domenica 2 aprile 2017

Il segreto della felicità? Essere ignoranti

La ricerca: «È ciò che ci rende davvero liberi». 
Ma la medaglia, come sempre, 
ha due facce... Il segreto 
della felicità? Essere ignoranti

L’ignoranza logora chi non ce l’ha.
E gli altri? Sono felici, oltre che beati. Uno studio condotto dalla Australian National University offre fondamento scientifico a uno dei luoghi comuni più citati e conosciuti.
Il non sapere, l’ignoto, sarebbe il segreto della felicità. “Solo l’ignoranza ci dona la vera libertà”, assicura Michael Smithson, professore della Research School of Psychology.
L’esercizio costante e quotidiano di raccolta di informazioni, analisi e previsioni di possibili scenari futuri, che molti di noi fanno quasi in automatico, in realtà avrebbe l’effetto di tarparci le ali. “Serve non conoscere alcune parti della tua vita presente e futura per assaporare l’autentica libertà personale”, spiega lo studioso. “Se tutto è già scritto per te, se sai già come andrà a finire, sei meno libero quando prendi decisioni”. Secondo Smithson l’ignoranza è alla base della creatività, concetto che dovrebbe far riflettere artisti, imprenditori e anche gli scienziati. “Devi non sapere, altrimenti non ci sarebbe nulla da scoprire e niente di nuovo da inventare”. Il professore non sottovaluta il “lato oscuro” dell’ignoranza, con i problemi sociali che da essa derivano. Dai pregiudizi di ogni specie, al razzismo. L’ignoranza diffusa, per Smithson, sarebbe anche una minaccia per la democrazia. “Churchill in persona sosteneva che il miglior argomento contro la democrazia fossero 5 minuti di conversazione con l’elettore medio”. Insomma, beati quelli ignoranti e felici. Basta che non siano troppi. Un’élite.
Pensare troppo fa male
La vita dell’uomo è come un vaso troppo pieno. Troppe informazioni da immagazzinare ci rendono schiavi e suscettibili al caos. Pensare troppo fa male, al cuore alla mente. La chiave della felicità è lasciare andare, dimenticare o, meglio, non sapere
La verità ci renderà liberi, diceva qualcuno. Ma è davvero così? Lo spasmodico bisogno (tutto moderno) di sapere sempre di più, di conoscere cosa accadrà domani, e il bombardamento quotidiano di informazioni da immagazzinare infine ci rendono schiavi, anzichenò. E allora “solo l’ignoranza ci dona la vera libertà”, parola di Michael Smithson.
Preoccupati
Il principale problema dell’essere umano è l’essere sempre proiettato in altri tempi che non siano quello presente: ci si lambicca il cervello crogiolandosi nel passato o pontificando il futuro. Mai che ci si concentri sul momento presente. Questo è uno dei motivi per cui si è spesso preoccupati e infelici. Ma, secondo gli scienziati australiani, il vero segreto della felicità è svuotarsi, sapere il meno possibile e arrendersi all’ignoto.
Sfera di cristallo addio
“Per assaporare l’autentica libertà personale hai bisogno di non conoscere alcune parti della tua vita presente e futura – spiega il prof. Michael Smithson – Se tutto è già scritto per te, se sai già come andrà a finire, sei meno libero di compiere delle scelte e di prendere decisioni”. E poi, sapere già tutto è di una noia terribile. Far posto al vuoto, invece stimola la curiosità e la creatività. “C’è sempre qualcosa che ignoriamo, altrimenti non avremo nulla da scoprire – prosegue Smithson – L’ignoranza è in ognuno di noi. È rilevante in ogni disciplina e professione, nella vita di tutti i giorni. Immaginate di sapere la trama e il finale del vostro libro prima di leggerlo. O di sapere già quale sarà il vostro regalo di compleanno o di Natale…”. Be’, chi vorrebbe davvero tutto ciò?
Ignorante è bello
Sull’aria dello slogan che essere ignoranti è bello e non un difetto, il professore ha dato il via a un corso gratuito online dal titolo ”Ignorance!”, che ha per sottotitolo “Scoprite cosa è l’ignoranza, come nasce, cosa ci si può fare e il suo ruolo nella società e nella cultura”. Smithson, con questo corso vuole condurre le persone a riscoprirsi ignoranti, ma felici. In più intende combattere i pregiudizi e gli stereotipi che vogliono la persona definita “ignorante” essere discriminata.
Cos’è l’ignoranza
Socrate affermava che, essendo conscio della propria ignoranza, egli era più saggio di coloro che, essendo ignoranti, continuavano a professare la propria sapienza.

Nessun commento:

Posta un commento