Èstato un'icona del turismo e del bel vivere sulle strade ferrate d'Italia. E' tornato domenica 30 aprile il treno rapido storico Arlecchino, trasformato nel treno della Capitale Italiana della Cultura Bergamo-Brescia. Un super convoglio che negli anni '80-'90 ha rappresentato il volto nuovo ed elegante delle ferrovie dello Stato. Sedili in velluto verde, tendine in seta ai finestrini, servizio di accoglienza inappuntabile. Viaggiare su quelle carrozze di color grigio antracite, con la livrea contraddistinta dal simbolo di Arlecchino, voleva dire muoversi davvero in modo comodo, veloce e senza troppi ritardi e intoppi. Insomma, seppur a costi non proprio accessibili a tutti, un'occasione per turisti e uomini d’affari per viaggiare velocemente e conoscere il Bel Paese, da nord a sud in modo “rapido”.
Il treno rapido storico ArlecchinoL’Arlecchino in partenza da Milano per Bergamo e Brescia
Domenica, grazie alla caparbietà del direttore generale della fondazione Fs Luigi Cantamessa, il treno storico è ripartito. Al binario 1 della stazione di Milano Lambrate Arlecchino è tornato a farsi ammirare in occasione della Capitale Italiana della Cultura. Tutti a bordo alle 8:25, con arrivo a Bergamo alle 9, (molto meno della tradizionale ora) dove il convoglio storico successivamente è ripartito alla volta di Brescia. E proprio, venerdì 28 aprile, le due città hanno inaugurato le porte che le collegano in modo virtuale; insomma, dal ferro alla fibra ottica: anche questa è Cultura.
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