Premio Nonino,
43ª edizione
L'Internazionale
2018 a Ismail Kadare
La famiglia Nonino si dedica all'arte della distillazione fin dal 1897, anno in cui Orazio Nonino, capostipite della famiglia, stabilisce a Ronchi di Percoto, provincia di Udine, la sede della propria distilleria.
Dal 1975 la distilleria ha istituito il Premio Nonino, nato per la valorizzazione della civiltà contadina. Giunto al 43° anno il Premio edizione 2018 prevede tre riconoscimenti: il Premio Nonino Risit d’Aur Barbatella d’Oro, il Premio internazionale Nonino, il Premio Nonino “A un maestro del nostro tempo”.
Ismail Kadare
Prestigiosa la giuria, presieduta da V.S. Naipaul, premio Nobel per la Letteratura 2001, composta da Adonis, John Banville, Ulderico Bernardi, Peter Brook, Luca Cendali, Antonio R. Damasio, Emmanuel Le Roy Ladurie, James Lovelock, Claudio Magris, Norman Manea, Edgar Morin ed Ermanno Olmi. Questi i suoi verdetti.
Premio Nonino Risit d’Aur Barbatella d’Oro a P(our). Tre sono i paradigmi imprescindibili di P(our): conoscenza, sostenibilità e crescita. Alex Kratena, Ryan Chetiyawardana, Jim Meehan, Simone Caporale, Monica Berg, Joerg Meyer e Xavier Padovani sono i sette giovani bartender che si sono lanciati nella non facile impresa di rilanciare i valori fondanti di ogni società, gli stessi alla base del Premio Nonino.
Il loro progetto più significativo è PourProject Progetto Amazzonia, ideato per salvare l’Ajè Negro, una salsa fermentata di manioca amara, frutto di una cultura millenaria preparata dalle tribù indigene della Foresta fluviale amazzonica. Esploratori del passato, immersi nel presente e proiettati nel futuro, ogni anno, organizzano il Symposium, un incontro internazionale per affrontare e approfondire temi fondamentali della società, come la questione del Gender, anche nel settore della bartender community. Consegnerà il premio Ermanno Olmi.
Premio internazionale Nonino a Ismail Kadare. Poeta, romanziere, autore di saggi e sceneggiatore nato in Albania. Cantore innamorato e critico del suo popolo, tra realtà storiche e leggende, che rievocano grandezze e tragedie del passato balcanico e ottomano, ha creato grandi narrazioni. Esule a Parigi dal tempo della dittatura “per non offrire i suoi servigi alla tirannide”, ha rifiutato il silenzio, che è la metà del male, immergendo spesso il suo raccontare in mondi immaginari, divenendo testimone degli orrori perpetrati dal totalitarismo e dai suoi inquisitori. Ha fatto della tolleranza religiosa uno dei cardini della sua opera. Consegnerà il premio Claudio Magris.
Premio Nonino “A un maestro del nostro tempo” a Giorgio Agamben. Le sue indagini, sempre in cerca delle fonti, spaziano dal linguaggio alla metafisica e dall’estetica all’etica. Giorgio Agamben si definisce un epigono, considerate le sue intense esperienze con il fiorire del libero pensiero; costruisce sull’esempio di Michel Foucault, delle sue idee e intuizioni, una biopolitica e crea il concetto dell’Homo Sacer, un essere umano la cui vita è sacra, il che significa che può essere ucciso ma non sacrificato; traccia un’evoluzione, da un uomo antico che “poteva” a un uomo moderno che “vuole”, e si pone al di sopra sia delle leggi umane sia di quelle divine, aprendo la strada a un’età di olocausti. Per rendersi visibili, le società devono lottare fra due opposti principi: quello dei diritti legali e quello dell’anomia. Agamben spesso traduce la sua filosofia in pura poesia immersa nella natura. Consegnerà il premio Antonio R. Damasio.
La cerimonia di premiazione si terrà sabato 27 gennaio presso le Distillerie Nonino nel prosieguo delle celebrazioni per i 120 anni dalla fondazione.
italiaatavola
Per informazioni: premio.grappanonino.it
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