sabato 18 maggio 2019

VALENTINO VAGO, MOSTRA ‘INFINITI ORIZZONTI’ A CONEGLIANO FINO AL 2 GIUGNO 2019

VALENTINO VAGO, 

MOSTRA 

‘INFINITI ORIZZONTI’ 

A CONEGLIANO 

FINO AL 2 GIUGNO 2019


Valentino Vago Infiniti Orizzonti Endless Horizons Opere degli anni ’60 e ‘70  PALAZZO SARCINELLI CONEGLIANO FINO al 2 Giugno 2019  
Valentino Vago (1931-2018) è stato fra gli interpreti più originali della sua generazione, per circa sessant’anni ha cercato di cancellare il mondo visibile per arrivare all’Invisibile e alla pura luce.
La mostra “infiniti Orizzonti” comprende oltre 40 opere realizzate fra la fine degli anni ‘60 e la fine degli anni ’70, periodo particolarmente intenso in cui l’artista raggiunge probabilmente la maggiore espressività e la piena maturità artistica.
Davanti a queste opere realizzate ormai cinquant’anni fa, lo sguardo incontra dimensioni ogni volta nuove, fonti di continua ricerca e dialogo interiore.
Per Valentino Vago la luce diventa elemento dominante fin dagli anni ‘60, luce rarefatta che si espande nello spazio senza fine, superamento del visibile per incontrare l’invisibile, dimensione spirituale, necessità poetica e apertura illimitata verso nuovi e infiniti orizzonti.
OrariGiovedì e Venerdì: 10.00-12.30 / 15.30-19.30Sabato e Domenica: 10.00-12.30 / 14.30-19.30
A cura di Oltrearte Associazione Culturale
In collaborazione con Archivio Valentino Vago
Catalogo disponibile in mostra con testo di Luca Pietro Nicoletti.
Per maggiori informazioni: Oltrearte Associazione Culturaleinfo@oltrearte.com

Valentino Vago “Infiniti Orizzonti” – Palazzo Sarcinelli Conegliano – 04.05.2019 – 02.06.2019

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Valentino Vago – Biografia
Valentino Vago (1931-2018) è stato fra gli interpreti più originali della sua generazione, per circa sessant’anni ha cercato di cancellare il mondo visibile per arrivare all’Invisibile e alla pura luce.
Per l’edizione 2012 del “Premio Presidente della Repubblica” gli Accademici di San Luca hanno segnalato Valentino Vago, al quale è andato il prestigioso riconoscimento alla carriera. Dal 2014 è accademico di San Luca.
Vago è stato un pittore che ha spesso sconfinato dalla tela creando vere e proprie opere ambientali all’interno di edifici pubblici e privati.
1960 Inaugura la prima importante personale al Salone Annunciata di Milano, presentata da Guido Ballo.
1964-1965 Dopo anni di dubbi e interrogazioni sul senso del proprio lavoro, Vago sembra intenzionato a inaugurare un nuovo e solido percorso. «Rimane quella linea che non suggerisce tanto un orizzonte, quanto, più propriamente, il taglio netto di una profondità senza principio e senza fine. La soglia di sfondamento per lo sguardo e il pensiero». (Accame, 1993).
Linea nera (1964) e i primi Orizzonti (1964/1965) rappresentano il vero inizio della sua ricerca.
1969 Vanni Scheiwiller cura la sua prima monografia. Il volume, con un testo di Marco Valsecchi, è presentato in occasione della personale alla Galleria Annunciata, Milano. La Rai, all’interno de L’Approdo, dedica un lungo servizio alla mostra.
1970 Partecipa alla rassegna curata da Francesco Bartoli, Renzo Beltrame e Vittorio Fagone, Pittura’70. L’immagine attiva. Il percorso espositivo itinerante rappresenta il primo sintomo italiano di quella rivendicazione dei valori della pittura che ha luogo tra il 1970 e il 1976.
1971 La XI Bienal Sao Paulo gli dedica una sala.
1974-1978 In questi anni sono molte le sue presenze a livello internazionale. La galleria Morone 6 organizza una personale con testi di Flavio Caroli e Paolo Fossati. Per circa tre anni, la mostra è ospitata in diverse città italiane e tedesche. La Galerie Etienne de Causas organizza la sua prima mostra parigina. Nel 1977 partecipa alla mostra Medunarodna izlozba likovnih umetnosti Beograd ’77, al Muzej Savremene Umetnosti, di Begrado. Pia Vivarelli, è incaricata di selezionare gli artisti italiani il cui numero è circoscritto a tre rappresentanti: Michelangelo Pistoletto, Valentino Vago, Michele Zaza.
L’anno successivo, presentato da Miklos Varga, è alla galleria Quadrum a Lisbona.
1979-1982 Il desiderio di Valentino Vago di trovare spazi sempre più ampi dove dipingere finalmente si realizza. La Cassa Rurale e Artigiana di Barlassina, gli chiede di intervenire nell’atrio della nuova sede. Avviato oramai verso una ricerca pittorica dalle dimensioni illimitate, Vago approda a Palazzo Reale a Milano dove, nel 1980 dipinge tre Stanze in scala tonale. L’opera abitabile temporanea è presentata da Renato Barilli.
Nel 1982 supera la sfida di dipingere interamente di blu la sua prima chiesa, San Giulio a Barlassina.
1983 Il PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano gli dedica una mostra antologica. Il testo a catalogo, Le ritmiche dell’ascesa, è di Francesco Bartoli.
1985 Le opere di Vago raccolte dalla grande collezionista Maria Cernuschi Ghiringhelli sono esposte al Museo d’arte contemporanea Villa Croce di Genova.
1987 Barlassina, piccolo centro tra Como e Milano, ha dato i natali ai tre protagonisti dell’arte dell’ultimo Ottocento e Novecento: Longoni, Asnago e Vago. Luciano Caramel dedica loro un’importante volume.
1993 Giovanni Maria Accame, intitola L’esperienza della luce, la monografia su Vago.
1993-2002 Durante l’estate sigla interventi pittorici a Monza, all’interno della chiesa di Cristo Re, e in autunno a Biassono, in Brianza, dove dipinge la chiesa di San Francesco alle Cascine. L’anno successivo trasforma in opera abitabile la Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice a San Donato Milanese. Nel gennaio del 1998 è in Lituania, a Vilmius, dove è incaricato di trasformare le pareti del presbiterio nella cappella nel nuovo seminario. A Villa Burba a Rho, Vago crea un’opera temporanea in occasione della rassegna Lo spazio ridefinito a cura di Francesco Tedeschi. La Cei-Conferenza Episcopale Italiana lo invita a Roma nel 2000, dove interviene nella piccola cappella della Casa Assistenti dell’Azione Cattolica, mentre a Correggio, lavora nel nuovo reparto di Riabilitazione Neurologica dell’ospedale San Sebastiano. Tra il 2001 e il 2002 trasfigura i circa settemila metri quadrati di superficie della parrocchia dei Santi Apostoli Pietro e Paolo a Rovello Porro.
2003 Esce il volume, a cura di Laura Salandin, Valentino Vago. La pittura murale civile e religiosa, un’attenta analisi delle opere abitabili di Valentino Vago. Nel volume sono presenti saggi di Luciano Caramel, Cecilia De Carli, Andrea Dall’Asta e Francesco Tedeschi.
Nel mese di luglio a Milano la casa Boschi è aperta al pubblico. Nell’ultima stanza sono esposti tre lavori di Vago degli anni Sessanta.
2004 Il Vaticano pubblica il volume curato da Camillo Ruini, La verità vi farà liberi, Catechismo della Conferenza Episcopale per la vita cristiana 2. Le opere pubblicate coprono un arco temporale compreso fra il V secolo e il XII. Vago è l’unico artista contemporaneo presente.
2005-2006 Fra il 2004 e il 2005 Vago sente la necessità di affrontare i toni del nero come dominanti delle proprie opere. Un colore che ha sempre avuto largo spazio sulla sua tavolozza. Per lui il nero manifesta lo stimolo per raggiungere l’Invisibile. Nel mese di maggio opere nere sono esposte all’Annunciata, sede, insieme alla galleria Montrasio, di una ricca antologica. Nell’estate successiva Vago è al Villaggio Sereno a Brescia dove dipinge la Chiesa di San Giulio Prete. Il retro dell’altare, è colorato di nero. Vago porta così al massimo vertice la sua indagine nei confronti di questo colore.
2008 Gli architetti milanesi Magnoli e Carmellini, nel 1996 ricevono l’incarico di progettare una chiesa a Doha, in Qatar, su un terreno donato alla comunità cattolica dall’Emiro Hamad Khalifa Al-Thani. Da subito è coinvolto anche Vago che dieci anni dopo trasforma lo spazio religioso in un’opera abitabile di 13.000 metri quadrati. Il 13 marzo 2008 la stampa mondiale interviene all’inaugurazione della chiesa di Nostra Signora del Rosario. La CNN manda in onda, quasi a ciclo continuo, l’evento. Dopo questo grande cantiere la sua pittura su tela cambia radicalmente. L’artista trova una nuova freschezza e una luce sempre più intensa. Vengono a mancare quasi totalmente i segni che per molti anni hanno caratterizzato il suo lavoro. Il colore è ora chiarissimo e rarefatto e, molto spesso, approda al bianco totale. Vago ha trovato finalmente quella che ama definire «la luce dell’Invisibile».
2009 Il 21 novembre Valentino Vago è presente all’incontro degli artisti con Benedetto XVI. Seguendo l’esempio di Paolo VI, il Papa accoglie una stretta rappresentanza internazionale di artisti nella Cappella Sistina.
2011 Milano festeggia il suo ottantesimo compleanno con un’ampia antologica curata da Paolo Biscottini al Museo Diocesano. Alla fine dell’anno Skira pubblica Vago – Catalogo ragionato delle opere dipinte, 1948-2010. I testi in catalogo sono a cura del comitato scientifico presieduto da Flavio Caroli e costituito da Flavio Arensi, Claudio Cerritelli, Chiara Gatti, Ornella Mignone, Giancarlo Santi.
2011-2017 Al posto dell’anno corrente aggiunge al titolo: Provvisoriamente 2100 o Provvisoriamente 31 a.C ., a sottolineare l’atemporalità di ciò che è eterno. Nel 2017 utilizza le proprie iniziali affiancate dalla propria data di nascita (1931), per suggerire che i dipinti sono venuti al mondo con lui, erano in certo modo già presenti in nuce dall’origine della sua individualità.
2012 Gli Accademici di San Luca hanno segnalato Valentino Vago, al quale è andato il Premio Presidente della Repubblica
2012. Dal 2014 è accademico di San Luca. L’anno successivo sarà accolto dall’accademia di San Luca come accademico.
2015-2016 A Milano, dipinge San Giovanni in Laterano, il suo Paradiso, la summa dei suoi settant’anni di pittura e ricerca della Bellezza. Con la sua ventunesima chiesa, l’ultima, Vago si è finalmente liberato dalla narrazione. Sono definitivamente sparite quelle apparizioni luminose che hanno caratterizzato i suoi lavori murari religiosi.
2017 Nel mese di ottobre inaugura due grandi mostre. Al Milione presenta i suoi ultimi lavori dipinti tra giugno e settembre mentre all’Annunciata sono selezionate opere di grande formato degli anni sessanta e settanta.
2018 Muore nella sua casa di Milano il 17 gennaio 2018.
Ad aprile i figli Mario e Valerio fondano l’associazione Archivio Valentino Vago. Il Comitato Scientifico, guidato da Ornella Mignone, svolgerà un’attività di studio, di perizia e di ricerca al fine di assicurare la tutela del patrimonio artistico di Valentino Vago, confermando la sua autorità unica ed esclusiva per la certificazione dell’autenticità delle opere dell’artista. A maggio l’archivio in collaborazione con la Collezione Paolo VI organizza un’importante mostra presso il Duomo Vecchio di Brescia. L’Accademia di Belle Arti di Brera rende omaggio alla ricerca artistica di Valentino Vago con una mostra di incisioni realizzate negli anni Cinquanta, a testimonianza del suo iniziale percorso artistico. In occasione l’archivio Vago pubblica il catalogo ragionato dell’opera grafica di Valentimo Vago che sarà presentato nella Sala Napoleonica di Brera a dicembre.
2019 Nel mese di maggio presso Palazzo Sarcinelli di Conegliano ospita inaugura la mostra Valentino Vago “Infiniti Orizzonti”, a cura di Oltrearte Associazione Culturale in collaborazione con Archivio Valentino Vago, (opere degli anni ‘60 e ’70). Testo in catalogo di Luca Pietro Nicoletti

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