No ai dazi,
il Parmigiano
Reggiano
«Premiato
il lavoro
di squadra»
Il Consorzio della Dop emiliana accoglie con entusiasmo la notizia che gli Usa hanno deciso di non tassare ulteriormente i prodotti del Made in Italy. Nicola Bertinelli: «Adesso auspichiamo un riequilibrio del mercato».
Il Consorzio del Parmigiano Reggiano ha accolto con entusiasmo la notizia che gli Usa hanno deciso di non alzare i dazi al 25% imposti lo scorso ottobre a vari prodotti europei. «Abbiamo lavorato nella direzione giusta – ha detto il presidente, Nicola Bertinelli – facendo squadra con le altre Indicazioni Geografiche, credendo fermamente che la Commissione Europea fosse l’unico tavolo al quale portare avanti la negoziazione, evitando di disperdere energie portando avanti diversi interessi da parte delle singole classi di rappresentanza».
In questi mesi il Consorzio Parmigiano Reggiano si era reso promotore di una cordata, insieme al Ministero delle Politiche Agricole e al Parlamento Europeo, per far sì che ci fosse un grande supporto al commissario Phil Hogan e al negoziatore John Clarke affinché avessero l’appoggio delle Dop italiane coese e compatte per andare a negoziare con una maggiore forza e consapevolezza. «Nervi saldi e credere di più nell’Europa come Istituzione – ha detto ancora Bertinelli – è questo l’approccio giusto per combattere una battaglia che è solo all’inizio e che vedrà il Parmigiano Reggiano in prima linea, considerando che il mercato americano rappresenta per noi il secondo mercato estero, con ben 10mila tonnellate di prodotto esportato ogni anno ed enormi capacità di crescita. Negli ultimi mesi, il nostro prodotto ha subito oscillazioni di prezzo, legate a dinamiche speculative e influenzate indubbiamente anche dalle incertezze sulla situazione Oltreoceano. Il fatto che gli Usa abbiano deciso di non incrementare ulteriormente i dazi sul nostro prodotto porterà sicuramente un clima più disteso e oggettivo e – ci auguriamo – un riequilibrio del mercato con un prezzo all’origine più alto».
Soddisfazione anche nel comparto del vino: «È la notizia più bella che potesse arrivare alla vigilia della nostra anteprima Chianti Lovers – ha detto Giovanni Busi, presidente Consorzio Vino Chianti - Possiamo tirare un sospiro di sollievo dopo mesi di apprensione. Siamo grati al governo americano e alle nostre istituzioni per il gioco di squadra che ha permesso di escludere l'Italia dai Paesi colpiti dai dazi. Il mercato americano resta per noi punto di riferimento e asset fondamentale per il nostro export. Un Paese che negli ultimi decenni ha incrementato l'interesse e l'apprezzamento verso i nostri prodotti. Questa notizia ci fa riprendere la nostra attività con maggiore serenità, pronti a investire ancora di più».
Positiva la reazione anche di Alleanza cooperative Agroalimentare: «Quella che arriva dagli Stati Uniti è un'ottima notizia – ha detto il presidente, Giorgio Mercuri – i dazi introdotti ad ottobre sui prodotti italiani, a partire dai formaggi, non hanno subito aumenti e inoltre non ci sono altri prodotti italiani nell'elenco. Uno dei timori più grandi - riguardava l'ipotesi che anche i vini italiani venissero colpiti dai dazi. Abbiamo scongiurato questo rischio che avrebbe creato non poche ripercussioni sulle nostre imprese vitivinicole, come sta invece accadendo per i cugini francesi, i cui vini sono stati inseriti a ottobre nella lista».italiaatavola
Nicola Bertinelli
In questi mesi il Consorzio Parmigiano Reggiano si era reso promotore di una cordata, insieme al Ministero delle Politiche Agricole e al Parlamento Europeo, per far sì che ci fosse un grande supporto al commissario Phil Hogan e al negoziatore John Clarke affinché avessero l’appoggio delle Dop italiane coese e compatte per andare a negoziare con una maggiore forza e consapevolezza. «Nervi saldi e credere di più nell’Europa come Istituzione – ha detto ancora Bertinelli – è questo l’approccio giusto per combattere una battaglia che è solo all’inizio e che vedrà il Parmigiano Reggiano in prima linea, considerando che il mercato americano rappresenta per noi il secondo mercato estero, con ben 10mila tonnellate di prodotto esportato ogni anno ed enormi capacità di crescita. Negli ultimi mesi, il nostro prodotto ha subito oscillazioni di prezzo, legate a dinamiche speculative e influenzate indubbiamente anche dalle incertezze sulla situazione Oltreoceano. Il fatto che gli Usa abbiano deciso di non incrementare ulteriormente i dazi sul nostro prodotto porterà sicuramente un clima più disteso e oggettivo e – ci auguriamo – un riequilibrio del mercato con un prezzo all’origine più alto».
Giovanni Busi
Soddisfazione anche nel comparto del vino: «È la notizia più bella che potesse arrivare alla vigilia della nostra anteprima Chianti Lovers – ha detto Giovanni Busi, presidente Consorzio Vino Chianti - Possiamo tirare un sospiro di sollievo dopo mesi di apprensione. Siamo grati al governo americano e alle nostre istituzioni per il gioco di squadra che ha permesso di escludere l'Italia dai Paesi colpiti dai dazi. Il mercato americano resta per noi punto di riferimento e asset fondamentale per il nostro export. Un Paese che negli ultimi decenni ha incrementato l'interesse e l'apprezzamento verso i nostri prodotti. Questa notizia ci fa riprendere la nostra attività con maggiore serenità, pronti a investire ancora di più».
Giorgio Mercuri
Positiva la reazione anche di Alleanza cooperative Agroalimentare: «Quella che arriva dagli Stati Uniti è un'ottima notizia – ha detto il presidente, Giorgio Mercuri – i dazi introdotti ad ottobre sui prodotti italiani, a partire dai formaggi, non hanno subito aumenti e inoltre non ci sono altri prodotti italiani nell'elenco. Uno dei timori più grandi - riguardava l'ipotesi che anche i vini italiani venissero colpiti dai dazi. Abbiamo scongiurato questo rischio che avrebbe creato non poche ripercussioni sulle nostre imprese vitivinicole, come sta invece accadendo per i cugini francesi, i cui vini sono stati inseriti a ottobre nella lista».italiaatavola
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