Ansia - 10 cose
che (forse)
non sappiamo
2 I MILLE VOLTI DELL’ANSIA. Ci sono diversi tipi di disturbo d’ansia. Alcuni sono caratterizzati dalla paura di oggetti o animali, alcuni dalla paura di trovarsi in determinate situazioni sociali, mentre altri si basano sulla paura di specifici sintomi fisici. Altri disturbi d’ansia possono coinvolgere ossessioni o routine ripetitive, o pensieri preoccupanti.
3 BISOGNO DI... SPAZIO. Tutti tendiamo a delimitare lo spazio intorno a noi, creando un confine invisibile che nessuno deve valicare. In condizioni normali l’allarme scatta se qualcuno si avvicina a meno di 20/40 cm dal nostro viso senza “permesso”. Ma i ricercatori italiani Chiara Sambo e Gian Domenico Iannetti hanno scoperto che le persone ansiose hanno bisogno di più spazio.
4 VERTIGINI. Chi soffre di ansia in forma grave, spesso ha problemi di equilibrio. A volte avverte le vertigini senza averne motivo e ha difficoltà a mantenere l’equilibrio da fermo. Non a caso uno studio della Tel Aviv University del 2009 ha dimostrato che curando i problemi di equilibrio nei bambini ansiosi, si attenuavano anche i sintomi dell’ansia.
5 STRATEGIE UTILI. Secondo una ricerca pubblicata ad agosto dalla rivista scientifica Emotion, uno dei modi migliori per ridurre l’ansia è quella di leggere le situazioni in modo diverso, utilizzando un meccanismo noto come rivalutazione cognitiva. L’esempio classico è quello dell’esame: per non farsi sopraffare dall’ansia, meglio chiamarlo “quiz” e considerarlo anche divertente. Ma si può anche andare molto oltre, trasformando l’angoscia in entusiasmo.
6 UNA CATTIVA CONSIGLIERA. Un team di ricercatori capeggiato da Chris Fraley nel 2006 ha capito che le persone molto ansiose saltano in fretta alle conclusioni, giudicando le espressioni facciali degli interlocutori. Secondo Fraley, «questa alta sensibilità percettiva è uno dei motivi per cui le persone molto ansiose sperimentano relazioni più conflittuali: tendono a dedurre erroneamente gli stati emotivi e le intenzioni degli altri».
7 MEDITARE FA BENE. L’ultimo studio che lo conferma è del 2013 (Neural correlates of mindfulness meditation-related anxiety relief, di Fadel Zeidan), ma ce ne sono molti altri: l’ansia è inversamente proporzionale all’attività cerebrale associata con la regolazione cognitiva. Quindici volontari, senza esperienze di meditazione, hanno partecipato a 4 sedute di meditazione mindfulness (una modalità di prestare attenzione) di venti minuti ciascuna, riducendo l’ansia del 39% (le misurazioni sono state effettuate con la risonanza magnetica cerebrale)
8 MAMMA ANSIA. Un elevato livello di ansia è ereditario, ma buona parte delle ragioni per cui le persone sono ansiose dipende dal comportamento dai genitori. I bambini - secondo alcuni psichiatri dell’Università John Hopkins di Baltimora (Usa) - hanno maggiori probabilità di diventare ansiosi quando i loro genitori li criticano direttamente, si mostrano dubbiosi ed emotivamente freddi nei loro confronti.
9 L’ESERCIZIO FISICO RIDUCE L’ANSIA. Bastano 30 minuti di esercizio aerobico a intensità moderata (per esempio una passeggiata in bici) per sentirsi più tranquilli nell’immediato (lo dimostra tra gli altri una ricerca recente dell’Università del Maryland). Ma praticare costantemente esercizio fisico può avere un effetto persino più duraturo, contribuendo a ridurre la reazione di ansia di fronte a situazioni stressanti.
10 ODORI. Man mano che aumenta l’ansia, aumenta la nostra capacità di riconoscere i cattivi odori: gli psicologi Elisabeth Krusemark e Wen li lo hanno scoperto effettuando studi su 14 volontari. Potrebbe essere un bene, in quanto l’ansia ci aiuterebbe a riconoscere i pericoli anzitempo. Peccato però che, secondo lo stesso studio, i soggetti ansiosi hanno anche la tendenza a etichettare come cattivi gli odori neutri. PANORAMA EDIT
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