Il bello del gusto
Quando il testimonial
promuove il Paese
Ci sono casi in cui il “brand ambassador” di un’azienda diventa automaticamente ambasciatore reale dell’intero Paese di origine del bene prodotto. Come nel caso del caffè illy e del tenore Andrea Bocelli.
C’è una storia di caffè italiano (una marca nazionale) che sta girando il mondo. Esattamente come la campagna di Barilla con Federer e Oldani, forse dà più lustro e reputazione al Belpaese delle nostre vicende politico-istituzionali. Nello spot in onda in molti Paesi del mondo, quello con Bocelli si presenta come un vero e proprio “patto di affinità” tra illy, eccellenza italiana del caffè a livello globale, e il tenore di fama mondiale. Un patto fondato sulla convinzione che la creazione di qualcosa di unico, in ogni ambito, richieda un quotidiano e continuo lavoro di perfezionamento.Questo impegno invisibile, che si svolge perlopiù dietro le quinte, è finalizzato per entrambi a un solo obiettivo: offrire al mondo il meglio di sé. Questo significa per illy e Andrea Bocelli la felicità. Questo è il senso profondo di “Live HAPPilly”. Un claim, come lo chiamano gli esperti di comunicazione, una firma d’azienda che è innanzitutto una promessa di vita.
Ma l’abilità dell’azienda triestina è stata superare anche l’eccellenza di Bocelli e declinare in digitale la programmazione cine-tv, proponendo altri ambasciatori della marca e dell’eccellenza del Paese: il designer Ron Arad, il fotografo Maurizio Galimberti, il maestro pasticcere Sal De Riso, la cuoca stellata Caterina Ceraudo, il flautista Andrea Griminelli e José Dìaz Enamorado, vincitore dell’Ernesto Illy International Coffee Award, che premia ogni anno la migliore qualità sostenibile.
Le loro storie, insieme a quella di Andrea Bocelli, vivono sul sito illy.com per creare uno storytelling ampio e continuativo che si articola sui social con contenuti speciali e sulle newsletter con contenuti esclusivi dedicati agli iscritti. Un esempio per le tante aziende dell’agroalimentare nazionale che devono attaccare i mercati esteri per migliorare profitti e vocazione. E questo si può fare anche senza investimenti milionari. Ma solo con la forza delle idee: chiare, originali. E italiane.
i Pasquale Diaferia
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