Keybox, il piano di rimozione
Si è trattato solo del primo passo di un piano che si protrarrà per tutto il mese di febbraio. Ogni giorno, 15 operai e 20 agenti della Polizia locale si concentreranno sulle zone centrali di Roma, tra cui Prati, Testaccio e Trastevere, per rimuovere il maggior numero possibile di lucchettoni abusivi. Oltre alle vie di Monti, gli interventi si sono estesi anche a via dei Cerqueti, via Marco Aurelio, via del Corallo, via del Teatro Pace, via dei Giubbonari, via Cellini e via di Monferrato.
Il piano di rimozione prevede due modalità di intervento. Per le key box posizionate su arredo pubblico, come lampioni e cartelli stradali, si utilizzeranno le tronchesi. Per quelle su proprietà private, invece, scatterà una multa di 400 euro per l'amministratore di condominio, a meno che non venga trovato il proprietario della scatolina. L'assessore Onorato ha sottolineato che l'iniziativa rappresenta un passo importante per contrastare un fenomeno che ha danneggiato l'immagine della città: «Credo che dopo queste prime rimozioni, i gestori capiranno che dovranno trovare un'alternativa».
Keybox, non solo keybox
Il piano sembra avere già prodotto effetti positivi. Onorato ha dichiarato che alcuni proprietari delle key box si sono auto-denunciati, un segnale che l'azione del Comune sta dando i suoi frutti. Inoltre, la mail attivata per raccogliere le segnalazioni dei cittadini ha già ricevuto diverse decine di denunce. Durante il blitz a Monti, sono emersi anche altri illeciti. In via de Ciancaleoni, davanti a un b&b, sono stati trovati dei sacchi di spazzatura abbandonati in strada. «Questa struttura sarà immediatamente multata», ha dichiarato la presidente Bonaccorsi, lanciando il messaggio che l'amministrazione è impegnata in un’azione a 360 gradi per il decoro urbano. «Certe azioni nel centro di Roma non devono più accadere».
Non tutti, tuttavia, hanno accolto positivamente il blitz. I consiglieri di Azione, De Gegorio, De Santis e Lobefaro, hanno criticato l'intervento, sottolineando che rimuovere le key box non basta per risolvere il problema delle strutture extralberghiere illegali. «Il Campidoglio dovrebbe concentrarsi su misure concrete contro queste strutture», hanno dichiarato.
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