Il comparto delle materie prime alimentari sta attraversando una fase di marcata volatilità, con dinamiche divergenti tra i principali prodotti agricoli e industriali. Nel settore lattiero-caseario europeo si osservano ribassi diffusi, alimentati da un’offerta in crescita dopo mesi di contrazioni, mentre il mercato dell’olio di palma, dopo un lungo periodo di aumenti, mostra segnali di rallentamento dei prezzi grazie alla rilevante ripresa produttiva in Malesia e a scorte in forte espansione. In entrambi i casi, l’andamento è influenzato da fattori strutturali e regolatori, che incidono su produzioni, scambi e aspettative degli operatori.

Andamento ribassista nel mercato europeo del latte
Il mercato Ue del latte e dei principali trasformati sta attraversando una fase di marcata contrazione dei prezzi. Dalla fine di agosto, sulla piazza europea di Kempten, si registrano flessioni significative: -23% per il burro, -12% per la polvere di latte scremato (SMP), -20% per la polvere di latte intero (WMP) e -24% per l’Edamer. Ribassi analoghi emergono anche nel mercato del latte spot. Il latte intero tedesco quotato a Milano, da settembre, ha segnato un -28%, consolidando un trend ribassista del -33% da luglio, in controtendenza rispetto alla tipica stagionalità del settore.
Sul fronte dell’offerta, nel terzo trimestre dell’anno le consegne di latte Ue hanno registrato un +2,8% rispetto allo stesso periodo del 2024, sostenendo la produzione di trasformati. L’incremento rilevato tra luglio e settembre ha compensato il calo dell’1,2% del primo semestre 2025 rispetto ai primi sei mesi del 2024. Secondo i rapporti ZMB, anche ottobre ha confermato l’andamento positivo: nella terza settimana del mese, Germania e Francia - aree cardine dell’offerta europea - hanno segnato rispettivamente +6% e +5,4% rispetto allo stesso periodo del 2024. La maggiore disponibilità di latte è stata sostenuta sia da condizioni climatiche favorevoli, sia dalla diminuzione delle macellazioni, che ad agosto 2025 hanno registrato un -12% rispetto ad agosto 2024.
Olio di palma: dopo i rialzi, tornano i ribassi
Dopo un periodo di rialzi tra maggio e ottobre 2025, con un incremento medio mensile del +14%, le quotazioni dell’olio di palma sul mercato all’origine malese hanno segnato, nell’ultimo mese, una flessione di quasi l’11%. Una dinamica legata alla buona produzione e all’accumulo di stock. Areté rileva che la produzione malese di ottobre è risultata +14% sul 2024 e +11% su settembre, contribuendo a scorte che, a fine mese, hanno superato del 31% i livelli dell’anno precedente. I ribassi hanno riguardato anche le quotazioni europee: -8% per l’olio di palma grezzo a Rotterdam, mentre il raffinato quotato a Milano ha limitato il calo a -2%.
Sul mercato comunitario pesa inoltre l’incertezza legata al posticipo dell’entrata in vigore del Regolamento anti-deforestazione (Eudr), su cui Parlamento e Consiglio Ue dovranno esprimersi entro fine anno, con votazione prevista tra il 15 e il 18 dicembre. Grazie all’ultima correzione dei prezzi, l’olio di palma è tornato più conveniente rispetto ai principali oli di semi utilizzati dall’industria europea.

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