Personalizzare
per distiguersi
Best in Table
punta su #Yours
Come creare una identità chiara per il proprio locale modificandone anche lo stile periodicamente? Customizzandone con logo, forma e colore i tovaglioli e i sottobicchieri. Lo stile è anche questo.
Se il vocabolario parla chiaro - si intende per personalizzazione la “modifica di oggetti o servizi in modo che risultino adatti alle specifiche esigenze dei fruitori o ne riflettano i gusti” - la letteratura del marketing va oltre: la customizzazione (personalizzazione) è una “strategia di differenziazione basata sulla definizione customer-tailored dell’offerta dell’impresa, volta a sviluppare il prodotto ideale per ogni consumatore (Simonson, 2005)”.Ad accumunare le due definizioni, l’obiettivo finale: creare un’identità - anche visiva - del proprio marchio o della propria impresa offrendo al cliente-interlocutore un prodotto riconoscibile ed unico nel suo genere in grado di distinguersi nel mercato. La possibilità di dare forma a realizzazioni “su misura” ha però anche un altro merito: consentire di modificare la propria immagine sulla base della periodicità, di iniziative particolari o delle mode grazie a soft restyling dai costi contenuti.
Lo hanno ben compreso i creativi di Bit-Best in Table, che fanno dell’innovazione una sfida, del design la propria forza, della sostenibilità un’eccellenza, ma soprattutto della personalizzazione la loro cifra stilistica. Forte di questo valore, l’azienda ha sviluppato #Yours, un servizio sartoriale articolato in customizzazioni del logo (“How to make a branding”), del formato e della piegatura (“How to make a folding”) e della gamma colori (“How to make a colouring”) per la realizzazione di tovaglioli e sottobicchieri che possono essere creati o modificati sulle base di esigenze e gusti specifici.
«Inserire il proprio logo, cambiare piega o formato e scegliere una nuance o una fantasia particolare - spiega Massimiliano Ongis, sales team Ros - sono operazioni che permettono la massima personalizzazione ad ogni locale che, solo variando periodicamente l’aspetto di questi dettagli, può anche offrire al proprio cliente un’immagine rinnovata sulla base della stagionalità o dell’estro del momento, creando suggestioni estetiche e mise en place sempre nuove». Un’operazione lifestyle che tiene conto del fattore “E” (economia) ma non scende a compromessi con la qualità. Il risultato sono infatti prodotti che, all’usuale tecnica, estetica e funzionalità “made in Bit”, abbinano la componente “personalized”.
«La riconosciuta qualità tattile dei tovaglioli di Bit - prosegue Ongis - codificata dalla gradevolezza e morbidezza al contatto con le labbra, si associa non più solo all’appagamento visivo e alle caratteristiche di praticità di utilizzo, ma anche alla loro distinguibilità che consente al cliente una facilità di identificazione dello stile del locale, agevolato nelle operazioni di branding. Il tutto prestando sempre attenzione ai trend-moda».
Massimiliano Ongis
Nessun limite alla creatività infatti: sia che si tratti della linea “Nap-Ink”, pensata per vestire la tavola nel segno del colore e della ricercatezza dei particolari, della collezione “The Luxe”, emblema di esclusività, o di “BioBamboo”, inno alla sostenibilità, tutto è personalizzabile. «Nata dalla fibra di bambù, la collezione più green di Bit è protagonista di “How to make a Bambooing”, uno speciale concept che permette di acquistare tovaglioli e sottobicchieri con logo a prezzo di un prodotto standard. Un’ulteriore dichiarazione d’amore dell’azienda nei confronti dell’ambiente da preservare con scelte consapevoli per materiali e lavorazioni».
Lo stile? È #Yours!
italiaatavola
Per informazioni: www.ros.bergamo.it
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