martedì 30 settembre 2025

Open Plate: nuova frontiera dell’ospitalità

 

Open Plate: 

la nuova frontiera 

dell’ospitalità europea

Open Plate, ideato dallo chef Oleksandr Pundyev, rivoluziona l’ospitalità con un feedback diretto e immediato tra sala e cucina: dati rapidi, morale più alto e qualità sempre sotto controllo

Il settore dell’ospitalità in Europa sta vivendo una trasformazione profonda. Turismo in crescita, ospiti sempre più esigenti e la pressione sulla qualità del servizio spingono ristoranti e hotel a cercare soluzioni innovative.

È in questo scenario che nasce Open Plate, il progetto ideato dallo chef ucraino Oleksandr Pundyev, oggi a Miami Beach, che propone un modello di feedback immediato e diretto tra cliente e cucina.

Open Plate: la nuova frontiera dell’ospitalità europea

Dalle navi da crociera agli hotel di lusso

La carriera di Oleksandr ha sempre avuto un respiro internazionale. In oltre vent’anni di esperienza, tra cui il ruolo di Executive Chef sulle prestigiose navi Regent Seven Seas, ha gestito brigate di oltre 85 cuochi e servito quotidianamente centinaia di ospiti.

Arrivato a Miami, si è trovato davanti allo stesso problema: il feedback dei clienti arrivava troppo tardi, quando ormai non c’era più tempo per migliorare l’esperienza.


Come funziona Open Plate

Il nodo centrale è semplice: il feedback raramente raggiunge direttamente chi cucina. Spesso si ferma ai camerieri o ai manager, e riguarda più il servizio che il piatto. Domande su gusto, presentazione o temperatura restano sospese. Da qui nasce Open Plate.

Il sistema si basa su un QR code stampato sullo scontrino: in meno di un minuto l’ospite può valutare piatti e servizio. Ogni commento è collegato a una stazione di cucina, a un orario preciso e al personale in turno. Un codice colore rende tutto immediato: verde se va bene, rosso per i reclami, grigio neutro.

Open Plate: la nuova frontiera dell’ospitalità europea

Alla fine del servizio viene generato un report dettagliato per piatto, fascia oraria e stazione. Così è possibile individuare schemi, monitorare le performance e reagire dieci volte più velocemente rispetto a questionari tradizionali o recensioni online.

Ma non è solo questione di velocità: ogni feedback diventa uno strumento concreto per la formazione e il controllo qualità. Le impressioni degli ospiti si trasformano in dati utili e immediatamente azionabili.

Un’opportunità per l’Italia

Nel 2023 Oleksandr ha presentato in Estonia la prima guida metodologica dedicata, con casi reali e strumenti pratici. Non solo QR code, ma un vero ecosistema: motivazione del personale, analisi dei dati e un approccio psicologico che lo fa percepire come supporto e non come controllo.

Open Plate: la nuova frontiera dell’ospitalità europea

Oggi il tema sta suscitando sempre più interesse in Europa. E per l’Italia, leader mondiale nel turismo e nella ristorazione, l’impatto potrebbe essere enorme. In un settore segnato da forte turnover e alta competizione, una tecnologia flessibile e poco costosa come Open Plate può fare davvero la differenza, dalle città d’arte alle località balneari.

La visione dello chef

Per Oleksandr Pundyev, Open Plate non è solo un software ma un cambio di mentalità.

“Quando un cuoco riceve un complimento durante lo stesso servizio, l’atmosfera in cucina cambia. E se c’è un problema, lo si corregge subito. L’ospitalità è lavoro dal vivo: anche il feedback deve esserlo.”

Open Plate: la nuova frontiera dell’ospitalità europea

La forza del progetto è proprio l’equilibrio tra tecnologia e umanità. I dati non sostituiscono il dialogo, ma creano un canale in più tra sala e cucina. Allo stesso tempo, il riconoscimento immediato alza il morale e rafforza lo spirito di squadra, mentre le segnalazioni costruttive permettono di risolvere i problemi senza attese. 

Guardando al futuro

Il progetto è ancora in fase esplorativa, ma la sua diffusione tra i professionisti rappresenta già un passo importante.

È in corso una domanda di brevetto negli Stati Uniti per tutelare l’idea e aprire la strada a uno sviluppo internazionale. L’obiettivo è portarlo dai piccoli ristoranti ai grandi gruppi alberghieri, mantenendo la stessa promessa: una comunicazione più rapida, precisa e umana.

Le prime stime parlano chiaro: meno 30-40% di reclami e tempi di risposta dieci volte più veloci. Ma soprattutto, un nuovo modo di motivare i team e di collegarli direttamente all’esperienza del cliente.

Con Open Plate, Oleksandr Pundyev dimostra che l’innovazione nell’ospitalità non richiede sempre grandi investimenti o tecnologie complesse. A volte basta un’idea semplice, ma geniale: ascoltare il cliente nel momento giusto.

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