venerdì 26 settembre 2025

Il Papa sceglie uno chef gay

 

Il Papa sceglie uno chef gay 

per il ristorante 

del Borgo Laudato Si’

Il Vaticano sceglie lo chef Art Smith, attivista Lgbtq+, per guidare il ristorante del Borgo Laudato Si’ a Castel Gandolfo. Un progetto che unisce cucina italiana, filiera corta e inclusione sociale

Uattivista Lgbtq+ dichiaratamente omosessuale guiderà la cucina di un ristorante promosso dal Vaticano. Lo chef statunitense Art Smith, già cuoco personale di presidenti, monarchi e celebrità come Oprah Winfrey, è stato infatti scelto per il futuro locale del Borgo Laudato Si a Castel Gandolfo. Ma la sua nomina, in vista dell’apertura prevista nel 2026, ha creato alcune polemiche nel mondo cattolico.

Il Papa sceglie uno chef gay per il ristorante del Borgo Laudato Si’

Lo chef Art Smith, scelto dal papa per il nuovo ristorante del Borgo Laudato Si'

Art Smith, lo chef scelto dal Vaticano 

per il ristorante del Borgo Laudato Si’

Due ristoranti negli Stati Uniti, una carriera ai fornelli di presidenti, monarchi e governatori, e una non profit da lui fondata. Questo è, in sintesi, il profilo dello chef statunitense Art Smith, nome noto dell’alta cucina internazionale. Oggi il suo percorso professionale incrocia una realtà inattesa: il Vaticano lo ha infatti scelto per guidare la cucina del futuro ristorante del Borgo Laudato Si’ di Castel Gandolfo, la nuova struttura che aprirà ufficialmente nel 2026.

Nato in Florida, Smith è stato cuoco personale di Barack Obama, del re di Svezia Carl XVI Gustaf, di vari governatori della Florida e per anni ha lavorato accanto a Oprah Winfrey. Il suo nome è quindi legato a grandi tavole internazionali e a un approccio alla cucina che intreccia esperienza, rigore e creatività. Accanto al percorso professionale, Art Smith non ha mai nascosto la propria vita privata. È sposato con l’artista Jesus Salgueiro, con cui ha quattro figli, ed è un convinto sostenitore della comunità Lgbtq+. Il suo impegno civile e sociale è parte integrante della sua identità pubblica.

Le reazioni alla scelta del Vaticano

La decisione del Vaticano di coinvolgerlo nel progetto del Borgo Laudato Si’ ha suscitato attenzione e, in alcuni casi, critiche. Una parte del mondo cattolico ha accolto con perplessità l’ingaggio di uno chef dichiaratamente gay e attivista. Tra le voci critiche, il quotidiano La Nuova Bussola Quotidiana ha parlato di una scelta «in contrasto con i principi della Chiesa».

Al di là delle contestazioni, la nomina di Smith è comunque un segnale che molti interpretano come apertura verso una visione più inclusiva, in linea con i principi di sostenibilità e accoglienza che ispirano il progetto del Borgo Laudato Si’.

A Castel Gandolfo nasce il ristorante del Papa

A Castel Gandolfo (Rm), all’interno del Borgo Laudato Si’ - ex residenza estiva papale -, ricordiamo, nasce infatti un nuovo ristorante che unisce cucina italiana a filiera corta e contaminazioni internazionali. Il progetto, voluto da Papa Leone XIV e promosso da un comitato di Papa Francesco, sarà guidato, come detto, dallo chef statunitense Art Smith e dal ristoratore Phil Stefani. Il locale, la cui apertura è prevista per la primavera 2026, utilizzerà prodotti coltivati nei terreni del Borgo e offrirà piatti ispirati alla tradizione italiana, a Chicago e al Perù, Paese caro a Leone XIV. Sarà aperto per colazione e pranzo, includendo anche un servizio catering e un mercato agricolo interno.

Il Papa sceglie uno chef gay per il ristorante del Borgo Laudato Si’

Vista sui giardini del Borgo Laudato Si’

Il Borgo Laudato Si’, esteso su 55 ettari, diventerà un laboratorio di economia circolare, includendo coltivazioni, serre, comunità energetica rinnovabile, percorsi educativi e iniziative di inclusione sociale. Il progetto rappresenta un ponte tra fede, gastronomia e sostenibilità, facendo di Castel Gandolfo una meta non solo spirituale, ma anche gastronomica e culturale.

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