Gli attacchi senza senso del Financial Times, che ha messo in discussione la provenienza di alcuni piatti tipici italiani, ha fatto il giro del mondo. E alcuni esperti del settore agroalimentare del Bel Paese hanno subito alzato, in coro, la voce per difendere il Made in Italy - come, per esempio, Enrico Derflingher, presidente Euro-Toques Italia. Ma anche Alfonso Pecoraro Scanio, numero uno della fondazione Univerde e già ministro dell’Agricoltura e promotore di #pizzaUnesco e #noFakefood, ha voluto commentare quanto riportato dal quotidiano britannico. «Il pomodoro lungo usato sulla pizza è arrivato a Napoli nel 1770 e è documentato sulla pizza da inizio '800 eppure si diffondono bufale sgangherate che vorrebbe la pizza al pomodoro inventata nel '900 negli Stati Uniti. Sono attacchi patetici alle tradizioni della cucina italiana che vanno contrastati in modo netto».
«Questo attacco alla dieta mediterranea e alle nostre tradizioni coincidono con lo sfrenato tentativo di imporre cibi sintetici, ogm e una specie di dieta unica mondiale di cibi anonimi standard in mano a poche multinazionali - ha dichiarato Pecoraro Scanio in un video. L’Italia è un baluardo contro questo attacco ed ecco perché vogliono demolire la reputazione di prodotti simbolo come pizza , parmigiano o pasta. Occorre accelerare con legge contro cibi sintetici e azioni in Ue contro cibi anonimi come hanno chiesto 1 milione di cittadini in 10 paesi in una Ice lanciata da Coldiretti, Campagna Amica, Fondazione Univerde, slow food e altri». Iat
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