giovedì 13 aprile 2017

CHAMI: «DALLE TECNOLOGIE MADE IN ITALY RISPARMIO DI ACQUA E SUOLO

CHAMI: «DALLE TECNOLOGIE MADE IN ITALY 
RISPARMIO DI ACQUA E SUOLO
SOSTEGNO ALLA BIODIVERSITÀ 
E ALL’INCREMENTO PRODUTTIVO 
IN MAROCCO»

Verona, 13 aprile 2017. «Crocevia industriale ed economico
tra Europa e Africa, il Salone internazionale dell’agricoltura del Marocco è la più grande fiera agricola del continente. Dal 18 al 23 aprile prossimi a Meknès la 12ª edizione del Siam presenta come tema principale Agrobusiness e catene di valore agricolo sostenibili».
Lo dice il commissario generale del Siam, Jaouad Chami, in un’intervista all’Ufficio stampa di Fieragricola. la rassegna internazionale dell’agricoltura di Verona è stata individuata come partner in esclusiva per la gestione dell’Area Italia all’interno del Padiglione Internazionale.
La superficie sulla quale si estende la manifestazione è di 17 ettari complessivi, dei quali nove coperti. I circa 1.300 espositori, dei quali quasi un terzo internazionali, si aspettano anche per quest’anno un milione di visitatori.
Commissario generale Chami, com’è strutturato il Salone internazionale dell’agricoltura del Marocco?
«Il Siam è strutturato attorno a nove poli espositivi, che comprendono le 12 regioni del Regno del Marocco; un’area di espositori istituzionali e sponsor; la cooperazione e i prodotti del territorio; i macchinari e le attrezzature per l’agricoltura; l’allevamento; l’area internazionale; natura & life; i prodotti dell’industria di trasformazione; le agroforniture».
Cosa ha portato Siam a stringere una partnership 
con Fieragricola di Verona?
«Essendo l’Italia il Paese d’onore di questa 12ª edizione del SIAM, ci è sembrato opportuno sviluppare sinergie con una delle più grandi fiere agricole d’Europa e soprattutto d’Italia. Le questioni legate all’agricoltura, comuni in tutto il mondo, riguardano i problemi di sostenibilità; in questo contesto Veronafiere si presenta non solo come spazio espositivo che offre opportunità di business, ma vuole anche essere uno spazio di scambio e di ricerca scientifica dedicata all’agricoltura. Anche al Siam diamo molta importanza ai contenuti scientifici, tanto che nella scorsa edizione abbiamo ospitato 32 conferenze in cinque giorni».
Di cosa ha bisogno l’agricoltura del Marocco?
«L’agricoltura marocchina, come l'agricoltura africana deve affrontare due sfide: quella della sicurezza alimentare e quella della lotta contro il cambiamento climatico. A queste due sfide se ne unisce un’altra, legata all’agricoltura delle piccole e medie imprese, con riferimento in particolare al miglioramento e alla sostenibilità dei redditi delle persone che lavorano in un settore chiave dell’economia».
Tecnologie e innovazioni Made in Italy al Siam: 
quali aspettative nutre?
«Le aspettative sono relative agli apporti tecnici e ai materiali per ottimizzare l’uso delle risorse idriche, per garantire la conservazione del suolo, per promuovere la diversità delle culture e migliorare la produttività».
Saranno presenti numerosi visitatori e delegazioni da tutta l’Africa. Quali servizi avete predisposto per mettere in contatto le aziende e i buyer?
«Il Siam riceve effettivamente numerose delegazioni africane di altissimo livello. Accogliamo anche espositori privati provenienti dall'Africa. Gli organizzatori si sono mobilitati per facilitare i contatti tra le diverse parti in causa; sono state create delle aree dedicate agli incontri B2B. Allo stesso modo, si organizzano incontri secondo gli obiettivi rispettivi di entrambe le parti. Infine, si terranno diverse conferenze dedicate allo sviluppo dell’agricoltura in Africa. Questi seminari sono l’occasione per incontrarsi e parlare dei problemi e delle esigenze dell’agricoltura africana».
Che ruolo potrebbe avere il Marocco nell’ambito dello sviluppo agricolo dell’Africa?
«Il Marocco si è già mobilitato al servizio dell’agricoltura africana. Nel quadro della cooperazione Sud-Sud (cioè la cooperazione allo sviluppo tra i paesi meno ricchi, ndr), il Regno del Marocco offre ai suoi partner africani il know-how e le competenze sviluppate. A causa delle grandi somiglianze strutturali per tipologia, funzionamento e dimensione delle nostre rispettive agricolture, il Piano Marocco Verde, strategia nazionale che è stata lanciata con l’obiettivo di fare dell’agricoltura nazionale uno dei principali motori della crescita economica e sociale, è duplicabile in tutte le sue parti in tutto il continente.
Inoltre, quando lo scorso novembre si è tenuta a Marrakech la COP22, il Marocco ha proposto l’iniziativa per l’adeguamento dell’agricoltura africana (AAA) al cambiamento climatico».
Di che cosa si tratta?
«L’iniziativa per l’adeguamento dell’agricoltura africana è stata lanciata in vista della COP22 allo scopo di ridurre la vulnerabilità dell’Africa e della sua agricoltura rispetto al cambiamento climatico. Successivamente, è stata riconosciuta come una delle priorità della Presidenza marocchina durante la COP22. In particolare AAA promuove e facilita l’attuazione di progetti concreti per migliorare la gestione del suolo, il controllo di gestione dell’acqua in agricoltura e dei rischi climatici e propone soluzioni costruttive e di finanziamento».

Nessun commento:

Posta un commento