venerdì 25 luglio 2025

Occupazione:in Sardegna è scontro totale sul bando

 

In Sardegna 

è scontro totale sul bando 

per l'occupazione 

nel turismo

Tempi stretti, click day in piena stagione e nessuna proroga reale: così il bando Solare ha fatto esplodere lo scontro tra Regione e imprese turistiche. Fipe: «Ci siamo sentiti presi in giro». La ricostruzione

Doveva essere un'occasione per migliorare l'attuazione del bando Solarepensato per sostenere l'occupazione nel turismo in Sardegnama si è trasformato in uno scontro istituzionaleL'incontro del 21 luglio tra l'assessora regionale al LavoroDesirè Manca, e i rappresentanti regionali di Fipe e Federalberghi si è concluso con una rottura netta. Non solo sul piano del dialogo, ma anche - e soprattutto - sulla gestione del provvedimento stesso.

In Sardegna è scontro totale sul bando per l'occupazione nel turismo

In Sardegna il bando per l’occupazione nel turismo diventa un caso politico

Bando Solare in Sardegna: cosa è e la ricostruzione dello scontro

Il bando Solare, ricordiamo, promosso dalla Regione Sardegna, mette a disposizione incentivi per l'assunzione di giovani under 35 e disoccupati over 35. L'obiettivo è sostanzialmente quello di aiutare le imprese a creare occupazione stabile nei settori trainanti dell'economia isolanaMa la tempistica e le modalità hanno sollevato più di una perplessità tra gli operatori. Il bando è stato infatti pubblicato il 26 giugnocon apertura delle domande fissata per il 17 e 18 luglio, nel pieno della stagione turistica. Tempistiche giudicate insostenibili da chi lavora in alberghiristoranti e strutture ricettivegià alle prese con la massima pressione operativa dell'anno. Fipe e Federalberghi hanno subito chiesto un rinvio a settembreottenendo inizialmente un'apertura al dialogo.

Dopo un primo incontro con l'assessora l'8 lugliosembrava che una proroga fosse possibileMa la successiva comunicazione ufficiale ha spostato il click day solo di qualche giorno, al 23 e 24 luglio. Un rinvio ritenuto del tutto insufficiente dalle associazioni di categoria, che lo hanno letto come un segnale di scarsa considerazione nei confronti del comparto. «In un primo momento avevamo ricevuto disponibilità per spostare la data d'inizio - spiega Emanuele Frongia, presidente di Fipe Sardegna, raggiunto da Italia a Tavola poi però ci siamo trovati davanti a una decisione presa senza alcun confronto realeA quel punto ci siamo sentiti presi in giro. Il bando è a click day, serve tempo per preparare la documentazione, e luglio non è certo il mese più adatto per mettersi a rincorrere scadenze burocratiche».

Il clima è ulteriormente peggiorato, come raccontato, il 21 luglio, quando le associazioni sono state convocate per un nuovo incontro. «Pensavamo di poter chiarire le criticità e trovare una soluzione utile per tutti - continua Frongia - invece l'assessora ha interrotto bruscamente il confronto. A quel punto è chiaro che non c'era più margine: ci siamo ritrovati con la porta chiusa in faccia». L'assessora Desirè Manca, dal canto suo, ha respinto le accuse parlando di «una fantasiosa rappresentazione dei fatti», e sottolineando che l'assessorato non intende concedere vantaggi a «singole categorie che cercano corsie preferenziali». Una posizione che ha irrigidito ancora di più i tonilasciando sul tavolo solo lo scontro.

E con il bando che ha continuato a seguire il suo corso... «Ormai è praticamente chiuso - conclude Frongia. Ci è stato detto che ci sarà un nuovo incontro col presidente della Regione tra qualche giornoma a questo punto si rischia di parlare di qualcosa che è già superato». E qui sta il problema. Un'iniziativa pensata per favorire il lavoro si è scontrata con una gestione che non ha tenuto conto né dei tempiné delle condizioni reali in cui operano le imprese turistiche.

In Sardegna è scontro totale sul bando per l'occupazione nel turismo

Emanuele Frongia, presidente di Fipe Sardegna

Chi lavora in albergo o in un ristorante a luglio non ha il tempo materiale per preparare pratiche complesse da caricare a orario fisso, con il rischio di rimanere fuori per un clic arrivato troppo tardi. Le richieste di dialogo sono rimaste a metàla proroga promessa si è trasformata in un rinvio di pochi giorni e le categorie si sono trovate da sole a rincorrere una scadenza che, di fatto, ha escluso molti. Mentre la Regione parla di confronto, sul campo si ha l'impressione che l'ascolto sia mancato del tutto. E così, più che uno strumento per sostenere il lavoroSolare rischia di restare l'ennesima occasione mancata per dare respiro concreto al turismo sardo.

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