Germania, soldi
a studenti stranieri
e l'Italia non sa
se la scuola riaprirà
Chi studia nelle università tedesche e ha avuto difficoltà a causa della pandemia riceverà fino a 500 euro di aiuti per luglio e agosto. In Italia invece la Ministra Azzolina ancora non decide nulla.
Mentre gli studenti italiani non sanno ancora se, come e quando rientreranno a scuola (di ogni ordine e grado), in Germania il Governo ha stanziato fondi per sostenere gli studenti stranieri che stanno studiando nelle università tedesche e che si sono trovati in difficoltà a causa del lockdown.
Il Ministero Federale tedesco per l'Educazione e la Ricerca per i mesi di luglio ed agosto offre un aiuto economico che non dovrà essere restituito. Per accedere all'aiuto finanziario provvisorio, gli studenti devono dimostrare di trovarsi in una condizione finanziaria di emergenza dovuta alla pandemia, ad esempio perché il loro lavoro part-time è stato disdetto (sì, perché un lavoro part-time da quelle parti si può ancora trovare e magari anche con facilitazioni ulteriori se si sta studiando e viceversa). A seconda della situazione del richiedente, l'indennità transitoria varia dai 100 ai 500 € al mese.
Non c’è da stupirsi troppo se poi i nostri cervelli fuggono e non c’è nemmeno da lanciarsi in grandi proclami sulla bellezza dell’Italia, su un’offerta formativa in crescita o - peggio - in patriottici discorsi sull’importanza di mantenere in Italia scoperte, studi, ricerche. L’unica via sembra essere quella delle dimissioni del ministro all’Istruzione Lucia Azzolina, certo non l’unica e prima colpevole di un degrado formativo nel quale l’Italia è naufragata ormai da tempo, ma rappresentativa di un sistema che ancora non funziona.
Un sistema che, ancora di più, ha mostrato i suoi nervi scoperti con la pandemia. Non solo nelle decisioni ancora non trovate sulla ripresa delle scuole, ma anche sulle scelte tardive e discutibili fatte ad esempio per l’organizzazione degli esami di maturità. Senza dimenticare le proposte di “6 politici” e simili idee molto sessantottine. E senza dimenticare che la scuola si è trovata costretta ad adottare sistemi di lezioni a distanza con i motori che si sono accesi piano e anche malino perché non eravamo pronti, per niente. E senza dimenticare che gli studenti stranieri in Italia per motivi di studio sono fuggiti dalla nostra situazione di estremo pericolo. Nessuno ha insistito per trattenerli a quanto pare, figuriamoci se qualcuno ha pensato di sostenerli, economicamente poi. La Germania invece l’ha fatto e quindi non chiediamoci perché loro marciano a doppia velocità. Ricorda un po' quel confronto Gallera-Merkel sulla spiegazione dell'andamento dei contagi con il primo da rimandare, la seconda promossa a pieni voti. Solo qualcuno ha pensato a rimborsi, ma non nel campo della scuola besì in quello del turismo con l'Emilia Romagna che ha promesso il rimborso dei pedaggi autostradali.
Secondo MyGermanUniversity, un portale che supporta le Università tedesche nel reclutamento di studenti internazionali, questo aiuto è fondamentale soprattutto per gli studenti stranieri, dal momento che il 75% di essi lavora durante gli studi ed è quindi particolarmente vulnerabile alle difficoltà finanziarie originate dalla pandemia. Tobias Bargmann, ceo di MyGermanUniversity, apprezza il nuovo supporto economico: «L'aiuto finanziario temporaneo è, per così dire, un dono per gli studenti. Grazie a questo supporto, molti studenti italiani possono proseguire i loro studi in Germania senza il timore di debiti ulteriori». Bargmann aggiunge inoltre che la pandemia può essere percepita come un momento stressante, soprattutto da parte di studenti internazionali spesso lontani dalle loro famiglie. Grazie alle misure intraprese dal governo tedesco, perlomeno le loro preoccupazioni finanziarie possono essere alleviate.
Se confrontata con il resto del mondo, la Germania si distingue come uno dei Paesi che durante la pandemia supporta anche gli studenti stranieri. Questo rientra nella più ampia strategia di internalizzazione del panorama di educazione superiore tedesco, che fa della Germania una delle destinazioni più ambite da parte di studenti internazionali. Secondo MyGermanUniversity, circa 300mila studenti internazionali stanno studiando presso Università tedesche.
L'Italia stecca ancora sulla formazione
Il Ministero Federale tedesco per l'Educazione e la Ricerca per i mesi di luglio ed agosto offre un aiuto economico che non dovrà essere restituito. Per accedere all'aiuto finanziario provvisorio, gli studenti devono dimostrare di trovarsi in una condizione finanziaria di emergenza dovuta alla pandemia, ad esempio perché il loro lavoro part-time è stato disdetto (sì, perché un lavoro part-time da quelle parti si può ancora trovare e magari anche con facilitazioni ulteriori se si sta studiando e viceversa). A seconda della situazione del richiedente, l'indennità transitoria varia dai 100 ai 500 € al mese.
Non c’è da stupirsi troppo se poi i nostri cervelli fuggono e non c’è nemmeno da lanciarsi in grandi proclami sulla bellezza dell’Italia, su un’offerta formativa in crescita o - peggio - in patriottici discorsi sull’importanza di mantenere in Italia scoperte, studi, ricerche. L’unica via sembra essere quella delle dimissioni del ministro all’Istruzione Lucia Azzolina, certo non l’unica e prima colpevole di un degrado formativo nel quale l’Italia è naufragata ormai da tempo, ma rappresentativa di un sistema che ancora non funziona.
Un sistema che, ancora di più, ha mostrato i suoi nervi scoperti con la pandemia. Non solo nelle decisioni ancora non trovate sulla ripresa delle scuole, ma anche sulle scelte tardive e discutibili fatte ad esempio per l’organizzazione degli esami di maturità. Senza dimenticare le proposte di “6 politici” e simili idee molto sessantottine. E senza dimenticare che la scuola si è trovata costretta ad adottare sistemi di lezioni a distanza con i motori che si sono accesi piano e anche malino perché non eravamo pronti, per niente. E senza dimenticare che gli studenti stranieri in Italia per motivi di studio sono fuggiti dalla nostra situazione di estremo pericolo. Nessuno ha insistito per trattenerli a quanto pare, figuriamoci se qualcuno ha pensato di sostenerli, economicamente poi. La Germania invece l’ha fatto e quindi non chiediamoci perché loro marciano a doppia velocità. Ricorda un po' quel confronto Gallera-Merkel sulla spiegazione dell'andamento dei contagi con il primo da rimandare, la seconda promossa a pieni voti. Solo qualcuno ha pensato a rimborsi, ma non nel campo della scuola besì in quello del turismo con l'Emilia Romagna che ha promesso il rimborso dei pedaggi autostradali.
Secondo MyGermanUniversity, un portale che supporta le Università tedesche nel reclutamento di studenti internazionali, questo aiuto è fondamentale soprattutto per gli studenti stranieri, dal momento che il 75% di essi lavora durante gli studi ed è quindi particolarmente vulnerabile alle difficoltà finanziarie originate dalla pandemia. Tobias Bargmann, ceo di MyGermanUniversity, apprezza il nuovo supporto economico: «L'aiuto finanziario temporaneo è, per così dire, un dono per gli studenti. Grazie a questo supporto, molti studenti italiani possono proseguire i loro studi in Germania senza il timore di debiti ulteriori». Bargmann aggiunge inoltre che la pandemia può essere percepita come un momento stressante, soprattutto da parte di studenti internazionali spesso lontani dalle loro famiglie. Grazie alle misure intraprese dal governo tedesco, perlomeno le loro preoccupazioni finanziarie possono essere alleviate.
Se confrontata con il resto del mondo, la Germania si distingue come uno dei Paesi che durante la pandemia supporta anche gli studenti stranieri. Questo rientra nella più ampia strategia di internalizzazione del panorama di educazione superiore tedesco, che fa della Germania una delle destinazioni più ambite da parte di studenti internazionali. Secondo MyGermanUniversity, circa 300mila studenti internazionali stanno studiando presso Università tedesche.
© Riproduzione riservatadi Federico Biffignandi
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