Yoga della Risata:
sorridere ci cambia
È una pratica che rigenera più di 3 milioni di persone in 106 Paesi Coinvolge malati, disabili,
pazienti oncologici, utenti psichiatrici e detenuti
Si pratica nelle aziende, passando per la scuola e la famiglia, fino ai contesti socio-sanitari, coinvolgendo ad esempio anziani, malati di Alzheimer, persone disabili, pazienti oncologici, utenti psichiatrici, detenuti, e tutte le situazioni in cui c’è un gruppo.
È questo l’enorme valore di benessere individuale, relazionale e terapeutico dello Yoga della
Risata, pratica in cui si ride per scelta. Questa è una disciplina rivoluzionaria, semplice ed
economica, che si pratica anche da soli ma la cui forza principale è data dal gruppo. È nata
dall’intuizione unica di un medico indiano, il dottor Madan Kataria, secondo cui si può ridere senza
l’ausilio di comicità portando invece il corpo a farlo per scelta, combinando tecniche di respirazione
profonda proprie dello yoga a esercizi di risate diaframmatiche.
Il motivo principale per cui chiamò questa tecnica “yoga della risata” è perché durante la pratica vengono usate degli esercizi molto simili al “pranayama”, l’antica scienza della respirazione. Queste tecniche hanno un effetto
incredibile sul praticante e si usano da ormai migliaia di anni per migliorare sia il corpo che la
mente stessa. Nel 2020 saranno saranno celebrati i 25 anni del movimento, considerando che il
primo Club della Risata nacque il 13 marzo 1995 in un parco pubblico di Mumbai. È una pratica
che oggi coinvolge più di 3 milioni di persone in oltre 106 Paesi. Il dr. Kataria porta avanti un
importante messaggio pacifista: “Ridere non conosce confini, non fa distinzioni di razza, credo
religioso o colore ed è un linguaggio universale che può unificare il mondo”. Per tale motivo, nel
1998, ha istituzionalizzato la “Giornata Mondiale della Risata” (World Laughter Day), che si
celebra ogni anno la 1° domenica di maggio.
Le motivazioni fondamentali sul perché utilizzare lo Yoga invece di un qualsiasi altro metodo: – Al fine di ottenere i benefici scientificamente provati della risata, bisogna ridere in maniera continuativa per almeno 10-15 minuti.
Poiché nello Yoga della Risata si ride come esercizio, si può prolungare la risata quanto si vuole. D’altro canto la risata naturale non dura che pochi secondi, che risultano insufficienti ad apportare cambiamenti fisiologici e biochimici nel corpo. – Sempre per ottenere il massimo dei benefici dalla risata questa deve essere forte e fragorosa e provenire dal diaframma.
Dovrebbe essere una risata di pancia.
La risata spontanea che facciamo nella nostra quotidianità è dipendente da molte ragioni e condizioni, ma non sono molte le ragioni che ci fanno ridere. Ciò significa che se la risata è lasciata al caso, può
capitare o no. Con lo Yoga della risata, invece, la risata non è lasciata al caso ma deriva dal nostro
impegno. Questo ci garantisce di ottenere benefici sulla salute.
I BENEFICI ACCERTATI
È stato infatti scientificamente provato che il nostro cervello non distingue una risata vera da una
autoindotta, per cui dopo 10-15 minuti si producono gli stessi innumerevoli benefici. Inoltre, per
l’effetto contagio dei neuroni specchio dovuti al contatto visivo e della giocosità sperimentata
durante la sessione, la risata finisce per divenire liberatoria, spontanea e contagiosa. Ridendo per
più 10 minuti di fila come si fa in questa pratica si produce una straordinaria biochimica del
benessere, dall’effetto antidepressivo e ansiolitico. Aumentano inoltre la respirazione e l’ossigeno
che arriva ai tessuti e quindi l’energia, si rinforzano le difese immunitarie, diminuisce la pressione,
si allevia il dolore, si potenziano l’intelligenza emotiva e la resilienza. I benefici ottenuti sono
talmente numerosi che questa disciplina può essere usata come terapia, come dimostrano le
numerose pratiche di successo e ricerche al riguardo. Tra i benefici accertati dalla letteratura
scientifica si citano: abbassamento dello stress e aumento dell’autoefficacia sul posto di lavoro;
abbassamento del cortisolo, l’ormone dello stress, dopo una sola sessione; abbassamento della
pressione sanguigna; prevenzione dell’invecchiamento e miglioramento delle condizioni di salute
degli anziani, contrasto della depressione geriatrica, al pari dell’esercizio fisico, e nella popolazione
attiva come terapia aggiuntiva; miglioramento delle condizioni psicologiche delle persone malate di
cancro, anche prima di sottoporsi a chemioterapia Diminuzione della depressione (56%) e della
stanchezza (48%), calo dell’ansia (46%), aumento della calma (38%), miglioramento del sonno
(30%), maggiore concentrazione (24%). Sono questi i risultati registrati con studi condotti su oltre
11.500 persone dopo 6/9 settimane di uso della pratica multiuso della coerenza cardiaca, che
consiste nel rendere armonica la variabilità del battito cardiaco (HRV) per sincronizzare cuore e
cervello, in modo da autoregolare le emozioni e ricaricare le proprie batterie, vivendo al meglio
ogni momento della vita, anche quelli più sfidanti. La pratica, messa a punto dall’Istituto non profit
statunitense HeartMath®, è basata su oltre 25 anni di pubblicazioni scientifiche e più di 300
ricerche indipendenti e viene usata persino dalla Nasa, l’agenzia governativa civile responsabile del
programma spaziale nazionale, e più in generale nei luoghi dove è necessario essere lucidi e pronti,
ma in maniera calma, come in ambito medico.
Panorama Edit Hr
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