domenica 13 agosto 2017

Metodo Charmat o Martinotti

Metodo Charmat 

o Martinotti
La spumantizzazione

più usata

  Per numero di bottiglie prodotte, il metodo ideato da Martinotti e industrializzato da Charmat è il più utilizzato per la spumantizzazione: la "presa di spuma" si ottiene in grandi recipienti a tenuta di pressione.

Il sistema di spumantizzazione importante per numero di bottiglie prodotte annualmente è sicuramente il “metodo Charmat”. Fu ideato da Francesco Martinotti (1860-1924), sfruttato poi industrialmente dal francese Charmat. In questo metodo la "presa di spuma" si ottiene in grandi recipienti a tenuta di pressione (autoclavi). La separazione delle fecce (residui dei lieviti ormai non più attivi) avviene per centrifugazione isobarica ossia in contropressione con azoto per evitare perdite di pressione.

Metodo Charmat o Martinotti La spumantizzazione più usata

Messo il prodotto in bottiglia viene tenuto per qualche mese in cantina per completare l'affinamento. A questo metodo di spumantizzazione si adattano bene le uve aromatiche (Malvasia, Moscato e Prosecco) che con questo sistema danno vini che basano il proprio pregio sulla "gioventù" e sul "fruttato" e non sulla pienezza. Oggi grazie al Prosecco ed all’Asti Spumante, l’Italia del metodo charmat o Martinotti è rappresentata in tutto il mondo. L’origine del vitigno Glera che dà origine al Prosecco, è misteriosa; per alcuni era addirittura già conosciuto ai tempi dell’Impero Romano con il nome di Pucino, da cui si otteneva un vino particolarmente apprezzato dall’imperatrice Livia Augusta.

Quel che è certo è che da oltre due secoli questo vitigno ha trovato nelle colline di Conegliano-Valdobbiadene l’habitat ideale di coltivazione. Il Prosecco Spumante è prodotto prevalentemente in due versioni, l’Extra Dry ed il Brut. Nella prima la rifermentazione si interrompe quando ancora rimane una piccola percentuale di zuccheri (12-20 gr/l) nella seconda è condotta quasi alla fine (15 gr/l massimo) in modo che lo Spumante diventi più secco e asciutto. L’Asti si produceva nel Monferrato e nelle Langhe già nel 1200. La produzione avviene nelle province di Alessandria, Asti e Cuneo, esclusivamente con le uve di Moscato bianco che è il vitigno più coltivato in Piemonte.

Vi sono due tipologie diverse di Asti: il Moscato d'Asti e l'Asti spumante. Il Moscato d'Asti è un vino dal colore paglierino più o meno intenso, dalla limpidezza brillante e dall'odore caratteristico e fragrante. L'Asti spumante si ottiene con il metodo della fermentazione naturale in autoclave Charmat o Martinotti. Esso è caratterizzato da una spuma fine e persistente, una limpidezza brillante e un colore da paglierino a dorato assai tenue. Il profumo è caratteristico, spiccato e delicato, mentre il sapore è aromatico, caratteristico e delicatamente dolce ed equilibrato.

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