Delta del Po
dal fascino
suggestivo

In bicicletta per scoprirne le mille sfumature: dalla natura alla fauna, A Mesola il castello e l’impronta degli Estensi, Esperienza e professionalità delle guide di Aqua, Cucina del territorio legata all’anguilla e ai salumi di casa
Il delta del Po ha sempre un suo fascino misterioso e coinvolgente. Sia che lo si visiti durante le limpide giornate, o sotto un cielo burrascoso di primavera, o con le leggere brume autunnali che velano l’orizzonte. A seconda della stagione il delta ha mille sfumature. Ovunque, se guardato con occhi attenti e curiosi, può offrire scorci di rara bellezza. Il lento scorrere del Grande Fiume, particolarmente sinuoso tra le ampie e verdi golene, invoglia a scoprire in bicicletta o a piedi le valli, gli scanni e le spiagge. Più che un prodotto dell’evoluzione naturale, il Delta appare come il risultato perfetto di una serie d’interventi dell’uomo attraverso le bonifiche che si sono succedute nei secoli.

Per coglierne l’importanza, in tutti i suoi aspetti, basta recarsi a Santa Giustina, piccolo borgo nel ferrarese, costruito nel 1954 di fronte a Mesola, dominata dal maestoso castello Estense, completamente visitabile. All’interno, è possibile effettuare un percorso attraverso la storia del territorio, con sale dedicate alle alterne vicende tra gli Este ed i Veneziani e al cervo delle dune, animale dal particolare corredo genetico.

Nella piazzetta di Santa Giustina, proprio di fronte all’Ostello Al Paesin, che dispone di accoglienti, spaziose e luminose stanze e di un centro didattico, si possono noleggiare le biciclette. I consigli o la guida di Aqua (gruppo di intraprendenti e professionali giovani che si occupano di turismo ambientale e valorizzazione del territorio, www.aqua-deltadelpo.com)) sono preziosi per iniziare la scoperta del ramo del Po di Goro. Prima tappa è Torre Abate, uno dei gioielli architettonici dell’intero Delta. Realizzata nel 1569 durante la grande bonifica voluta dagli Estensi, signori del territorio, Torre Abate fu un’opera di ingegneria idraulica all’avanguardia per il tempo: all’epoca sorgeva sulla riva del mare Adriatico. Restaurata alla fine degli anni ’60 è oggi una meta suggestiva per i giochi di luce, ma anche per gli ambienti naturali ricchi di fauna che la circondano.

Altra tappa il Bosco di Mesola, straordinaria riserva naturale dove s’incontrano i cervi delle dune e i daini. Raggiunto l’argine del Po si prosegue in direzione Goro e Gorino Ferrarese per raggiungere la parte finale del Delta. “Qui la vacanza migliore – spiega Stefano Casellato, presidente di Aqua – ha i ritmi lenti di una pedalata, un’escursione a piedi o una barca elettrica per ammirare la ricca fauna di aironi bianchi, rossi e cenerini, garzette, cormorani, anitre di valle e si abbina sempre alla bontà dei prodotti tipici: dall’anguilla al pesce del Delta, dagli asparagi ai vini delle Sabbie”. Gli fa eco, Gianni Padovani, sindaco di Mesola: “La nostra è una terra di tradizioni agricole ma ,in anni recenti, ha saputo puntare con intelligenza sul turismo ambientale, grazie anche alla posizione centrale nel Paco del Delta del Po”. Non può mancare una visita a Comacchio, graziosa cittadina, con i caratteristici ponti circondata dalle valli dove sono allevate le anguille ed altre specie di pesci.

La gastronomia e un’altra eccellenza di questo territorio. La cucina di tradizione si può gustare al ristorante Uspa di Gorino Ferrarese (0533/999817), gestito da generazioni dalla famiglia Passarella. Ambiente moderno arredato con eleganza nei toni del nero e del bianco dispone di 200 coperti in grado di ospitare anche gruppi organizzati. A gestirlo, dopo la scomparsa di Dante Passarella, figura mitica di Gorino per essere stato tra i primi a credere nelle potenzialità del turismo enogastronomico, è la moglie Claudia. In cucina la figlia Katia, autodidatta, che ha imparato i segreti dal nonno Ugolino Passarella.

Qui la specialità è il risotto con l’anguilla, ricetta segreta che dal 1956 viene tramandata e proposta, piatto sempre abbinato con i vini delle Sabbie bianchi o rossi, del Bosco Eliceo. Cucina legata ai prodotti del territorio anche quella che si gusta all’Osteria del Delta (torre abate), nell’ostello Al Paesin. Oltre al pesce è proposto un menu di terra con gli ottimi salumi nostrani.

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