VENTI DI GUERRA: IMPOSSIBILITA' DI IGNORARE, DOVERE DI ESPRIMERSI L’impegno e la sensibilità sociali sono sempre stati nel dna del Seminario Veronelli. Occuparsi di gastronomia non significa vivere in una bolla. Schierarsi è uno dei grandi insegnamenti veronelliani, anche quando questo rischi di diventare fastidioso per qualcuno. Oggi il mondo registra un momento buio. Alla ormai troppo lunga guerra in Ucraina si è aggiunto lo scontro armato tra Palestina e Israele. Sembra impossibile che nel 2024 l’umanità utilizzi ancora le armi, i bombardamenti, la morte come strumenti di difesa o attacco. Non vogliamo fare di tutt’erba un fascio. Ogni guerra ha le sue spiegazioni geopolitiche. E a lungo potremmo dibattere sulle responsabilità dei singoli contendenti. Quello che però dovrebbe essere chiaro e incontestabile è la necessità di superare la visione e le pratiche che sostanziano la guerra.
Diciamolo chiaro e forte: basta uccidere.
Quello che in questo momento sta avvenendo a Gaza rappresenta la sospensione non solo del diritto internazionale, ma dei diritti umani. È solo l’ultima delle urgenze di questo periodo storico che stiamo vivendo.
Per questo, nel nostro piccolo, anche parlando di filiere produttive, di gastronomia, di cultura enologica non vogliamo mai dimenticare di veicolare e diffondere una irrinunciabile cultura della sensibilità: per il rispetto di uomini e donne, indipendentemente dalle loro convinzioni o appartenenze, per il rispetto dell’ambiente, del patrimonio storico-artistico e di tutto quello che l’orrore della guerra mette in un’inaccettabile discussione. |
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