Con 2.000 aziende biologiche, le Marche sono tra i distretti bio più grandi d’Europa
Il Distretto Biologico delle Marche si rafforza con nuove strategie per promuovere sostenibilità, innovazione e cultura bio. Nuovo presidente, comunicazione mirata e obiettivi ambiziosi per coinvolgere cittadini, imprese e istituzioni
Il Distretto Biologico delle Marche, tra i distretti più grandi d’Europa nonché modello di riferimento in Italia, mette in atto le linee strategiche.
Riconosciuto ufficialmente dalla Regione Marche nel 2021, e a seguito del progetto finanziato dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Decreto DG PQA prot. n. 573899 del 30/10/2024), il Distretto biologico delle Marche intende valorizzare la sua grande vocazione territoriale, sinonimo di duemila imprese agricole che rappresentano oltre il 75% della superficie agricola, di cui il 25% coltivata a biologico.
Cambio ai vertici: Andrea Passacantando nuovo presidente
Il nuovo presidente è Andrea Passacantando, subentrato da poco a Giovanni Battista Girolomoni, che ha guidato, dal 2021, con competenza e visione, la prima fase di sviluppo del Distretto, contribuendo in modo determinante alla sua affermazione a livello nazionale e al raggiungimento di traguardi significativi.
Imprenditore agricolo, già vicepresidente del Distretto, presidente regionale di Copagri Marche fino a gennaio 2025 e da giugno 2025 anche presidente del Cermis - il Centro ricerche e sperimentazione per il miglioramento vegetale “Nazareno Strampelli”, Andrea Passacantando è una figura di riferimento dell’agricoltura marchigiana, da anni impegnato nella promozione dell’innovazione in campo agricolo e nella valorizzazione del biologico.
Una visione condivisa: il Distretto come laboratorio di sostenibilità
«Raccolgo il testimone con grande senso di responsabilità - ha dichiarato Andrea Passacantando durante il passaggio di consegne - e con la volontà di proseguire nel solco tracciato da Giovanni Girolomoni, a cui va il mio personale ringraziamento e quello di tutto il comparto. Lavoreremo per consolidare il ruolo del Distretto come laboratorio di sostenibilità e modello di sviluppo agroalimentare, in dialogo costante con i produttori, le istituzioni, i cittadini e i consumatori».
Obiettivi ambiziosi: informare, promuovere, innovare
I traguardi da raggiungere sono ambiziosi: il progetto, della durata di due anni, mira a mettere a terra, entro fine 2026, una serie di attività per diffondere la cultura del biologico come modo di pensare e di produrre, con ai primi posti la qualità del cibo, la salute e il benessere, l’etica del lavoro e il rispetto della biodiversità.
Una nuova alba per l’economia circolare della nostra regione, perché l’agricoltura biologica rappresenta uno degli strumenti più efficaci per promuovere la sostenibilità ambientale e migliorare la qualità dei prodotti alimentari.
Una rete integrata per il futuro del biologico
Il Distretto unisce tutti i soggetti economici e sociali interessati: imprese agricole, università, centri di ricerca, enti locali, cittadini e altre realtà del settore agricolo. Il progetto entra nel vivo con azioni di informazione, attività di consulenza e promozione delle produzioni biologiche, sia alle imprese aderenti e non, con l’obiettivo di diffondere le conoscenze scientifiche sui prodotti biologici e sul metodo di produzione, rafforzando così l’identità del marchio Bio e conquistando sempre più la fiducia dei consumatori, messa a rischio da un mercato che trabocca di certificazioni green ingannevoli.
Una campagna di comunicazione per parlare di biologico
L’informazione ha come perno i temi che ruotano intorno al mondo bio come, per esempio, la conversione all’agricoltura biologica e l’uso sostenibile delle risorse naturali nei processi produttivi, l’integrazione delle attività agricole biologiche con altre attività economiche o la riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari e il divieto di diserbanti per la pulizia di strade e aree pubbliche.
La consulenza è rivolta a gruppi di aziende in materia di filiere corte biologiche al fine di incentivare la produzione locale o sulla semplificazione e il supporto nell’applicazione della normativa sulla certificazione biologica, per citare alcuni esempi.
Infine, ma non per ultimo, la promozione: “Marche, il gusto del biologico - Costruiamo insieme un mondo sostenibile” è il titolo della campagna di comunicazione utile per comunicare i valori del biologico, diffondere le conoscenze scientifiche sui prodotti biologici e sul metodo di produzione, considerando che il 50% dei consumatori non conosce ancora il logo comunitario che identifica il marchio bio. Una campagna di comunicazione importante che integra offline (pubblicità, affissioni, media) e online (sito internet, canali social) e mira a trasmettere al pubblico il grande universo del biologico delle Marche, patrimonio di gusto, cultura e sostenibilità.
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