Maestri di creatività,
una sera insieme
Una festa eno...
gastronomica
a Firenze
Cuochi, pizzaioli e sommelier, e insieme prodotti di alta qualità, sono stati la chiave del successo della cena di gala all'Otel Varieté di Firenze, in occasione del Premio Italia a Tavola. Dopo le premiazioni dei Personaggi dell'anno, pasticceri e barman hanno accompagnato gli ospiti in una serata di balli e divertimento
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Tempo fluens. Firenze, così tanto indaffarata e così diligente, sa ospitare Principe Carlo e consorte, sa ospitare il meeting G7 della cultura e, si parva licet, ancora sa ospitare, per la nona volta, il Premio Italia a Tavola. E viene il momento della cena. Si opta per un passato che sappia cedere, ineludibile il fenomeno, il passo al vivace presente. Tutti in discoteca!
Ma, va detto, denominare Otel, debitamente a ragguardevole distanza dal centro città discoteca, è fuorviante e sminuente.
Bello, vivace, di grande pregevolezza estetica e di indubbia funzionalità Otel è locale polifunzionale atto ad abilitare al meglio i momenti del “vivere lieto” nella città che seppe suggerire... chi vuol esser lieto sia! Accoglienza con calici che sanno smettere la melanconia del loro stato vuoto, accedendo al lieto stato di liquidi in essi, sia con leggiadria di bollicine sia con birre di alto pregio. Due bevande da sempre sulle mense: il passato che si fa presente. Bollicine Trentodoc a titillare palati che si deliziano con trittico di ostriche fornito da I Love Ostrica: mix di mare e di montagna; il mare delle ostriche e le bollicine dai vigneti di altura.
E galleria di postazioni che erogano la lietezza fatta pietanza. Il combinato disposto di un sapere che sa vivere dei lieviti della sua sedimentazione secolare, a disposizione di sapori che marcano memorie e che, sia detto, evolvono ed accompagnano così l’evolvere del nostro saper mangiare. Forni che esitano pizze saporite, a dimostrare che il patrimonio pizza, connotato fortemente napoletano, sa lasciarsi irrorare, giammai qualità smarrendo, anche a latitudini distanti dal Vesuvio.
Celebrazioni di formaggi, a partire dalla porcellana bianca, la Mozzarella di Bufala Campana Dop. Riso Acquerello che sostanzia risotti sontuosi. In understatement, nel divertimento di ruolo proprio vissuto così, dietro una postazione, il fior fiore degli chef italiani, stellati gran parte di costoro. Coesistenza di stili di food, con chicche di street food. La ricomparsa del cinghiale a companatico di panini deliziosi.
Ed il tutto che diviene, quanto virtuosa e simpatica l’avvolgente sonorità di musiche eseguite dal vivo, alive show. Anchorman itinerante tra le postazioni, guizzi veloci per interviste lampo, il vicedirettore Andrea Radic. Shot di informazioni su quanto si sta tutti insieme gioiosamente vivendo. Tutti chi? Tutti i presenti, in ruolo colloide di spettatore attore. I premiati degli scorsi anni, i premiati dell’edizione corrente, gli chef, i giornalisti.
Burgher di cinghiale con spezie toscane, maionese al vino e Pecorino Romano (Silvia Baracchi)
Il mondo rutilante di chi, nei ruoli e nel vivere quotidiano, in quel lavoro che lavoro non è per quanto forti ed invasive siano le componenti di piacevolezza del fare e di iniezioni permanenti di formazione continua, laddove il sapere che non cresce di giorno in giorno, ahinoi di giorno in giorno decrescerebbe, vivifica il cibo che si fa cultura, la cultura materiale che la qualità del vivere quotidiano connota: o c’è, e ne siamo lieti, oppure non c’è e la vita diviene sopravvivenza.
Ma non si era detto che... chi vuol essere lieto sia? È quasi mezzanotte quando il direttore Alberto Lupini, dai vicedirettori Clara Mennella ed Andrea Radic coadiuvato, consegna i premi ai vincitori. C’è allegria, tono vivace di lietezza permanente.
Al bar: i dolci, i caffè, i liquori. Delizie.
Tempo futuro. E dopo mezzanotte, si sa... è già domani! Il domani della ristorazione è in buone mani, a fronte di questo fulgido presente che il Premio Italia a Tavola ha saputo così brillantemente mostrare. Se poi a tutto ciò aggiungiamo la solidità ed il fasto del Rinascimento passato! Quasi quasi viene da coltivare l’idea che stia lievitando, imminente l’emergere, il Rinascimento prossimo futuro.
Ad affiancare Italia a Tavola nell’organizzazione dell’evento, associazioni di spicco come Ebit (Ente bilaterale industria turistica) e l’Associazione italiana Confindustria alberghi. Main sponsor della due giorni sono Grana Padano e Istituto Trentodoc che hanno sostenuto anche il premio per tutte le 8 settimane di sondaggio. Nove invece i partner tra cui Fic (Federazione italiana cuochi), Nic (Nazionale italiana cuochi), Euro-Toques, Conpait, AMPI, Ais (Associazione italiana sommelier), Cocktail in the world Mixology, Abi Professional (Associazione barman italiani) e Noi di sala. Media partner dell'evento saranno Risto Tv, Ansa, La Freccia, Cronache di Gusto, MySocialRecipe.
Hashtag ufficiale: #premioiat
foto del servizio: Nicola Impallomeni ed Emily Bizzo
foto della gallery: Nicola Impallomeni
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