La doggy bag è un termine che evoca immagini di praticità, risparmio e consapevolezza ambientale. È una pratica diffusa in molti Paesi del mondo che consente ai clienti di portare a casa il cibo rimasto dopo un pasto al ristorante anziché lasciarlo sul tavolo. Un abitudine che però manca (ancora) agli italiani, come confermato da Giancarlo Banchieri, presidente di Fiepet, l'associazione dei pubblici esercizi Confesercenti: «Pochi clienti la richiedono. Ridurre gli sprechi è nell'interesse di tutti: dell'ambiente, dei consumatori e anche dei ristoratori. Per raggiungere questo obiettivo, però, bisogna lavorare sulla promozione di comportamenti e strategie antispreco. Un impegno che ci prendiamo volentieri: proporremo ai nostri associati di esporre nei loro ristoranti cartelli che invitino i clienti a chiedere la doggy bag. Ma occorre chiarire in modo definitivo le responsabilità: una volta usciti dal ristorante, spetta ai clienti conservare correttamente gli alimenti».
Tutto quello che c‘è da sapere sulla doggy bagQuando e dove nasce la pratica della doggy bag?
L'origine della doggy bag risale agli anni '40 negli Stati Uniti, periodo in cui c'era una crescente sensibilità verso lo spreco alimentare durante la Seconda guerra mondiale. La pratica si diffuse ulteriormente negli anni '70 e '80 con l'aumento della consapevolezza ambientale e del dibattito sulla riduzione degli sprechi.
Doggy bag, come e quando richiederla al ristorante
Chiedere una doggy bag non solo è accettabile ma anche apprezzato, specialmente quando fatto con cortesia. Di seguito, alcuni consigli:
- Verificare che il cibo sia accuratamente confezionato per evitare eventuali fuoriuscite durante il trasporto successivo.
- Prima di consumare eventuali avanzi, è consigliabile assicurarsi che siano conservati correttamente e mantenere l'igiene della confezione.
- È preferibile richiedere la doggy bag prima di iniziare a consumare il pasto nel caso si preveda un'eccessiva quantità di cibo rimasto.
- Considerare attentamente il tipo di cibo da portare via: alcuni piatti potrebbero non conservarsi bene a causa della loro composizione o della loro tendenza a deteriorarsi rapidamente.
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