lunedì 12 ottobre 2020

Scoperto l’antibiotico contro i batteri resistenti

 

Scoperto l’antibiotico 

contro i batteri resistenti

Efficace contro i ceppi di malattie da stafilococco aureo. 

Mac-545496, questo il nome del farmaco sperimentale, blocca la capacità dei ceppi Mrsa di causare l’infezione

L’antibioticoresistenza – termine con il quale si indica il fatto che molti germi patogeni responsabili

di infezioni nell’uomo non sono più sensibili ai farmaci antimicrobici oggi disponibili, diventando

in tal modo invincibili “superbatteri” letali per i malati come accadeva prima della scoperta degli

antibiotici – è un’emergenza che minaccia l’umanità, forse ancora più grave di quella climatica.

Ogni anno nel mondo 700mila persone muoiono per infezioni resistenti agli antibiotici. Un numero

destinato a crescere drammaticamente. Secondo le proiezioni dell’Organizzazione Mondiale della

Sanità (Oms), se non si prendono ora adeguati provvedimenti, gli scenari ipotizzati sono

sconvolgenti: 10 milioni di morti all’anno per infezioni resistenti ai farmaci nel 2050, più del

cancro. Ora, buone notizie nella lotta alle infezioni resistenti ai farmaci arrivano da una ricerca

condotta da scienziati della McMaster University che ha prodotto un potente antibiotico che si è

mostrato efficace contro alcuni dei ceppi batterici più difficili. Si tratta nello specifico dello

stafilococco aureo, fra le principali cause del crescente pericolo globale di resistenza antimicrobica,

nei suoi ceppi resistenti alla meticillina (Mrsa), che stanno diventando ‘indifferenti’ a tutti i

medicinali attuali. La scoperta, pubblicata su “Nature Chemical Biology”, potrebbe essere l’inizio

dello sviluppo di terapie per combattere le infezioni resistenti ai farmaci puntando su una nuova

strategia.

ANTIMICROBICO 

MOLTO PROMETTENTE

“Questo nuovo antimicrobico ha una modalità d’azione molto promettente – dichiarato Eric Brown,

autore della ricerca e professore di biochimica e scienze biomediche presso McMaster – e funziona

un po’ come il detto ‘prendere due piccioni con una fava’”. A differenza degli antibiotici

convenzionali, questo nuovo farmaco non agisce uccidendo lo stafilococco né fermandone la

crescita, ma evita una potenziale resistenza: Mac-545496, il Scoperto l’antibiotico contro i batteri

resistenti Efficace contro i ceppi di malattie da stafilococco aureo. Mac-545496, questo il nome del

farmaco sperimentale, blocca la capacità dei ceppi Mrsa di causare l’infezione nome del farmaco

sperimentale, blocca la capacità dei ceppi Mrsa di causare l’infezione diminuendo la sua tolleranza

ai componenti ostili del sistema immunitario e bloccando la capacità del batterio di resistere

all’azione di numerosi antibiotici di prima linea. Più in particolare l’antimicrobico disarma il

batterio resistente da un’importante proteina chiamata, la GraR, che consente all’infezione da

stafilococco di rispondere alle minacce esterne, permettendo così al sistema immunitario di

eliminare l’infezione in modo più efficace. Omar El-Halfawy, ricercatore della McMaster,

aggiunge: “Abbiamo studiato circa 45.000 composti diversi e trovato questa potente molecola

attiva, ed è stato come cercare l’ago nel pagliaio. Ma, sebbene sarà una lunga strada tra questa

scoperta e l’uso clinico, riteniamo che stiamo espandendo il nostro arsenale per combattere le

infezioni da stafilococco resistenti ai farmaci”. 

Alexander Fleming
La Settimana mondiale per l’uso consapevole degli antibiotici  ha posto l’accento appunto sulle 

conseguenze dell’impiego terapeutico sempre più diffuso di questi farmaci, che a partire dal secondo  dopoguerra hanno consentito di ridurre drasticamente il problema della malattie infettive nei Paesi occidentali. 

Ma in questi ultimi decenni lo scenario sanitario è rapidamente cambiato, con la ricomparsa di infezioni sostenute da germi che non vengono più eliminati dalla terapia. 

Sul piano evolutivo i batteri patogeni col tempo hanno imparato a “difendersi” dagli antibiotici che li  uccidevano, sviluppando ceppi mutanti in grado di resistere a questi “assalti farmacologici”. 

Si tratta di un fenomeno naturale del quale lo  stesso scopritore della penicillina, Alexander Fleming, aveva messo in guardia nel discorso tenuto in occasione dell’assegnazione nel 1945 del premio Nobel per la medicina.

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