PER IL
SENSUALE LEONE
LE CARNI PIÙ
SUCCULENTE
Ed è proprio il Leone, re
degli animali, l'animale totem del mese e i nati in questo periodo ben
ricalcano le orme della natura nel loro carattere. Creativi e sensuali,
autoritari nel privato come nel lavoro, magnanimi con un pizzico di
esibizionismo (la vita è un palcoscenico), ambiziosi ed egocentrici, edonisti e
passionali; i nostri leoncini amano sentirsi ammirati e invidiati, non
sopportano pari accanto a sé, ma una schiera di collaboratori cui
"concedere" generosamente il grande onore di lavorare per una causa
comune. Alla fine, però, il merito sarà solo loro, come pure i frutti...non lo
fanno coscientemente, ma è la loro caratteristica che li rende amati prima e
odiati alla fine.
Ottimisti per natura, sono
convinti che il destino riservi loro un futuro da re, di essere, di diritto,
destinati al comando e madre natura li rafforza in questa convinzione
conferendo loro una proverbiale salute psico-fisica eccellente. L'ambizione di
essere superiori li spinge ad aborrire qualsiasi forma di debolezza o dipendenza:
quasi assenti quindi eccessi in campo alimentare e tossico-dipendenze (in
particolar modo l’alcool).
Il desiderio di primeggiare
li porta però ad essere perennemente in attività con conseguente enorme
dispendio energetico, compensato da un sanissimo appetito per tutto ciò che è
saporito, grasso e succulento. Grande la passione per la carne, specie per
arrosti e stufati, dai sapori forti e invitanti, serviti con generosità e cura
estetica; mangiare è, infatti, non solo una necessità fisica, ma un momento per
mettersi in mostra, per godere della propria posizione sociale assaporando con
tutti i sensi.
Tavole ricche e sontuose,
porcellane pesanti con decorazioni auree, cristalli barocchi, damaschi color
zafferano e porpora; la più semplice colazione diviene un momento importante
della giornata, da assaporare con piacere e ritualità.
Il menù ricco ed elaborato;
punto di forza i secondi a base di piatti di carne ricercata o selvaggina
raffinata, accompagnati da vini importanti e sensuali (" Barolo Cerequio"
di Michele Chiarlo, Piemonte), o pietanze a base di pesce "nobile"
quali branzini o San Piero o crostacei di prestigio (gli scampi del golfo del
Quarnero sono in massimo) serviti magari con salse sapide e ricercate,
annaffiate, per il massimo del piacere, con un buon bicchiere di
"Podium" (il Verdicchio del castello di Jesi di Garofoli da Loreto).
Il nostro Leone ama i finali
importanti e di effetto: come non servirgli quindi una zuppa inglese o un dolce
quale la classica Sacher viennese uniti a vini da dessert dai colori amaranto
come un Recioto della Valpolicella della cantina Tommasi in Verona.
La ricchezza e
l'opulenza hanno però il loro prezzo e
il Leone paga con disturbi cardiaci dovuti a un tasso di colesterolo molto al
di sopra della media; le coronarie mal sopportano le conseguenze di un
alimentazione ricca di grassi e un modo di mangiare frettoloso e piuttosto
ingordo.
Il nostro consiglio è di
passare a una dieta a base di ottimi bolliti serviti magari con salse saporite
ma leggere, a base di erbe spontanee (salsa verde) e kren, o la salsa senape di
Dijon; vanno bene anche le carni ai ferri condite con il classico olio di oliva
di prima spremitura, prezzemolo e limone; verdure di stagione dai sapori
genuini ma ben definiti, preparate in modo da non alterare le proprietà
nutritive dei prodotti.
Per mantenere il tono vitale
ai massimi livelli risulta appropriata una regolare cura a base di pappa reale,
da effettuare nei mesi di marzo e settembre e iniziare preferibilmente con la
luna nuova; consigliati i finocchi e la lattuga come verdure; infine tra la
frutta sono ottimi i fichi, le mele, i mirtilli, l’uva, per un costante apporto
di fosfato di magnesio, che curano crampi, convulsioni e spasmi muscolari ai
quali il nato nel segno del Leone è soggetto.
Daniela Mosena
ED ECCO LA PROPOSTA
PER L’OSPITE “LEONE”
Carpaccio al
tartufo
L’Istria è terra di tartufi,
bianchi e neri, e la sua cucina ne fa largo uso specialmente nella zona di
Livide e dintorni. E ad agosto che si cominciano a trovare i meno pregiati, quelli
neri detti “scorzoni”. Hanno un sapore delicato e promettente e, anche se non
sono all’altezza dei bianchi “miracoli d’autunno” - come li definiva Plinio –
sono egualmente preziosi “figli della terra” – come invece li chiamava
Cicerone. Ecco la semplice ricetta per far estasiare il nostro “Leone”.
Ingredienti (per quattro persone)
Uno “scorzone” (va da sé che se avete il bianco è anche
meglio) tagliato a lamelle (più fini sono e più l’effetto è magico), quattro
etti di filetto di vitello, un cuore di sedano, 5° grammi di grana a scaglie
sottili, quattro cucchiai d’olio extra vergine d’oliva.
Preparazione
Tagliate a fette sottilissime la carne e aggiungete: il
cuore di sedano tagliato a fette altrettanto sottili, le scaglie di formaggio e
le lamelle di tartufo. Condite con l’olio, a piacere, e sale quanto basta. Un
abbinamento facile: un DOGAJOLO ROSATO DELLA CARPINETO.
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