Più passa il tempo, più cresce l'indecisione degli italiani: vacanza sì o vacanza no? Secondo l'ultimo report di Confturismo-Confcommercio sebbene 15 milioni di connazionali siano già pronti a partire, 10 milioni rimangono indecisi sul da farsi. E, in ogni caso, la prospettiva è quella di un soggiorno più breve rispetto a quanto rilevato appena un mese fa dal momento che la percentuale di coloro che staranno via per non più di una settimana passa dal 15 al 60%.
Si accorcia la durata del soggiorno: solo il 12% farà le classiche due settimane
In generale, secondo la rilevazione di giugno dell’Indice del Viaggiatore, 3 intervistati su 10 faranno quest’estate meno giorni di vacanza che nel 2019 e 5 su 10 si attesteranno sullo stesso numero di giorni. Mentre si riduce chi farà le classiche "due settimane" di ferie: dal 17 al 12% nel giro di un solo mese. Resta poi alta - al 38%, addirittura più del 29% registrato a maggio - la quota di coloro che preferiscono non fare vacanze per il rischio pandemico.
Quanto costa la vacanza? In media 1.015 euro a persona
Fra chi ha già deciso di andare in vacanza, si stabilizza il dato sulla spesa media: 1.015 euro a persona, incluso di trasporto, alloggio, pasti e spese accessorie. Cifra in linea con quella registrata a maggio, sebbene nel giro di un mese sale la quota di chi spenderà più di 1.200 euro a testa (dal 16 al 25%).
Un'estate al mare sulle coste italiane
Ma dovre andranno i turisti nostrani? Il mare e le coste italiane continuano a farla da padrona come mete preferite ritoccando al rialzo la percentuale di coloro che passeranno le ferie in spiaggia, sotto l'ombrellone: dal 62% di maggio al 64% di giugno. Stabili le altre tipologie di destinazione, in cui si segnala la quota minimale, sotto al 10%, per città d'arte e borghi. In generale, comunque, sarà un'estate tricolore dal momento che, nella ripartizione dei viaggi, l'87% sceglie il Belpaese e solo il 13% andrà all'estero; Spagna, Grecia e Francia nell'ordine le tre detinazioni prescelte.
Luca Patanè (Confturismo): «Ripresa più lenta e parziale del previsto»
«Giugno è stato debolissimo anche per la domanda nazionale, europei se ne continuano a vedere pochi, americani e asiatici praticamente nessuno e settembre non decolla nelle intenzioni di vacanza. La ripresa del turismo è molto più lenta e parziale del previsto mentre per il settore, uscito da un 2020 disastroso e reduce da un primo trimestre 2021 con riduzioni di arrivi e presenze nell’ordine del 70% rispetto all’anno prima, continuano ad arrivare con il contagocce gli aiuti stanziati da inizio pandemia. Siamo o non siamo il 13% del Pil nazionale? E allora basta perdere tempo. Si affronti la situazione con provvedimenti urgenti ed immediatamente operativi», ha commentato Luca Patanè, presidente di Confturismo-Confcommercio.
ITALIAATAVOLA
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