Ivrea 54° Patrimonio
Unesco in Italia
Rimandate 
le Colline
 del Prosecco
del Prosecco
Ivrea (To) sì, le Colline del Prosecco non ancora. L’Unesco, riunitosi in Bahrain, ha così deciso di rimandare la candidatura veneta e di accogliere invece quella della cittadina nota per aver dato i natali alla Olivetti. Una candidatura, quella di Ivrea, sostenuta dal sindaco uscente Carlo Della Pepa.
Ma all’annuncio della notizia la festa è stata condivisa anche con il neo primo cittadino, Stefano Sertoli, in carica da una settimana.
Quanto alle Colline del Prosecco e del Valdobbiadene su 21 votanti, 12 avevano detto no. Tuttavia non bisogna parlare di bocciatura, ma di rinvio in quando la commissione ha spiegato che la candidatura verrà rivalutata a Baku nell'estate 2019. «Ci rifaremo fra un anno» ha commentato il governatore veneto Luca Zaia. «Il percorso per la candidatura del territorio collinare tra Conegliano e Valdobbiadene a Patrimonio Unesco dell'Umanità è stato avviato nel 2008 - dichiara Innocente Nardi, presidente dell'Associazione Temporanea di Scopo Colline di Conegliano Valdobbiadene Patrimonio dell'Umanità e del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg - un impegno articolato su ben dieci anni, dove il primo traguardo è stato raggiunto nel 2010 con il suo inserimento nella Tentative List Italiana. Quindi, all'inizio del 2017 siamo stati candidati ufficialmente e sapevamo che il traguardo poteva richiedere ancora un po' di lavoro e di tempo: restiamo determinati nel raggiungere questo obiettivo nell'estate 2019. Nel frattempo ci complimentiamo con la delegazione della città di Ivrea per l'ottimo risultato raggiunto: ovvero l'iscrizione a patrimonio Unesco come città industriale».
A proposito di Ivrea sono arrivati i complimenti anche del ministero dei Beni Culturali: «Ivrea, la città ideale della rivoluzione industriale del Novecento, è il 54° sito Unesco italiano - ha detto il ministro alla Cultura Alberto Bonisoli - un riconoscimento che va a una concezione umanistica del lavoro propria di Adriano Olivetti, nata e sviluppata dal movimento comunità e qui pienamente portata a compimento, in cui il benessere economico, sociale e culturale dei collaboratori è considerato parte integrante del processo produttivo».

Alberto Bonisoli (foto: Corriere.it)
Soddisfatta anche l'assessora piemontese alla Cultura, Antonella Parigi: «Una candidatura che ha saputo raccontare una città e la sua storia, ma che parla anche al futuro, proponendo un mondo fatto di amore per l'essere umano, di comunità e armonia tra tecnologia e ambiente. Una visione che dovrebbe far riflettere il nostro presente e la politica attuale».
Antonella Parigi
Fondata nel 1908 da Camillo Olivetti, la città industriale di Ivrea è un progetto industriale e socio-culturale del XX secolo. La maggior parte dello sviluppo di Ivrea avvenne nel periodo degli anni '30 e '60 sotto la direzione di Adriano Olivetti, periodo in cui l'azienda Olivetti produceva macchine da scrivere, calcolatrici meccaniche e computer. La forma della città e gli edifici urbani di Ivrea sono stati progettati da alcuni dei più noti architetti e urbanisti italiani di quel periodo. La città è composta da edifici per produzione, amministrazione, servizi sociali e usi residenziali, che riflettono le idee del Movimento Comunità.
Sergio Chiamparino (foto: Torinooggi)
«Il riconoscimento della Città di Ivrea a patrimonio industriale del XX secolo da parte dell’Unesco - ha riferito il presidente di Regione Piemonte Sergio Chiamparino - è un grande risultato che premia la visione e la determinazione dell'amministrazione che ha governato la città fino a domenica scorsa, e in particolare del sindaco Carlo Della Pepa, alla quale abbiamo creduto e che abbiamo sostenuto fin dall'inizio; adesso bisogna investire perché il riconoscimento diventi risorsa strategica per il territorio eporediese».
italiaatavola
 
 
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