Vendeva biglietti
per voli fantasma
PeopleFly multata
per 50mila euro
Cinquantamila euro di multa per aver venduto, attraverso il suo sito internet, biglietti aerei per voli fantasma. È la sanzione che l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha inflitto al portale PeopleFly.
Si è concluso così il procedimento aperto dall’Agcom nei confronti del broker online, su segnalazione di Assoutenti. «Siamo soddisfatti del risultato - spiega Carmen Ferro, presidente di Assoutenti Sicilia - reso possibile grazie alle numerose segnalazioni degli utenti che sono stati prime sentinelle dei propri diritti. La sanzione dell’Autorità è una misura dissuasiva fondamentale per arginare le diffuse condotte in danno del mercato e dei consumatori».La vittoria ottenuta con il provvedimento tuttavia non risolve il problema dei rimborsi ai singoli consumatori che hanno acquistato biglietti da Peoplefly. «Il percorso legale è ancora in salita - ammette Furio Truzzi presidente di Assoutenti - ci siamo dati come primo obiettivo il ristoro degli utenti e in diversi casi siamo riusciti ad ottenerlo, ma molti consumatori non hanno avuto rimborso e ora stiamo valutando tutte le strade possibili, a partire dalla apertura di un tavolo di conciliazione con l’impresa».
Il procedimento dell’Autorità ha riguardato i comportamenti di PeopleFly srl, che non solo ha venduto dal proprio sito voli aerei inesistenti (mancavano tutti i necessari accordi commerciali con compagnie aeree i gestori aeroportuali) ma ha anche ostacolato il diritto dei consumatori a ottenere il dovuto rimborso. Come segnalato da Assoutenti all’Agcom, ancora a metà ottobre l’85% delle richieste di rimborso presentate attraverso l’associazione non aveva avuto seguito e la stessa comunicazione con Peoplefly risultava impossibile. Una prova evidente del rapporto “squilibrato” che si crea tra venditore e consumatore in particolare nell’ambito dell’e-commerce, come scrive la stessa Agcom nel suo provvedimento: «la spersonalizzazione del rapporto d'acquisto - si legge - indebolisce di fatto il consumatore acquirente e lo pone in una posizione di asimmetria informativa rispetto al professionista». Una considerazione che ha contribuito in maniera considerevole alla decisione sanzionatoria dell’Autorità.
Per informazioni: www.assoutenti.it
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