giovedì 13 dicembre 2018

QUANDO LA PERCEZIONE INCONTRA... IL PECCATO DI GOLA

QUANDO 
LA PERCEZIONE
INCONTRA...
IL PECCATO 
DI GOLA


Con la caduta dell’impero romano, che fine fecero gli assaggiatori?
Quali teorie si svilupparono sulla percezione e quali furono i riflessi sulla vita sociale?
Bacco, con il passare del tempo divenne sempre più impopolare nell’Impero, infatti, le divinità pagane vennero progressivamente sopraffatte dalla diffusione del cristianesimo.

Agostino D'Ippona
Tra i massimi esponenti della religione cristiana troviamo Sant’Agostino d’Ippona (354 – 430), africano di nascita, ma romano di lingua e cultura. Nei suoi scritti il filosofo dedica ampio spazio alla ricerca della conoscenza, individuando come strumento gli organi sensoriali, indispensabili per veicolare le informazioni circa ciò che ci circonda.
L’uomo, secondo Agostino, non è in grado di comprendere la realtà nella sua totalità senza l’aiuto di Dio. Pertanto, la percezione ammette che gli oggetti esterni influenzino il soggetto attraverso gli organi di senso provocando nel corpo delle modificazioni fisiologiche.
Non solo, Agostino sostiene che la percezione sia un’attività puramente psichica. Infatti è l’anima, più vicina a Dio, che percepisce e non i sensi. La ricerca di Agostino riguardo i meccanismi della percezione e gli strumenti di conoscenza della realtà si dedica largamente al valore del gusto. Parlando del sensorio del gusto, spiega nella sua tesi che è dato da un movimento dell’anima e questa è il vero soggetto percettivo, capace di discernere i sapori.
In conclusione, il gusto è uno dei cinque strumenti corporali attraverso i quali l’uomo entra in contatto con il mondo esterno, l’innovazione di Agostino rispetto la percezione è stata riconoscere il senso esterno e interno come differenti per ciascun individuo nonostante entrambi facciano riferimento a Dio. Per questo possiamo affermare che è impossibile che un oggetto sia percepibile sensorialmente allo stesso modo da più di un singolo individuo.
Come spesso avviene, le cose si dimenticano e poi si inventano nuovamente e la progressiva specializzazione registrata nel corso dei secoli ha fatto si che all’analisi sensoriale si siano dedicati soprattutto i tecnici che, ignorando il pensiero degli antichi filosofi e vittime del riduzionismo, invece di concentrare la loro attenzione sulla mente, si sono focalizzati sui meccanismi neurofisiologici e quindi sugli organi di senso.
È infatti dei nostri tempi la riscoperta delle tesi agostiniane e quindi la focalizzazione sull’elaborazione dei segnali anziché sulla loro rilevazione. È talmente recente che la maggior parte delle suole che si occupano della formazione degli assaggiatori dedicano ancora ampio spazio all’illustrazione dell’anatomia e della fisiologia dei sensi, scendendo nei particolari sul numero e sul funzionamento dei recettori, senza mai curarsi della psiche e dei relativi meccanismi di generalizzazione, cancellazione e deformazione del segnale. Il riflesso sui tempi di apprendimento e sulle prestazioni dei giudici sensoriali dovuto a quest’approccio alla materia è ovviamente tanto grande quanto negativo.

Alessandra Mannini (L'ASSAGGIO)

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