna Simona Caselli, al presidente della Camera di Commercio di Parma Andrea Zanlari e al presidente dell'Unione Parmense degli Undustriali Alberto Figna.

20 anni di Festival del Prosciutto di Parma Festa per un'eccellenza italiana

È stata l’occasione per parlare dei prodotti d’eccellenza di Parma e del suo territorio, e dell’immagine del cibo italiano all’estero: in questo campo, i marchi storici emiliani sono in prima linea, protagonisti di un successo tutt’altro che effimero. A Langhirano, il 2 e il 3 settembre, è stata allestita la Cittadella del Prosciutto, un’ampia area dove i mastri prosciuttai hanno proposto, all'interno dei loro stand, degustazioni guidate, abbinamenti e laboratori del gusto. Non mancava, come di consueto, la sezione specializzata “Prosciutti dal mondo”, ossia una serie di stand ospitanti alcuni Prosciutti crudi di qualità dall’Italia e dal mondo.

A Parma fino al 10 settembre ci sarà il Bistrò del Prosciutto di Parma dove, tutti i giorni, è possibile degustare il Prosciutto di Parma godendo delle bellezze del centro e partecipando agli eventi culturali e di intrattenimento in programma. Ma il Festival andrà avanti ancora fino al 16-17 settembre con Finestre Aperte, che consentirà a tutti i gastrocuriosi di assistere al ciclo di lavorazione e partecipare a degustazioni gratuite direttamente all'interno dei Prosciuttifici.

20 anni di Festival del Prosciutto di Parma Festa per un'eccellenza italiana

E proprio a proposito di fasi di lavorazione di un prodotto di successo, ho la possibilità di chiedere a Claudio Leporati, direttore marketing Italia del Consorzio del Prosciutto di Parma, quale sia l’ingrediente che rende il Re dei Salumi così unico: sarà la qualità certificata delle carni, il sale, la brezza proveniente dal Tirreno, il clima delle colline del parmense.
«Tecnicamente - risponde Leporati - il Prosciutto di Parma è solo carne di maiale e sale, non c’è altro. Tuttavia, io dico sempre che un’eccellenza come questa, riconosciuta in tutto il mondo, è il risultato di tanti piccoli fattori diversi. Se proprio devo citarne uno, direi che il fattore umano fa la differenza: la sapienza e l’esperienza, con cui i nostri mastri prosciuttai trasformano una coscia di maiale in un ambasciatore della qualità italiana, è l’elemento decisivo e insostituibile».

A partire da questa grande professionalità, che dati di mercato si aspetta per il 2017?
Che si confermi il trend di crescita: nel 2016 sono stati prodotti 8,7 milioni di prosciutti, con un +2,8% rispetto all’anno precedente. Nel 2017 potremmo arrivare a nove milioni, le premesse ci sono. A livello globale continuiamo a combattere le imitazioni e la concorrenza sleale ma non è facile, dato che esportiamo in ottanta paesi diversi, per un volume pari al 32% della produzione».

20 anni di Festival del Prosciutto di Parma Festa per un'eccellenza italiana

Per passare dalle statistiche ai fatti, ho scelto, tra i tanti appuntamenti in calendario la degustazione di prosciutto e sake, a cura di “La Via del Sake” di Milano. Marco Massarotto, il presidente dell’associazione, ha spiegato che il cosiddetto “vino di riso”, tipicamente giapponese, si abbina magnificamente con i grandi protagonisti della gastronomia italiana, come il Prosciutto di Parma e il Parmigiano-Reggiano. L’ampia gamma di sapori e sfumature olfattive a disposizione consente, ad esempio, di accostare un sake un po’ più intenso (con note di cereali, farina e frutta secca) al sapido del prosciutto. Ma aveva il suo fascino anche il secondo abbinamento, tra il parmigiano e un sake più delicato e fruttato, con un retrogusto tendente al dolce.

Le degustazioni come questa servono a ritrovare un rapporto diretto con i consumatori, perché apprezzare il prosciutto di Parma significa incontrarsi e assaggiare: parole e immagini da sole non bastano a presentare ai sensi questi sapori, così speciali. Una tendenza seguita anche dal Consorzio del Prosciutto di Parma, che continua a inventare abbinamenti sempre diversi, e a ospitare produttori sempre nuovi (c’era lo stand del prosciutto giapponese, lo giuro!) in modo che sia il consumatore stesso a saggiare i pro e i contro, e a decidere se abbia o no un senso tutta la pubblicità, i festival, il clamore mediatico che circonda le eccellenze gastronomiche italiane.
di Guido Gabaldi

Per informazioni: www.festivaldelprosciuttodiparma.com

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