Milano-Cortina 2026
Tarabini
inventa
il piatto
“olimpico”
I cinque ravioli che compongono il piatto olimpico |
A una settimana dall’assegnazione dei Giochi Invernali 2026 a Milano-Cortina che vedrà Bormio (So) tra le sedi di gara, il cuoco de La Fiorida di Mantello (So) (stella Michelin) propone una ricetta dedicata.
La Valtellina si prepara alle Olimpiadi 2026 e Tarabini (membro Euro-Toques) inventa un piatto a cinque cerchi per celebrare quello che sarà un appuntamento storico per il territorio.
Gianni Tarabini
Cinque ravioli, impiattati secondo l’ordine dei cerchi olimpici, di cui riprendono il colore. L’impasto è a base di farina, uova di selva (deposte da galline allevate libere nei boschi orobici sopra Morbegno) e una piccola parte di farina di saraceno, a ricordare i nostri pizzoccheri. La diversificazione dei colori avviene aggiungendo un ingrediente diverso a ciascuna variante: l’azzurro con mirtilli della val Gerola, il nero con carbone vegetale, il rosso con la Pasola, varietà locale di rapa usata particolarmente a Livigno; inferiormente spiccano il giallo dello zafferano (citazione del tipico risotto milanese) e il verde delle erbette di montagna.Ciascun raviolo contiene un ripieno che amalgama ricotta del caseificio de La Fiorida, una riduzione di amaro Braulio e un pizzico di Pesteda grosina. Il tutto impiattato su pietra ollare tipica della Valchiavenna e della Valmalenco, con una fonduta di Bitto Dop, il Re dei formaggi d’alpeggio, e una polvere di Bresaola della Valtellina Igp. Un territorio, le sue tipicità ed un messaggio di buon augurio alle Olimpiadi Invernali 2026 in un solo piatto.
Italiaatavola
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