domenica 19 ottobre 2025

Gin Tonic Day

 

Gin Tonic Day: il fascino senza tempo di un drink classico che unisce mondi

Nato come rimedio nelle colonie britanniche, il gin tonic ha attraversato secoli e mode trasformandosi in un simbolo di eleganza e socialità, capace di fondere tradizioni, luoghi e stili di vita diversi. Oggi è un classico che continua a evolvere, specchio dei gusti contemporanei e della cultura del bere consapevole

Gin Tonic Day: il fascino senza tempo di un drink classico che unisce mondi

Ci sono drink che attraversano le epoche senza perdere fascinoIl gin tonic è uno di questiDue soli ingredientiuna formula semplice e universalema capace di raccontare un mondo intero: quello della miscelazione contemporanea, della cultura del bar e del piacere di bere bene. Il 19 ottobre si festeggia, a tutte le latitudini del mondo, il Gin Tonic Dayoccasione perfetta per ricordare perché questo mix secco e profumato resti uno dei drink più ordinati in Italia e nel mondoNato come rimedio medicinalediventato simbolo dell’aperitivo modernooggi è il bicchiere che più di ogni altro unisce generazioni e gusti diversi, dagli habitué dei cocktail bar agli amanti della semplicità domestica.

Che cos’è davvero il gin tonic

Realizzato con due soli ingredienti principaliil gin e la tonicail gin tonic è uno dei drink alcolici più amati di semprePerfetto da sorseggiare seduti al tavolino di un barpuò essere preparato anche a casa, così da allietare aperitivi e serate con amici e parenti. La sua preparazione è davvero semplicema attenzioneper ottenere un buon risultato è fondamentale non lesinare sugli ingredientii quali - ovviamente - devono essere di alta qualitàcosì da rendere il drink ancora più piacevole.

Gin Tonic Day: il fascino senza tempo di un drink classico che unisce mondi

Il gin tonic è uno dei drink alcolici più amati di sempre

Dietro l’apparente semplicità del gin tonic si nasconde l’essenza stessa della mixologyequilibrioprecisione e rispetto per la materia primaBastano pochi millilitri in più o in menoun cubetto di ghiaccio sbagliato o una tonica fuori contestoper cambiare completamente il profilo aromatico del drink. È il cocktail che meglio di qualunque altro dimostra quanto la tecnica e la conoscenza continoanche quando tutto sembra immediato.

I numeri del gin e una storia che continua a crescere

Il successo del gin non è un fenomeno passeggero, e parte proprio dai bicchieri più ordinati nei bar italianigin tonic, appunto, e Negronidue classici che hanno riportato il distillato ai vertici del consumo mondialeLa loro popolarità ha contribuito in modo determinante al rilancio del gintrasformandolo da prodotto di nicchia a protagonista delle carte cocktailI dati raccontano una storia di crescita costante e di rinnovata curiositànel 2024il consumo totale di spirits in Italia è stato pari a 127 milioni di litricon una variazione rispetto al 2019 del -8,5%Le nuove tendenze dei consumatoriattratti da prodotti a basso contenuto alcolico o senza alcolhanno portato a una contrazione generale dei distillati. Tuttavia, tra le categorie principaliil gin è l’unico prodotto che ha registrato variazioni positiveanche a doppia cifrasi attesta infatti sui 7 milioni di litri venduti e +25% in volume negli ultimi cinque anni.

Gin Tonic Day: il fascino senza tempo di un drink classico che unisce mondi

Il boom del gin è merito, soprattutto, di gin tonic e Negroni

Dietro questi numeri si nasconde poi un’evoluzione culturale. Secondo CGA by NIQ, il 16% degli italiani consuma gin fuori casauna percentuale inferiore alla media globale (19%) ma con ampi margini di crescitaIl gin è infatti davanti a rum (14%) e whisky (12%) e subito dietro ad aperitivi (42%) e amari (34%). La reputazione del brand è importante per il 49% dei consumatorimentre il 34% presta attenzione alla qualità del servizio. E se il 58% preferisce gin classiciil 52% sceglie versioni aromatizzatespesso al limone (28%), lime (23%), arancia (20%) o pompelmo (17%).

Dalle colonie alla febbre del gin

Il gin tonic è - ovviamente - la diretta conseguenza dell’exploit del ginma la sua storia affonda radici molto più lontanePer trovarne le origini bisogna tornare alla Scuola Medica Salernitanaattorno all’anno Milledove i monaci preparavano un infuso di vino e bacche di ginepro considerato un rimedio naturale contro gotta, reumatismi e disturbi digestiviNon era ancora ginma ne anticipava spirito e funzioneBisogna attendere la seconda metà del Seicento per incontrare qualcosa di più simile al distillato moderno. Nei pressi di Amsterdamla distilleria Bols mise a punto il jeneverun distillato di cereali aromatizzato al gineprousato anche come medicinaleDurante le guerre del XVII secologli inglesi, alleati degli olandesi, ne rimasero conquistati e, una volta rientrati in patria, ne crearono una versione più secca e leggerail gin.

In breveLondra ne divenne la capitaleIl gin costava pocosi produceva facilmente e divenne la bevanda del popoloIl consumo esplosegenerando una vera emergenza sociale passata alla storia come la “gin craze”. Tra il 1720 e il 1750, il tasso di mortalità nella capitale inglese crebbe in modo vertiginosole taverne si moltiplicarono e la violenza dilagò. Il Parlamento intervenne con una serie di otto “Gin Act” tra il 1729 e il 1751imponendo tasse e licenze sulla distillazioneMolti piccoli produttori chiuserolasciando spazio a distillerie più solidealcune delle quali - Finsbury (1740)Greenall’s (1761)Gordon’s (1769) e Plymouth (1793) - sono ancora oggi nomi di riferimento.

Mentre il gin si affermava come simbolo britannicoaltrove avvenivano scoperte destinate a cambiare la storia del bere. In Sud Americagli Spagnoli conobbero le proprietà della Cinchonauna pianta la cui corteccia conteneva il chininoefficace contro la malariaDalla sua lavorazione nacque la prima acqua tonicaamara ma preziosaNel 1794il chimico tedesco Johann Jacob Schweppe mise a punto un metodo per aggiungere anidride carbonica e zucchero all’acqua tonica, rendendola più gradevole e frizzante. La bevanda, nata come medicina, stava per diventare qualcosa di molto diverso.

Durante l’Ottocentogli ufficiali della Marina e dell’Esercito britannico di stanza nelle colonie indiane iniziarono a mescolare gin, acqua tonica, lime e ghiaccio per rendere più sopportabile l’assunzione del chininoQuello che doveva essere un rimedio medico si trasformò presto in un’abitudine quotidianapoi in un piacere. Senza saperlo, avevano appena inventato uno dei drink più iconici della storiaIn patria, intanto, il gin cambiava voltoL’invenzione del distillatore continuonel 1832consentì di ottenere un prodotto più pulito e costanteFu l’epoca dell’Old Tom, un gin più morbido, addolcito con zucchero o botaniche come vaniglia e liquirizia per mascherare i difetti della distillazione. Il distillato cominciò così a uscire dai bassifondi per diventare protagonista della nascente arte della miscelazione.

Gin Tonic Day: il fascino senza tempo di un drink classico che unisce mondi

Il distillatore continuo

Da quel momento il gin tonicnato tra i tropiciiniziò la sua corsa verso l’EuropaPrima nei club londinesipoi nei salotti. Nella Londra vittorianail gin era ormai parte della cultura urbana e industrialee la tonica, da semplice rimedio, trovò nel gin il suo partner idealeTra la fine dell’Ottocento e il Novecentoil gin tonic si affermò come uno dei drink più amati nei Paesi anglosassoniper poi conquistare il resto del continente e arrivare fino a oggiconservando intatta la formula che lo ha reso immortale: gin, tonica, ghiaccio e una fetta di agrume.

Come si prepara un gin tonic d’autore?

Per ottenere un gin tonic dal carattere brioso e irresistibile è fondamentale seguire la ricetta con curarispettando dosi e gesti. La preparazione richiede pochi ingredienti (che, come già detto, devono essere di qualità)ma il segreto sta tutto nella precisione:

  • prendere un bicchiere adatto, scegliendo fra highball, tumbler alto o balloon;
  • aggiungere il ghiaccio;
  • versare il gin e successivamente la tonica;
  • guarnire il bordo del bicchiere con una fettina di agrume. In aggiunta, è possibile usare bacche di ginepro o rametti di timo e rosmarino;
  • mixare prima di servire.

Il rapporto ideale tra gin e tonica è 1:3cioè 50 ml di gin e 150 ml di tonicaIl ghiaccio deve essere compatto e freddissimosciogliendosi lentamentemantiene il drink bilanciatoChi desidera offrire agli ospiti il drink nella sua versione più classicapuò puntare sul distillato nella sua versione più tradizionale e sulla classica tonica secca e dal sentore amaroSe invece si desidera donare un tocco di personalità in più al cocktailè possibile optare per un gin agrumatononché per una tonica aromatizzata o lightIn alternativase si vogliono tagliare le caloriesi può sostituire l’acqua tonica con la soda.

Gin Tonic Day: il fascino senza tempo di un drink classico che unisce mondi

Il rapporto ideale tra gin e tonica è 1:3

Grande importanza è data anche dalla scelta della guarnizionela quale deve abbinarsi al meglio all’aroma del gin tonicMentre per la versione classica è possibile utilizzare una rondella di limeper quelle agrumate e aromatizzate si può optare per altri agrumicome l’arancia o il pompelmoPer esaltarne al meglio il saporeil gin tonic si abbina con piatti leggeristuzzichini a base di salmone affumicatotapasmix di salumi e formaggitartare di gamberi o scampicozze e vongoleAnche i dolci possono essere un’ottima scelta: la pasticceria secca o dessert agrumati valorizzano la freschezza del drink e chiudono con eleganza un aperitivo o una cena.

Bere bene, conoscere meglio

Insomma, il gin tonic è un’icona. È il simbolo di come due ingredienti possano bastare per creare un’esperienza completa, se dietro c’è conoscenza, tecnica e sensibilità. Oggi che la miscelazione vive un momento di grande maturità, il gin tonic resta il punto d’incontro tra il sapere del bartender e il gusto del cliente, tra l’essenzialità e la ricerca. Ma resta anche un invito alla responsabilità: bere bene significa conoscere quello che si ha nel bicchiere, saperlo apprezzare e non abusarne. È la differenza tra un gesto automatico e un rito consapevole. Perché dietro ogni gin tonic - preparato con cura, servito nel bicchiere giusto, accompagnato da un sorriso - c’è tutta la storia di chi ama il mestiere del bar e quella sottile magia che continua a farlo amare, anno dopo anno, ovunque nel mondo. 

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