mercoledì 1 agosto 2018

Il no di Fiepet ai voucher Zugno: «Usiamo le tecnologie»

Il no di Fiepet 

ai voucher
Zugno: 

«Usiamo 

le tecnologie»



Il discorso voucher continua a far parlare di sé. Di quanto sia controverso per molti il nuovo decreto in fase di approvazione ne abbiamo parlato a lungo e di quanto turismo e ristorazione vogliano questi “ticket”. Ma Walter Zugno, presidente nazionale Fiepet Confesercenti, non la pensa così.

Una voce fuori dal coro per quanto si è sentito in questi giorni che arriva da una personalità di vertice e quindi di spessore e che deve tutelare l’interesse dei suoi associati. La Fiepet è la Federazione italiana esercenti pubblici e turistici che abbraccia dunque un bacino di professionisti ampio e diviso dai voucher. Come abbiamo avuto modo di riferire nei giorni scorsi, il Dl Dignità consentirebbe solo al turismo e all’agricoltura di usufruire dei voucher, ma non ai ristoranti.

(Il no di Fiepet ai voucher Zugno: «Usiamo le tecnologie»)

Ma perché Walter Zugno boccia l’idea voucher? La risposta è in questa lettera che riportiamo integralmente, che il presidente di Fiepet ha scritto al direttore di Italia a Tavola, Alberto Lupini.

Walter Zugno (Il no di Fiepet ai voucher Zugno: «Usiamo le tecnologie»)
Walter Zugno


Direttore, voucher, lavoro a chiamata, sono strumenti ormai superati, inutili e farraginosi, servono solo a complicare la vita a chi offre lavoro e a chi ne ha bisogno. In un Paese come il nostro che dovrebbe e qualche volta vorrebbe essere all'avanguardia nell'uso delle nuove tecnologie, della innovazione tecnologica - dalla fattura elettronica ai Pos fino ai pagamenti col cellulare e alle prenotazioni via web - ci ritroviamo vincolati e in crisi di fronte a buoni pasto e voucher.

Basta una semplice tessera dei servizi per abilitare la possibilità di lavorare in tutti i settori; un lavoratore omologa la sua presenza e il termine della sua prestazione e le ore vengono pagate al netto delle trattenute con il resto che va agli enti preposti.

Libertà di lavoro, libertà di fare lavorare, lotta al lavoro in nero, controlli mirati e sicuri, prestazioni regolari pagate: questo sarebbe il risultato. Semplifichiamo, non complichiamo; usiamo in modo intelligente le nuove tecnologie.
ITALIAATAVOLA

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