In Italia attive
709mila aziende agricole
e zootecniche
L'agroalimentare italiano ha contribuito per il 15% al fatturato del Paese. A darne notizia è Ruminantia.
In una nota del web magazine del mondo dei ruminanti viene sottolineata che la sostenibilità sociale, ambientale ed economica del mondo produttivo è tra le principali priorità dell'Unione europea e che «il surriscaldamento del pianeta e i cambiamenti climatici conseguenti sono un fatto certo e davanti agli occhi di tutti, ma le soluzioni adottate ancora poche e spesso inconsistenti».
In particolare, viene ricordato che secondo il National Inventory Report 2022 di Ispra (Istituto superiore per la ricerca ambientale) il contributo dell'agricoltura italiana alla produzione totale di gas serra è del 9% e la quota derivante dagli allevamenti è pari al 6.5%. Viene segnalato che le principali fonti di emissione sono le fermentazioni enteriche dei ruminanti (41.4%) e la gestione delle deiezioni (19%). Ruminantia informa che una ricerca dell'Università di Milano pubblicata sulla rivista scientifica Sustainability (Mdpi) ha dimostrato che l'aggiunta dell'additivo Sop Lagoon nel liquame stoccato nei vasconi riduce dell'80% la produzione di metano e del 75% quella di anidride carbonica e «pertanto l'allevamento dei ruminanti può fare la sua parte nella riduzione rapida della produzione di gas serra, senza sacrificare la produzione di cibi come il latte e la carne, così preziosi per il benessere delle persone». La ricerca sarà presentata e discussa il 5 aprile a Milano, alla Stelline Foundation e sarà curata da Sop - Save Our Planet.
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