Fipe e Vinitaly, nel corso di un webinar, hanno fatto il punto sulle prove di ripartenza post pandemia. Secondo le elaborazioni della Federazione italiana pubblici esercizi su base Tradelab, le parziali riaperture anche serali di maggio hanno infatti fatto lievitare i consumi del +90% (a 4,1 miliardi di euro) sul mese precedente, con punte del +221% per il segmento dei ristoranti e del 375% per i locali dell’aperitivo.
La strada è ancora lunga
Vinitaly hub aggregatore
Il Covid ha comunque lasciato strascichi anche nei rapporti commerciali: oggi un grossista su quattro vuole essere saldato entro la consegna e di questi la fornitura più cospicua che richiede il pagamento immediato è proprio quella di vini e spumanti (59%). «In questa fase cruciale di ripartenza del mercato e dei consumi – ha sottolineato Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere - Vinitaly si conferma hub aggregatore di tutti gli stakeholder del settore. E in questa direzione vanno sia la collaborazione con Fipe, che sarà parte attiva della Special edition in programma dal 17 al 19 ottobre, che Vinitaly Plus, la piattaforma digitale della community professionale del vino italiano. Con 15mila vini a portata di click in 10 lingue e cantine di 35 nazioni, Vinitaly Plus è uno strumento diretto e di matching del business per operatori, buyer e stampa nazionali e internazionali».Secondo il responsabile dell’Osservatorio di Unione italiana vini (Uiv), Carlo Flamini, la stagione estiva si annuncia positiva per le vendite sul mercato italiano, ma il riaggancio sui valori pre-pandemici per il segmento Horeca non è previsto per quest’anno. Nonostante l’incremento dell’on trade sia stimato in risalita sul 2020 (+19%), il gap a fine anno rispetto al 2019 sarà ancora del -26%. Per Uiv, il settore della ristorazione è ancora gravato da circa mezzo miliardo di debiti nei confronti delle aziende vinicole fornitrici.
I rapporti con i fornitori
«La ristorazione riparte e con essa una lunga filiera fatta di produttori, vignaioli, imbottigliatori, distributori per i quali proprio la ristorazione rappresenta il principale mercato di sbocco - ha puntualizzato Alessandro Cavo, consigliere nazionale di Fipe - La pandemia lascia molti problemi aperti anche nei rapporti con i fornitori che andranno risolti al più presto. Questo rapporto di collaborazione tra Fipe e Vinitaly vuole contribuire a rendere più virtuose le relazioni di filiera tra mondo del vino e ristorazione perché c’è bisogno di più conoscenza, più qualità, più innovazione. Insomma, se le eccellenze del made in Italy fanno squadra non solo danno valore al business ma all’immagine dell’Italia nel mondo». italiaatavolaPer informazioni: www.fipe.it - www.vinitaly.com
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