Lieve calo del Rit
sceso a 1,43
ma la situazione
resta critica
Servono due settimane per vedere la de-escalation dei casi per effetto delle nuove misure, per l'escalation la riposta deve essere invece immediata. Brusaferro: «Non c'è ancora un calo della curva».
Sette aree “zona rossa”, 9 “zona arancione” e 5 “zona gialla”: la nuova geografia italiana anti-covid, appena ridisegnata, sembra dare dei piccoli segnali positivi. Seppur, come sottolinea il direttore della prevenzione del Ministero Gianni Rezza durante la conferenza stampa di commento dei dati del monitoraggio settimanale: «Servono due settimane per vedere la de-escalation dei casi per effetto delle misure imposte alle regioni in caso di miglioramento. Per l'escalation la riposta deve essere invece immediata».
Rezza ha aggiunto che si registra apparentemente «una tendenza alla diminuzione dell’Rt (calato da 1,72 a 1,43) e questo sta a significare che c'è una tendenza alla diminuzione della trasmissione dell’infezione nel Paese. Una tendenza che se confermata nelle prossime settimane potrebbe essere conseguenza dei provvedimenti adottati. C’è però un aumento dei ricoveri perché i dati fanno riferimento alla scorsa settimana».
Speranza: Situazione resta critica
Ma la situazione rimane critica, perché come avverte il ministro della Salute Roberto Speranza la flessione di Rt «non basta», perché, appunto l’epidemia ha un forte e aumentato impatto su ospedali e terapie intensive e di fatto su tutto il territorio nazionale c’è «un rischio elevato di epidemia».
Brusaferro: Obiettivo Rt sotto 1
Sulla stessa linea anche il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro: «Dopo l’Rt che ha avuto un picco ad agosto, c'è stato un calo e poi da ottobre è andato crescendo. La scorsa settimana parlavamo di un rallentamento della curva e questa settimana c'è una lieve remissione dell’indice Rt, che però non si traduce ancora in un calo della curva, perché il numero dei casi è ancora significativo e quindi non si può allentare la attenzione».
E se le misure stanno funzionando, ora non bisogna rallentare la presa: «Bisogna mantenere alta la consapevolezza del rischio che è alto in tutte le regioni, serve rafforzare le misure messe in atto per ridurre i nuovi casi», ha aggiunto Brusaferro che ha ricordato che «anche un declino lento dei casi mette sotto stress il servizio sanitario. L’obiettivo è ridurre più rapidamente possibile l’Rt sotto 1, per evitare che un’onda lunga possa mettere in ulteriore sovraccarico i servizi sanitari».
Locatelli: La decelerazione va confermata
Anche per il presidente del consiglio superiore di sanità Franco Locatelli le misure stanno dando i primi frutti: «siamo al quarto giorno di fila in cui si osserva un calo nelle terapie intensive, questo sta a indicare che il sistema che è stato messo a punto funziona. C'è una decelerazione che ovviamente andrà confermata».
Guerini: Non servono regole per il Natale, gli italiani sono responsabili
Si unisce anche il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, che, a margine della visita a Milano del drive through per tamponi più grande d'Italia realizzato dall'Esercito, ha dichiarato che «Il Paese sta vivendo veramente con grande responsabilità e dignità questo passaggio molto difficile che riguarda non solo l'Italia ma tutto il mondo. È una battaglia complicata contro un nemico che non si conosceva. Però la stiamo conducendo soprattutto grazie alla forza di volontà e alla responsabilità degli italiani. Credo che forza di volontà e responsabilità saranno presenti in tutte le fasi che attraverseremo, anche nella fase natalizia. Mi auguro possa essere un momento in cui le persone vivono soprattutto il momento della serenità».
Secondo il ministro della Difesa «non c'è bisogno di regole per vivere il Natale da dare alle persone, lo fanno da sole, perché tutti siamo seri, responsabili e consapevoli che il nemico si affronta anche attraverso comportamenti individuali quotidiani, dobbiamo indossare la mascherina evitando il più possibile i contatti, curare l'igiene personale, sono le prime forme con cui si combatte il virus, insieme all'implementazione delle misure che dovranno essere fatte sotto il profilo dell'organizzazione sanitaria e della organizzazione complessiva della battaglia al virus». ITALIAATAVOLA
C’è però un aumento dei ricoveri
Rezza ha aggiunto che si registra apparentemente «una tendenza alla diminuzione dell’Rt (calato da 1,72 a 1,43) e questo sta a significare che c'è una tendenza alla diminuzione della trasmissione dell’infezione nel Paese. Una tendenza che se confermata nelle prossime settimane potrebbe essere conseguenza dei provvedimenti adottati. C’è però un aumento dei ricoveri perché i dati fanno riferimento alla scorsa settimana».
Speranza: Situazione resta critica
Ma la situazione rimane critica, perché come avverte il ministro della Salute Roberto Speranza la flessione di Rt «non basta», perché, appunto l’epidemia ha un forte e aumentato impatto su ospedali e terapie intensive e di fatto su tutto il territorio nazionale c’è «un rischio elevato di epidemia».
Brusaferro: Obiettivo Rt sotto 1
Sulla stessa linea anche il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro: «Dopo l’Rt che ha avuto un picco ad agosto, c'è stato un calo e poi da ottobre è andato crescendo. La scorsa settimana parlavamo di un rallentamento della curva e questa settimana c'è una lieve remissione dell’indice Rt, che però non si traduce ancora in un calo della curva, perché il numero dei casi è ancora significativo e quindi non si può allentare la attenzione».
E se le misure stanno funzionando, ora non bisogna rallentare la presa: «Bisogna mantenere alta la consapevolezza del rischio che è alto in tutte le regioni, serve rafforzare le misure messe in atto per ridurre i nuovi casi», ha aggiunto Brusaferro che ha ricordato che «anche un declino lento dei casi mette sotto stress il servizio sanitario. L’obiettivo è ridurre più rapidamente possibile l’Rt sotto 1, per evitare che un’onda lunga possa mettere in ulteriore sovraccarico i servizi sanitari».
Locatelli: La decelerazione va confermata
Anche per il presidente del consiglio superiore di sanità Franco Locatelli le misure stanno dando i primi frutti: «siamo al quarto giorno di fila in cui si osserva un calo nelle terapie intensive, questo sta a indicare che il sistema che è stato messo a punto funziona. C'è una decelerazione che ovviamente andrà confermata».
Guerini: Non servono regole per il Natale, gli italiani sono responsabili
Si unisce anche il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, che, a margine della visita a Milano del drive through per tamponi più grande d'Italia realizzato dall'Esercito, ha dichiarato che «Il Paese sta vivendo veramente con grande responsabilità e dignità questo passaggio molto difficile che riguarda non solo l'Italia ma tutto il mondo. È una battaglia complicata contro un nemico che non si conosceva. Però la stiamo conducendo soprattutto grazie alla forza di volontà e alla responsabilità degli italiani. Credo che forza di volontà e responsabilità saranno presenti in tutte le fasi che attraverseremo, anche nella fase natalizia. Mi auguro possa essere un momento in cui le persone vivono soprattutto il momento della serenità».
Secondo il ministro della Difesa «non c'è bisogno di regole per vivere il Natale da dare alle persone, lo fanno da sole, perché tutti siamo seri, responsabili e consapevoli che il nemico si affronta anche attraverso comportamenti individuali quotidiani, dobbiamo indossare la mascherina evitando il più possibile i contatti, curare l'igiene personale, sono le prime forme con cui si combatte il virus, insieme all'implementazione delle misure che dovranno essere fatte sotto il profilo dell'organizzazione sanitaria e della organizzazione complessiva della battaglia al virus». ITALIAATAVOLA
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