I sapori alle Freschette
di Palermo
ricordano i popoli
di mezzo mondo
Marina Scalesse e Francesca Leone |
In tempi lontani la viuzza ospitava il mercato dei droghieri musulmani (suk-el-attarin), mentre oggi il locale avvolge l’ospite in un’atmosfera di eccezionale valore identitario.
Merito delle proprietarie Francesca Leone e Marina Scalesse che hanno scelto solo arredi artigianali e artistici. All’ingresso un salottino di vimini con libri, il corridoio è costeggiato dal bancone che espone bevande, dolci, piattini golosi e svela la cucina.
Quindi la sala per gustare manicaretti esclusivi. I vecchi tavoli di ferro sono riconvertiti dall’artista Federica Tintini, Insula, che ha annegato grandi foglie nella resina. Alle pareti le mostre d’arte che si alternano ogni stagione. Aggiungete le pareti verdi come la carta da parati sul fondo, i lampadari come raggi di sole in ferro battuto e le piantane in legno in forme animali, la scatolina per le posate che ricorda il portamatite d’antan, il pavimento di legno e sarete soci di questo club del ben essere.
La cucina, semplice e ricca, prende spunto dai popoli che nei millenni hanno dominato a Palermo: dai Greci ai Romani, dagli Arabi ai Francesi, solo per citarne alcuni. Il menu è breve, 15 piatti con quelli del giorno, cambia ogni mese seguendo i cambi di stagione. Per lo più ortaggi e verdure, un po’ di carne e pesce, contorni. A titolo d’esempio segnalo la Parmigiana con spuma di ricotta salata e il Carpaccio di barbabietola e avocado. Riso basmati con verdure brasate e Linguine integrali con capperi, pomodorini, olive e cialda di formaggio. Tonno in agrodolce con salsa di menta e Straccetti di seitan con verdure e vin cotto. Anche piatti senza glutine, vegetariani, vegani. Vini siciliani da vitigni autoctoni e splendida serie di birre artigianali.
Francesca e Marina hanno iniziato l’attività nei primi anni del nuovo millennio, Francesca in sala e Marina, prima bartender e quindi cuoca. Dopo le prime esperienze bio, nel 2011 aprirono all’Olivella con una formula che a Palermo sembrava impossibile: cucina leggera, siciliana, di stagione, genuina, verde e bio. Intensa l’attività nelle rassegne di cinema e arte, il ristoro nei musei; encomiabile l’impegno della formazione di giovani stranieri in difficoltà. Le proprietarie seguono principi etici anche consolidati dalla buona conoscenza degli agricoltori fornitori; e infine il prezzo è conveniente. Aperto dalle 10.00 (per le colazioni del mattino) fino alle 23.00. Chiuso il lunedì.
Ambasciatore delle Arti: le Freschette suggerisce la visita la Galleria d’Arte Moderna, Gam.
Per informazioni:
www.freschette.com
Quindi la sala per gustare manicaretti esclusivi. I vecchi tavoli di ferro sono riconvertiti dall’artista Federica Tintini, Insula, che ha annegato grandi foglie nella resina. Alle pareti le mostre d’arte che si alternano ogni stagione. Aggiungete le pareti verdi come la carta da parati sul fondo, i lampadari come raggi di sole in ferro battuto e le piantane in legno in forme animali, la scatolina per le posate che ricorda il portamatite d’antan, il pavimento di legno e sarete soci di questo club del ben essere.
La cucina, semplice e ricca, prende spunto dai popoli che nei millenni hanno dominato a Palermo: dai Greci ai Romani, dagli Arabi ai Francesi, solo per citarne alcuni. Il menu è breve, 15 piatti con quelli del giorno, cambia ogni mese seguendo i cambi di stagione. Per lo più ortaggi e verdure, un po’ di carne e pesce, contorni. A titolo d’esempio segnalo la Parmigiana con spuma di ricotta salata e il Carpaccio di barbabietola e avocado. Riso basmati con verdure brasate e Linguine integrali con capperi, pomodorini, olive e cialda di formaggio. Tonno in agrodolce con salsa di menta e Straccetti di seitan con verdure e vin cotto. Anche piatti senza glutine, vegetariani, vegani. Vini siciliani da vitigni autoctoni e splendida serie di birre artigianali.
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Francesca e Marina hanno iniziato l’attività nei primi anni del nuovo millennio, Francesca in sala e Marina, prima bartender e quindi cuoca. Dopo le prime esperienze bio, nel 2011 aprirono all’Olivella con una formula che a Palermo sembrava impossibile: cucina leggera, siciliana, di stagione, genuina, verde e bio. Intensa l’attività nelle rassegne di cinema e arte, il ristoro nei musei; encomiabile l’impegno della formazione di giovani stranieri in difficoltà. Le proprietarie seguono principi etici anche consolidati dalla buona conoscenza degli agricoltori fornitori; e infine il prezzo è conveniente. Aperto dalle 10.00 (per le colazioni del mattino) fino alle 23.00. Chiuso il lunedì.
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i Claudio Riolo
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