sabato 20 settembre 2025

Guida Michelin Italia: altri 19 nuovi ingressi

 

Guida Michelin Italia: altri 19 nuovi ingressi nell’edizione 2026

Diciannove nuovi ristoranti entrano nella Guida Rossa, ampliando la selezione con proposte che spaziano dalla tradizione alla sperimentazione. Non è detto, ricordiamo, che otterranno stelle o Bib Gourmand. Per scoprire infatti se rientreranno nei ristoranti con il macaron, bisognerà aspettare la presentazione ufficiale

19 settembre 2025 | 11:30
Guida Michelin Italia: altri 19 nuovi ingressi nell’edizione 2026

Settembre porta 19 nuovi ristoranti nella Guida Michelin Italia, che continua ad ampliare la sua selezione. Per sapere se rientreranno nei locali stellati, nei Bib Gourmand o nelle semplici segnalazioni, bisognerà aspettare la presentazione ufficiale. Intanto, quello che è certo è che questi locali offrono esperienze diverse: alcuni puntano sulla tradizione, altri su contaminazioni più moderne. C’è chi valorizza il territorio e chi sperimenta con ingredienti e tecniche.

I nuovi ingressi della Guida Michelin 2026

I ristoranti sono già segnalati sul sito ufficiale della Michelin Italia e all’interno dell’app dedicata. Ecco di seguito i "19" che già possono dirsi certi del loro nome segnalato nella guida 2026, con le rispettive motivazioni.

Aquanova Hosteria (Canicattì, Agrigento)

Guida Michelin Italia: altri 19 nuovi ingressi nell’edizione 2026

Aquanova Hosteria di Canicattì

Nell’antica "casa dell’acqua", con origini che risalgono al 1600 e la grande ruota che un tempo faceva funzionare l’impianto ben visibile in sala, un cuoco di origine albanese, ma da sempre in Italia, propone la sua cucina intrisa di freschezza, fantasia e stagionalità, in piatti colorati e molto gustosi, disponibili sia in formula degustazione che alla carta. La Sicilia - e non solo il suo mare - è presente ovunque, ma va cercata anche nelle interpretazioni più personali, sostenute da una solida base vegetale grazie al ricco orto situato proprio qui, che vi consigliamo di visitare. Imperdibile è anche la discesa in cantina: uno scrigno conviviale che custodisce oltre 1.700 etichette di vini provenienti da tutto il mondo.

Blu (Arona, Verbano-Cusio-Ossola)

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Blu di Arona

Affacciato sulla suggestiva Piazzetta del Popolo, questo ristorante conquista con la vista sul lago e sulla Rocca d’Angera, sia dal fresco dehors che dagli interni luminosi e rilassanti. Roberta, chef e anima del locale, si definisce una cuoca di casa: piatti sinceri, ricchi di gusto più che di fronzoli. Il suo fritto di lago “dal fondale alla superficie” è un trionfo di sapori: lucioperca, lavarello, trota, alborelle e verdure di stagione. In sala, Carlo suggerisce con garbo etichette selezionate e abbinamenti perfetti.

Bros’ (Martina Franca, Taranto)

Guida Michelin Italia: altri 19 nuovi ingressi nell’edizione 2026

Bros’ di Martina Franca

Lasciata Lecce, Floriano Pellegrino e Isabella Potì hanno installato il loro ristorante Bros’ all’interno del Relais Villa San Martino, pochi chilometri fuori Martina Franca. Niente scelta alla carta, ma solo diversi menu degustazione la cui lunghezza è da scegliere alla prenotazione online. I piatti partono sovente da ingredienti o tradizioni pugliesi, per giungere tuttavia a risultati molto creativi ed elaborati.’

Bros’ Trattoria (Martina Franca, Taranto)

Guida Michelin Italia: altri 19 nuovi ingressi nell’edizione 2026

Bros’ Trattoria di Martina Franca

Condivide l’ingresso con il Relais Villa San Martino, ma dal parcheggio si procede verso dei romantici trulli circondati da un piccolo vigneto. Ad orchestrare la cucina sempre Pellegrino e Potì del vicino ristorante gourmet, ma qui trionfa la tradizione con piatti ricchi di sapori, sovente cotti nel forno a legna. Solo per citarne alcuni, salumi e formaggi locali, parmigiana di melanzane, le sagne ’ncannulate con ragù, una straordinaria trippa e diverse carni cotte 

I Lustri Lab (Cassino, Frosinone)

Guida Michelin Italia: altri 19 nuovi ingressi nell’edizione 2026

I Lustri Lab di Cassino

Dopo anni di esperienza in ristoranti stellati del Lazio, lo chef-patron Kerim Jlali ha realizzato il sogno di aprire un proprio locale insieme alla compagna di vita, Chiara. Se è vero che gli ambienti sono informali e colorati, la cucina rivela tutta la passione del cuoco per la materia ittica, lavorata con buona tecnica in ricette contemporanee. Del resto, si definiscono un “Lab”… e anche i piatti, visivamente, sono un’esplosione di colore.

Izè Restaurant (Iseo, Brescia)

Guida Michelin Italia: altri 19 nuovi ingressi nell’edizione 2026

Izè Restaurant di Iseo

Il nome (in dialetto bresciano) è un omaggio al lago di Iseo, un tributo tuttavia che non si ferma alle parole, ma si apre su una vista mozzafiato dalla terrazza del ristorante, che troverete nel contesto dell’albergo Araba Fenice. Ai fornelli il bravissimo Carlo Spina: di origini napoletane, la sua cucina sposa felicemente la tradizione campana con quella lacustre e bresciana. Fra i tanti piatti che ci hanno impressionato, non solo per gusto, ma anche esteticamente, il calamaro ripieno.

L’Aurum (Erbusco, Brescia)

Guida Michelin Italia: altri 19 nuovi ingressi nell’edizione 2026

L’Aurum di Erbusco

All’interno dell’Albereta, uno degli alberghi più esclusivi della Franciacorta, l’elegante sala è il palcoscenico della raffinata cucina di Alberto Quadrio. Tra diversi menu degustazione e una ristretta scelta alla carta, il cuoco esplora molte risorse locali, dal pesce di lago alla pecora gigante bergamasca, insieme ad ingredienti provenienti da altrove e diverse verdure dell’orto della tenuta. L’esito è rimarchevole, una cucina elaborata e di gran livello.

La Corte degli Dei (Agerola, Napoli)

Guida Michelin Italia: altri 19 nuovi ingressi nell’edizione 2026

La Corte degli Dei di Agerola

Rilassatevi sulla verdeggiante terrazza del patio, immersa nel fascino senza tempo di un antico palazzo ricco di storia. Un luogo che incanta non solo all’esterno, ma anche all’interno, con ambienti pieni di carattere e charme: benvenuti a La Corte degli Dei! La cucina spazia con maestria dai grandi classici della tradizione a proposte innovative, offrendo un viaggio di sapori che unisce passato e presente con eleganza e tanto gusto.

La Spigola (Golfo Aranci, Sassari)

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La Spigola di Golfo Aranci

Adagiato su una spiaggia bianchissima - hanno anche un piccolo stabilimento balneare - questo ristorante dal mood semplice e mediterraneo impiegherà pochi secondi a conquistarvi. La vista sul mare, con le sue mille sfumature, un servizio piacevole e naturalmente la cucina dello chef patron Roberto Pisano: leggera, moderna e fragrante, realizzata a partire dal miglior pescato locale. Da non dimenticare la carta dei vini che, da ordinaria, nelle ultime tre pagine diventa straordinaria: li chiamano gli “Orfanelli”, grandissimi vini da tutto il mondo in annate vintage degli anni ’70, ’80 e ’90.

Marino (Pesaro)

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Marino di Pesaro

Salendo lungo le curve della strada panoramica che parte da Pesaro, ad ovest si affaccia il tramonto, che spunta dal verde, mentre a est c’è il mare che appare e scompare, per poi fissarsi come panorama del piacevole dehors di questo ristorante, creatura dello chef patron, il quale dopo aver girato per il mondo, anche in cucine stellate, si è infine fermato a "casa". Nei piatti mette a frutto tutto ciò che ha appreso in ricette moderne, anche creative, alla volte dando un leggero tocco fusion nell’uso della frutta come per gli spaghetti con cozze e ricci di mare impreziositi da due consistenze diverse di pesca ben calibrata.

Mesadoria Restaurant (Sassari)

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Mesadoria Restaurant di Sassari

Dalla costa questa valida insegna si è trasferita in un locale semplice e contemporaneo in città, a Sassari: nuovo look e nuovi cuochi, quindi, ma rimane la solidità di una cucina, soprattutto di mare ma agile anche con i piatti di carne, classica con qualche tocco moderno, cucinata per lo più a partire da ingredienti isolani.

Nangalarruni (Castelbuono, Palermo)

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Nangalarruni di Castelbuono

Prende il nome dall’antico strumento musicale siciliano a bocca, simile a un piccolo flauto, utilizzato per accompagnare la musica popolare, questo ristorante in pieno centro storico, dotato di un ampio dehors per la bella stagione e di spazi interni in cui prevalgono materiali quali legno e pietra. La cucina è un omaggio ai piatti tipici della tradizione locale, ben fatti e "ringiovaniti", preparati a partire da materie prime che per la maggior parte provengono dal Parco delle Madonie in cui la località si trova. Imperdibili le specialità con i funghi, eccellente anche la proposta enoica.

Oasi (Follonica, Grosseto)

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Oasi di Follonica

Poco alla volta, negli anni, lo stabilimento balneare si è sviluppato: sono rimasti la spiaggia ed il bar, ma gran vanto oggi è il ristorante. Marito e moglie si dividono rispettivamente tra cucina e sale (vini compresi), si sono costruiti una buona fama grazie ad una cucina di pesce classica che si distingue per alcune trovate personali da parte dello chef, autodidatta appassionato e fantasioso. L’ostrica al vapore condita con zeste di limone su acqua di pomodoro è uno shot davvero gustoso e rappresentativo del loro stile.

Osteria Forno Ercole (Jesi, Ancona)

Guida Michelin Italia: altri 19 nuovi ingressi nell’edizione 2026

Osteria Forno Ercole di Jesi

Nel cuore dei vicoli di Jesi, Osteria Forno Ercole è un’ex panetteria - di cui si possono ancora vedere le vestigia - rifugio di sapori autentici e calda atmosfera. Un’insegna tradizionale, dove la cucina locale incontra i profumi del Mediterraneo, ed ogni piatto nasce da ingredienti stagionali di assoluta qualità: tagliatelle ai funghi porcini, fritto misto marchigiano, tagliata di entrecôte con carotine, patate e radicchio... Insomma: ce n’è per tutti i gusti!

Persika (Napoli)

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Persika di Napoli

Persika è un nome che unisce Italia e Svezia: in entrambe le lingue significa, infatti, “pesca” ed è nel quartiere Chia che un ristoratore italiano collabora con uno chef svedese di grande esperienza per dar vita ad un gastro-bistrot dall’atmosfera rilassata e accogliente. Il menu a sorpresa è una scelta frequente, ma c’è anche un’opzione alla carta interessante e accessibile; cucina contemporanea, con influenze internazionali e grande attenzione alle materie prime locali.

TuMa (Bagheria, Palermo)

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TuMa di Bagheria

Nei locali che erano de I Pupi, e con la medesima gestione, una recentissima "osteria di nuova generazione", il cui nome è un omaggio ai figli di chef Lo Coco, Turi ed Emma. La cucina è affidata al suo sous-chef e propone la Sicilia in tutta la sua golosa e colorata tradizione gastronomica: caponata, polpette di melanzane, involtini di pesce spada, pesce di giornata e altro ancora. Per la bella stagione un servizio all’aperto nel tranquillo vicolo alle sue spalle.

Vivilo (Corte Franca, Brescia)

Guida Michelin Italia: altri 19 nuovi ingressi nell’edizione 2026

Vivilo di Corte Franca

Le sale di un antico fienile sono state trasformate in un ristorante dall’elegante atmosfera, impeccabile servizio e ottima cucina, che rivisita piatti classici, insieme ad un menu vegetariano, un bel carrello di formaggi e degli imperdibili dolci. Pare proprio non mancare nulla per una serata in grande stile tra i vigneti della Franciacorta!

Zum Löwen (Tesimo, Bolzano)

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Zum Löwen di Tesimo

L’eleganza e il calore di questo ristorante restano immutati, come una firma riconoscibile nel tempo. La cucina, sempre attenta e al passo con i gusti contemporanei, si esprime con piatti più essenziali, immediati, capaci di raccontare sapori territoriali con raffinata semplicità nel nuovo concept "Wine & Dine" ideato da Elisabeth. I suggestivi interni nascono dalla sapiente ristrutturazione di un antico maso, dal fienile alle vecchie stalle, conglobando all’interno anche ciò che era all’esterno; tutto è stato recuperato ed esaltato da alcuni inserimenti più moderni. A completare la piacevolezza della sosta concorrono un servizio lodevole e un’ottima cantina costruita negli anni.

Zamù (Canicattì, Agrigento)

Guida Michelin Italia: altri 19 nuovi ingressi nell’edizione 2026

Zamù di Canicattì

Prende il nome dalle sillabe iniziali dei due locali che c’erano qui una volta, poi riunificati e in seguito ristrutturati qualche anno fa. Ora la forma è quella di un moderno bistrot dove si propone sostanzialmente una cucina tradizionale e assai generosa, a pranzo integrata anche da una formula "business" dai prezzi contenuti. Terra e mare si equivalgono tra le proposte, una lavagna in bella evidenza elenca anche i piatti del giorno.

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