Test per chi torna
in Italia e movida
Linea unitaria
Governo-Regioni
Sale il numero dei nuovi contagi. Riunione straordinaria di Ministri e Presidenti di regione per definire misure a livello nazionale, evitando che Regioni e Comuni agiscano con provvedimenti diversi tra loro. Il Governo chiede di effettuare test a chi rientra da Spagna, Croazia, Malta e Grecia. Ipotesi di una stretta sulle discoteche.
Con i numeri poco rassicuranti degli ultimi giorni (481 i nuovi casi e 10 i decessi registrati nelle ultime 24 ore) cresce la paura di una nuova ondata dell’epidemia di coronavirus. Per correre ai ripari ed evitare che le regioni stabiliscano regole in ordine sparso, si è appena tenuta una riunione straordinaria della Conferenza Stato-Regioni convocata dal ministro degli Affari regionali Francesco Boccia allo scopo di uniformare le misure sulla sicurezza, in particolare per quanto riguarda i turisti che rientrano in Italia dall’estero e sul tema degli assembramenti nelle discoteche e nei locali della movida. All’incontro hanno partecipato anche i ministri della Salute Roberto Speranza e dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, i governatori Donato Toma del Molise, Luca Zaia del Veneto, Massimiliano Fedriga del Friuli Venezia Giulia, Alberto Cirio del Piemonte, Marco Marsilio dell’Abruzzo e diversi assessori regionali.
Il Governo ha proposto alle Regioni di svolgere test per chi rientra da Spagna, Croazia, Malta e Grecia. L’obbligo, secondo la proposta del ministro Speranza, si applicherebbe a chi ritorna da Paesi considerati a più alto rischio per il crescere dei contagi da Covid-19. Tre ragazzi di Lodi e 7 di Brescia, ad esempio, sono risultati positivi dopo una vacanza sull’isola di Pag, in Croazia. I bresciani hanno fatto rientro in Italia lunedì, mentre i lodigiani, ad oggi asintomatici, erano in una compagnia di 150 giovani, soprattutto studenti, alcuni dei quali sono stati male al rientro in Italia, dopo essere stati in Croazia dal 25 luglio al primo agosto scorso. L’Ats di Milano è attualmente al lavoro per cercare di avere chiara la mappa del contagio. Intanto, a Lodi diverse persone che stavano per partire per Ferragosto proprio per la Croazia stanno cercando di disdire la vacanza.
L’ordinanza del ministro della Salute prevede in particolare per «le persone che intendono fare ingresso nel territorio nazionale e che nei quattordici giorni antecedenti hanno soggiornato o transitato in Croazia, Grecia, Repubblica di Malta o Spagna» e arrivano negli aeroporti e nei porti «la presentazione dell’attestazione di essersi sottoposti, nelle 72 ore antecedenti all’ingresso nel territorio nazionale, ad un test molecolare o antigenico, effettuato per mezzo di tampone e risultato negativo; l’obbligo di sottoporsi ad un test molecolare o antigenico, da effettuarsi per mezzo di tampone, al momento dell’arrivo in aeroporto, ove possibile, ovvero entro 48 ore dall’ingresso nel territorio nazionale presso l’azienda sanitaria locale di riferimento».
Per quanto concerne le discoteche si va verso una stretta per contrastare il fenomeno degli assembramenti dovuti alla movida in questo periodo estivo, in particolare nei confronti dei locali all’aperto dove non vengono rispettate le misure anti-Covid come il distanziamento. Durante l’incontro straordinario con le Regioni, il ministro Speranza ha letto un’informativa segnalando il problema delle discoteche e degli stabilimenti affollati durante questo tipo di eventi e avrebbe parlato della necessità di prendere ulteriori provvedimenti.
Poiché Regioni e Comuni si stanno organizzando in maniera differenziata e in ordine sparso, il governo ha chiesto una linea unitaria per evitare che ci siano località che aprono le discoteche o autorizzano feste e falò in spiaggia e altre invece, a pochi chilometri di distanza, che impongono divieti. Per questo è stato chiesto di uniformarsi mantenendo il divieto di assembramento e potenziando i controlli per farlo rispettare. È stato anche chiesto ai governatori di impedire l’apertura delle discoteche o comunque dei locali anche all’aperto dove centinaia di giovani si accalcano.
La riunione sarà aggiornata a domani o nei prossimi giorni, ma non è ancora chiaro se prima o dopo la giornata di Ferragosto. Ad ogni modo, se i divieti non saranno rispettati il governo è intenzionato a ripristinare l’obbligo delle mascherine all’aperto, il contingentamento degli ingressi nei luoghi chiusi, ma anche nelle strade e nelle piazze e - in casi estremi - a vietare la circolazione dopo una certa ora introducendo una sorta di coprifuoco come già è accaduto proprio in questi giorni in alcuni Stati dove la curva dei contagi ha subito un’impennata. ITALIAATAVOLA
Il Governo ha proposto alle Regioni di svolgere test per chi rientra da Spagna, Croazia, Malta e Grecia. L’obbligo, secondo la proposta del ministro Speranza, si applicherebbe a chi ritorna da Paesi considerati a più alto rischio per il crescere dei contagi da Covid-19. Tre ragazzi di Lodi e 7 di Brescia, ad esempio, sono risultati positivi dopo una vacanza sull’isola di Pag, in Croazia. I bresciani hanno fatto rientro in Italia lunedì, mentre i lodigiani, ad oggi asintomatici, erano in una compagnia di 150 giovani, soprattutto studenti, alcuni dei quali sono stati male al rientro in Italia, dopo essere stati in Croazia dal 25 luglio al primo agosto scorso. L’Ats di Milano è attualmente al lavoro per cercare di avere chiara la mappa del contagio. Intanto, a Lodi diverse persone che stavano per partire per Ferragosto proprio per la Croazia stanno cercando di disdire la vacanza.
L’ordinanza del ministro della Salute prevede in particolare per «le persone che intendono fare ingresso nel territorio nazionale e che nei quattordici giorni antecedenti hanno soggiornato o transitato in Croazia, Grecia, Repubblica di Malta o Spagna» e arrivano negli aeroporti e nei porti «la presentazione dell’attestazione di essersi sottoposti, nelle 72 ore antecedenti all’ingresso nel territorio nazionale, ad un test molecolare o antigenico, effettuato per mezzo di tampone e risultato negativo; l’obbligo di sottoporsi ad un test molecolare o antigenico, da effettuarsi per mezzo di tampone, al momento dell’arrivo in aeroporto, ove possibile, ovvero entro 48 ore dall’ingresso nel territorio nazionale presso l’azienda sanitaria locale di riferimento».
Per quanto concerne le discoteche si va verso una stretta per contrastare il fenomeno degli assembramenti dovuti alla movida in questo periodo estivo, in particolare nei confronti dei locali all’aperto dove non vengono rispettate le misure anti-Covid come il distanziamento. Durante l’incontro straordinario con le Regioni, il ministro Speranza ha letto un’informativa segnalando il problema delle discoteche e degli stabilimenti affollati durante questo tipo di eventi e avrebbe parlato della necessità di prendere ulteriori provvedimenti.
Poiché Regioni e Comuni si stanno organizzando in maniera differenziata e in ordine sparso, il governo ha chiesto una linea unitaria per evitare che ci siano località che aprono le discoteche o autorizzano feste e falò in spiaggia e altre invece, a pochi chilometri di distanza, che impongono divieti. Per questo è stato chiesto di uniformarsi mantenendo il divieto di assembramento e potenziando i controlli per farlo rispettare. È stato anche chiesto ai governatori di impedire l’apertura delle discoteche o comunque dei locali anche all’aperto dove centinaia di giovani si accalcano.
La riunione sarà aggiornata a domani o nei prossimi giorni, ma non è ancora chiaro se prima o dopo la giornata di Ferragosto. Ad ogni modo, se i divieti non saranno rispettati il governo è intenzionato a ripristinare l’obbligo delle mascherine all’aperto, il contingentamento degli ingressi nei luoghi chiusi, ma anche nelle strade e nelle piazze e - in casi estremi - a vietare la circolazione dopo una certa ora introducendo una sorta di coprifuoco come già è accaduto proprio in questi giorni in alcuni Stati dove la curva dei contagi ha subito un’impennata. ITALIAATAVOLA
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