L'onorevole Gianluca Caramanna, deputato di Fratelli d'Italia, ha presentato alla Camera una proposta di legge volta a disciplinare lo sviluppo del turismo accessibile. Il disegno mira a rafforzare le strutture turistiche ed i trasporti per garantirne l'accesso non solo alle persone con disabilità motorie, bensì anche a non-vedenti o ipovedenti ed a chi soffre di problemi alimentari (come, per esempio, i celiaci). La proposta multa anche chi "discrimina" i clienti disabili impedendogli di «fruire in modo completo ed in autonomia» dell'offerta turistica: la sanzione va da mille ai 10mila euro.
Santanché: «La libertà deve essere uguale per tutti»Non poteva mancare un commento della numero uno italiana del turismo, Daniela Santanché, ministra di riferimento per questo settore: «Un paese democratico deve dare la libertà a tutti di accedere alle strutture, ai trasporti, alle attrazioni turistiche: il turismo deve essere accessibile in tutte le sue declinazioni. Se ho messo fondi su questo capitolo è perché dobbiamo essere tutti uguali. Il turismo deve essere, per forza, accessibile alle disabilità: non è un segmento da mettere da parte. La libertà deve essere uguale per tutti - ha ribadito Daniela Santanché. Non capisco perché quando le strutture ricettive hanno delle camere predisposte per i disabili debbano essere esteticamente orrende. Io voglio vivere in una nazione in cui chi ha una disabilità possa godere delle stesse bellezze di tutti».
Daniela SantanchéMessina: «Una proposta di legge importante»
Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti, segue il discorso della ministra, ribadendo che «si tratta di una proposta di legge importante e che sosteniamo con convinzione per favorire lo sviluppo di un turismo ospitale, accogliente e accessibile per tutti». Occorre, poi, «acquisire una sempre maggior consapevolezza e conoscenza verso il mondo della disabilità e dei bisogni speciali, garantire a tutti il diritto di godersi un viaggio è un obiettivo su cui molti paesi stanno lavorando: disabili, anziani e persone con esigenze particolari o problemi di salute, anche transitori, che ne limitano l’autonomia non devono essere lasciati indietro. Per questo bisogna lavorare nella direzione dell’accessibilità universale, di un turismo che abbatte le barriere e favorire la messa in campo di tutti quei servizi e quelle strutture che permettono di godere di svaghi e vacanze alle persone con abilità e necessità differenti. È una sfida necessaria per il turismo del nostro Paese, un’esigenza sociale importante oltrechè un’opportunità di mercato».
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