Radici del Sud
premia 75 vini
Borgo Turrito
migliore azienda
La cantina Borgo Turrito con l’Aleatico Terra Cretosa 2018 è salita sul gradino più alto del podio del Concorso internazionale di Radici del Sud.
Si è portata a casa 20mila etichette e altrettante controetichette offerte da Ippu e 10mila tappi messi in palio da ArdeaSeal. Al secondo posto è stata premiata Cantine Delite con il Taurasi Pentamore 2012, mentre la medaglia di bronzo è andata a Ferrocinto con il Greco Pollino Bianco 2018. Oltre alle tre cantine vincitrici assolute sono stati premiati i 75 migliori vini del Concorso.
«Radici del Sud - ha commentato Nicola Campanile, organizzatore dell’evento - si è riconfermata anche quest’anno un’importante vetrina nazionale e internazionale per i produttori del Sud Italia e siamo felici di essere riusciti a dimostrare ancora una volta le potenzialità del nostro territorio e dei nostri vini, sempre più conosciuti e apprezzati».
Il futuro dei vini del Sud Italia è nei vitigni autoctoni. Questo è quanto è emerso dal convegno Scenari mondiali del mercato del vino e il ruolo del Sud Italia, che ha concluso la 14ª edizione di Radici del Sud, il multievento dedicato ai vini e agli oli del Meridione al Castello Normanno Svevo di Sannicandro di Bari.
Daniel Romano, responsabile marketing e comunicazione dell’azienda Tarlant nello Champagne, ha sottolineato come la viticoltura francese, dove le cuvée di alta gamma nate da uve autoctone hanno un enorme successo, potrebbe essere un esempio da seguire per quella del Sud Italia. «La riscoperta dei vitigni del proprio territorio - ha spiegato Romano - possono diventare anche nel Sud Italia quella caratteristica che contraddistingue l’identità di ogni viticoltore e che gli permette di affermarsi non solo a livello qualitativo, ma anche di mercato».
Durante il convegno sono intervenuti anche alcuni dei giornalisti italiani e stranieri impegnati per tutta la settimana in viaggi stampa, degustazioni e incontri con i produttori del territorio e tutti si sono dichiarati positivamente sorpresi dalla qualità attuale e dalle potenzialità future che hanno dimostrato i vini del Mezzogiorno.
A chiudere la settimana di Radici del Sud è stato, per tutta la giornata, il Salone dei vini e degli oli del Sud Italia, banco degustazione aperto al pubblico con 125 aziende d’eccellenza del mondo enologico e oleario del Mezzogiorno, che ha registrato un numeroso afflusso di pubblico.
Appuntamento a fine luglio con la seconda edizione di 100 bianchi del Sud tra terra e mare che rientra nella rassegna itinerante Aspettando Radici del Sud 2020 e dal 9 al 15 giugno 2020 per la 15ª edizione di Radici del Sud.
«Radici del Sud - ha commentato Nicola Campanile, organizzatore dell’evento - si è riconfermata anche quest’anno un’importante vetrina nazionale e internazionale per i produttori del Sud Italia e siamo felici di essere riusciti a dimostrare ancora una volta le potenzialità del nostro territorio e dei nostri vini, sempre più conosciuti e apprezzati».
Il futuro dei vini del Sud Italia è nei vitigni autoctoni. Questo è quanto è emerso dal convegno Scenari mondiali del mercato del vino e il ruolo del Sud Italia, che ha concluso la 14ª edizione di Radici del Sud, il multievento dedicato ai vini e agli oli del Meridione al Castello Normanno Svevo di Sannicandro di Bari.
Tutte le aziende premiate
Daniel Romano, responsabile marketing e comunicazione dell’azienda Tarlant nello Champagne, ha sottolineato come la viticoltura francese, dove le cuvée di alta gamma nate da uve autoctone hanno un enorme successo, potrebbe essere un esempio da seguire per quella del Sud Italia. «La riscoperta dei vitigni del proprio territorio - ha spiegato Romano - possono diventare anche nel Sud Italia quella caratteristica che contraddistingue l’identità di ogni viticoltore e che gli permette di affermarsi non solo a livello qualitativo, ma anche di mercato».
Durante il convegno sono intervenuti anche alcuni dei giornalisti italiani e stranieri impegnati per tutta la settimana in viaggi stampa, degustazioni e incontri con i produttori del territorio e tutti si sono dichiarati positivamente sorpresi dalla qualità attuale e dalle potenzialità future che hanno dimostrato i vini del Mezzogiorno.
Castello Normanno Svevo di Sannicandro di Bari
A chiudere la settimana di Radici del Sud è stato, per tutta la giornata, il Salone dei vini e degli oli del Sud Italia, banco degustazione aperto al pubblico con 125 aziende d’eccellenza del mondo enologico e oleario del Mezzogiorno, che ha registrato un numeroso afflusso di pubblico.
Appuntamento a fine luglio con la seconda edizione di 100 bianchi del Sud tra terra e mare che rientra nella rassegna itinerante Aspettando Radici del Sud 2020 e dal 9 al 15 giugno 2020 per la 15ª edizione di Radici del Sud.
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