lunedì 30 luglio 2018

Ciliegiolo, Per vini freschi e morbidi


Ciliegiolo, tipico 

della Maremma 

Per vini freschi 

e morbidi


Il Ciliegiolo è un vitigno autoctono a bacca nera originario della zona centrale della Toscana, ma oggi viene coltivato anche in altre regioni d’Italia. 

Alcune teorie lo vogliono di origine spagnola, importato a metà Ottocento in Toscana dai pellegrinaggi di ritorno dal Santuario di Santiago de Compostela. Queste teorie però non trovano conforto in nessuna ricerca che abbia appurato somiglianze tra il Ciliegiolo e altre viti spagnole. Alcune analisi recenti svolte con la nuova tecnica del Dna evidenziano un rapporto di parentale diretta con il Sangiovese.



Deve il suo nome al colore della bacca e ad uno dei suoi aromi primari che richiamano la ciliegia. Il suo territorio preferito è la Toscana e la Maremma in particolare. Attualmente sono circa 5mila gli ettari coltivati. Il vino prodotto dall’uva Ciliegiolo veniva spesso usato in passato per tagli con altri vini, tra cui anche il Sangiovese, a cui donava una maggior alcolicità, morbidezza e freschezza di profumi fruttati. Inoltre può essere vinificato in bianco o con macerazioni leggere per produrre vini rosati dotati di freschezza e leggeri profumi fruttati. Questa sua caratteristica fruttata lo porta ad essere impiegato anche per i Novelli e nei Chianti Doc.
L’Associazione Produttori Ciliegiolo di Narni è stata fondata nel 2014 dai più importanti produttori del territorio, proprio per tutelare il vino Ciliegiolo con un disciplinare più restrittivo, che prevede la produzione del vino in purezza e l’adozione di norme di lavorazione, sia in vigna che in cantina, più rigorose rispetto al disciplinare Igt, per esaltarne le caratteristiche varietali e alzare il livello qualitativo.
di Piera Genta

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