"ONE LOVE"
UNA SCOMMESSA
VINTA A COLOGNOLA
E’ stata una scommessa ma la stanno vincendo, grazie alla loro professionalità e
correttezza. Dopo la pausa forzata dovuta alla pandemia, alla riapertura del loro
ristorante (“One Love” a Colognola, quartiere di Bergamo), Alan Foglieni e Nafi
Ditzari hanno preso una decisione drastica: annullare il “pranzo di lavoro” (o
“business lunch” come lo si vuol chiamare) e tenere un solo menù valido sia per il
mezzogiorno che la sera. Stesso menù, stessi prezzi.
Una scelta che si sta rivelando positiva. «Ci abbiamo pensato parecchio – afferma
Alan – ma i fatti ci stanno dando ragione. Abbiamo puntato sulla qualità e non sulla
quantità, anche perché con le nuove disposizioni anticovid abbiamo dovuto diminuire
i posti a tavola. Quindi ci proponiamo alla nostra fedele clientela come locale
tranquillo, con proposte classiche e innovative, con un menù del giorno che cambia in
base alle materie prime fresche stagionali. Abbattuti alcuni costi superflui, ci siamo
concentrati sulla estrema qualità nella disposizione del locale, nella scelta delle
materie prime, impreziosite penso dalla nostra professionalità e fantasia».
La crisi provocata dal coronavirus alla ristorazione ha fatto traballare anche il
cosiddetto “pranzo di lavoro”, quella spesa modica per il pasto di metà giornata che
tanto seguito ha avuto tra operai, impiegati, pensionati e quant’altri. La riduzione dei
lavoratori attivi, l’aumento del homeworking e le nuove regole sul distanziamento tra
i tavoli hanno messo in difficoltà molti locali che non hanno più riaperto, anche
perché si basavano soprattutto sul pranzo di mezzogiorno a prezzi fissi e bassi. Quelli
che hanno riaperto e mantengono il pranzo di lavoro lo fanno con una clientela
dimezzata e avendo però dimezzato anche il personale da pagare.
C’è anche chi, con coraggio, ha fatto una scelta diversa: puntare decisamente sulla
qualità delle proposte, abolire il pranzo di lavoro e mantenere lo stesso menù, con gli
stessi prezzi, sia per il pranzo che per la cena. E’ il caso appunto del ristorante “One
Love” di Colognola, gestito da circa tre anni con estremo amore e professionalità da
Alan Foglieni e Nafi Dizdari, entrambi con alle spalle un curriculum di tutto rispetto.
Alan, 39 anni, dopo la formazione all’Alma, la scuola di alta formazione per cuochi
fondata a Colorno da Gualtiero Marchesi, ha imparato il mestiere facendosi le ossa in
brigate importanti in Italia e all’estero prima di tornare a Bergamo e completarsi in
alcune cucine di classe, con un importante ruolo (tra l’altro) da Daniel Facen
all’ Anteprima di Chiudono (Bg), proprio dove ha incontrato quella che sarebbe
diventata l’altra parte del One Love, Nafi, che si occupa prevalentemente di
pasticceria e accoglienza, praticando la buona abitudine di uscire in sala tra i tavoli e
servire lei stessa alcune portate.
Alan e Nafi – alla riapertura dopo il fermo causato dal Covid – hanno preso con
coraggio la decisione di un menù unico per pranzo e cena. Un menù non lunghissimo
ma ben calibrato: una pagina per i piatti classici del locale e una pagina per le
proposte del giorno. Data la fantasia e creatività dello chef c’è sempre qualcosa che
stuzzica…Tra i classici di questo locale ricordiamo la degustazione a sorpresa di 5
finger food, il “panino all’astice”, un piatto arabo-siciliano a base di quinoa, proposte
fantasiose che però si affiancano a piatti della tradizione come “il manzo tra
Lombardia e Piemonte”, le busiate alla calamarata, i tipici casoncelli bergamaschi, il
sempre richiestissimo piccione bergamasco, la pregiata terrina di fois gras, la coscia
d’anatra laccata al miele.
In estate le proposte del giorno prevedono l’uso di molto pesce fresco, come il crudo
di ricciola mediterranea, proposta in più versioni, gli spaghettoni Mancini con rossetti
e cannolicchi, ma anche pappardelle alla lepre e filetto di pecora gigante bergamasca.
Per il massimo della goduria c’è “il viaggio al mare”, con pesci, crostacei e molluschi
tra il crudo, il cotto e il marinato.
Il menù è in fotocopia su ogni tavolo e il cliente lo può portare a casa per souvenir o
per scegliere con calma la prossima esperienza alla cucina di Alan e Nafi. Anche i
dolci presentano piacevoli sorprese come “la pesca farcita di pesca”, l’abbinata
mango e olive nere, senza dimenticare il tiramisù, che è sempre tra i più gettonati. I
vini sono frutto di una lunga selezione che è durata due anni: oggi siamo a circa 300
etichette, tutte collaudate, tra cui una cinquantina di Champagne. Valorizzate anche le
bollicine della vicina Franciacorta.
ROBERTO VITALI
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