Sul mercato nazionale del riso, l'Ente Risi ha recentemente pubblicato un'analisi dettagliata che mette in luce alcuni interessanti sviluppi. In particolare, si osserva un trend ribassista nei prezzi e una dinamica di scambi limitati tra agricoltori e industria, soprattutto per quanto riguarda le varietà japonica come il Lungo A, il Medio e il Tondo.
I prezzi delle diverse referenze del riso stanno subendo un trend ribassista, evidenziando cali significativi rispetto all'inizio dell'anno. Ad esempio, il Carnaroli registra un decremento del 9%, l'Arborio del 6% e l'Originario del 7%. In particolare, rispetto ai prezzi record del 2023, si osserva una deflazione superiore al 30% in tutti questi casi. Al contrario, i prezzi del Lungo B rimangono stabili e vicini ai massimi storici, riflettendo un ritmo di scambi più sostenuto e le tensioni di prezzo sui risi internazionali, aggravate dai recenti blocchi nel canale di Suez e dagli aumenti dei costi di trasporto.
Secondo il primo sondaggio condotto dall'Ente Risi sulle aree seminate per il 2024, si prevede un aumento delle superfici coltivate del 2,7% rispetto all'anno precedente. Tale aumento è trainato da un maggiore investimento nelle varietà Lungo A + Medio (+11%) e Tondo (+6%), compensando così il calo previsto nel Lungo B (-18%). Tuttavia, va notato che il sondaggio attuale copre solamente il 17% delle aree coltivate nel 2023, quindi è atteso un aggiornamento a marzo con una copertura più ampia.
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