giovedì 20 novembre 2025

Italia sale a 394 stelle: Michelin avara

 

Italia sale a 394 stelle: Michelin avara. Mammoliti fa l’unico vero salto

La Guida Michelin 2026 conferma l’Italia seconda al mondo per numero di stelle, ma solo con una piccola crescita: 394. L’unica scossa è la terza stella a Michelangelo Mammoliti. Cinque nuove stelle verdi e 22 nuovi monostellati, ma il quadro generale resta immobile (e senza pizzerie). Heinz Beck è mentor chef 2026, tolta la stella a Casa Vissani (e ad altri 22)


Italia sale a 394 stelle: Michelin avara. Mammoliti fa l’unico vero salto

Il sipario del Regio di Parma si alza, ma la grande sorpresa non c’è: la Michelin 2026 fotografa un’Italia stellata che cambia poco e si muove ancora meno. Saliamo a 394 stelle, praticamente come l’anno scorso. Un immobilismo che fa rumore in un settore che parla sempre di innovazione ma poi preferisce la comfort zone. L’unico vero terremoto lo firma Michelangelo Mammoliti, che porta La Rei Natura nell’Olimpo dei tristellati. Per il resto, la Rossa si conferma prudente, quasi scolastica: cinque nuove stelle verdi, 22 nuovi monostellati e tante conferme. Una celebrazione più di continuità che di futuro:  341 locali con 1 stella, 38 a 2 stelle e 15 tristellati (meno della metà che in Francia). Cinque le nuove stelle verdi e 255 i Bib Gourmand in totale, con Emilia-Romagna e Piemonte a pari merito ad essere le regioni più rappresentate. E, quasi inutile aggiungerlo, nessuna pizzeria premiata. La guida rossa perde ulteriomente credibilità e cerca ancora una volta, con avarizia, di contenere la crescita e valore della ristorazione italiana sperando di tutelare ciò che resta del primato francese in cucina. E intanto Casa Vissani rimane senza stella, insieme ad altri 22 ristoranti.

La Rei Natura, il nuovo tre stelle Michelin

In un’edizione (l’ennesima) che modifica poco gli equilibri complessivi, l’attenzione si concentra inevitabilmente sull’unica vera novità annunciata sul palco del Regio: la terza stella a Michelangelo Mammoliti. Lo chef, nato a Giaveno (To) nel 1985 e cresciuto ad Almese (To), ha costruito il proprio percorso tra Italia e Francia, passando dagli inizi con Gualtiero Marchesi e Stefano Baiocco ai cinque anni trascorsi Oltralpe nelle cucine di Alain Ducasse, Pierre Gagnaire, Yannick Alléno e Marc Meneau. Rientrato in Piemonte, ha sviluppato un lavoro continuativo su orti e serre biodinamiche, diventati parte integrante della sua organizzazione di cucina. Dal 2022 è alla guida del ristorante all’interno del Boscareto Resort & Spa, dove ha consolidato un’impostazione centrata sulle produzioni interne e sull’impiego sistematico delle materie prime coltivate sul posto.

La proposta odierna si articola in tre menu degustazione, che sintetizzano le tappe principali del suo percorso. Emozione raccoglie i sapori legati all’infanzia e alla giovinezza; Voyage ripercorre gli anni trascorsi all’estero attraverso ingredienti e tecniche apprese fuori dall’Italia; Mad100% Natura è invece un percorso alla cieca che cambia in base a ciò che ogni giorno arriva dall’orto e dalla serra. La carta dei vini mantiene un forte ancoraggio al territorio, con una selezione ampia di Barolo declinato in diversi cru e annate.

I ristoranti tre stelle Michelin

La nuova stella a La Rei Natura di Michelangelo Mammoliti a Serralunga d’Alba, che porta la sua cucina neuro-gastronomica al vertice del panorama gastronomico nazionale, si va a sommare ai 14 ristoranti che già nel 2025 erano al top per la Rossa e che rappresentano vere e proprie istituzioni. Restano infatti punti di riferimento consolidati Casa Perbellini 12 ApostoliVilla CrespiPiazza DuomoDa VittorioLe CalandreDal PescatoreOsteria FrancescanaEnoteca PinchiorriLa PergolaRealeUliassiEnrico Bartolini al MudecAtelier Moessmer e Quattro Passi. Un panorama che spazia all'interno della varietà delle cucine regionali, dalla tradizione alle sperimentazioni contemporanee, dalle interpretazioni alpine alle proposte mediterranee.

Italia sale a 394 stelle: Michelin avara. Mammoliti fa l’unico vero salto

I 15 ristoranti 3 stelle Michelin

Ecco tutti e 15 i ristoranti tre stelle Michelin:

  • La Rei Natura (Michelangelo Mammoliti) - Novità 2026
  • Casa Perbellini 12 Apostoli (Giancarlo Perbellini)
  • Villa Crespi (Antonino Cannavacciuolo)
  • Piazza Duomo (Enrico Crippa)
  • Da Vittorio (Enrico e Roberto Cerea)
  • Le Calandre (Massimiliano Alajmo)
  • Dal Pescatore (Nadia e Giovanni Santini)
  • Osteria Francescana (Massimo Bottura)
  • Enoteca Pinchiorri (Riccardo Monco)
  • La Pergola (Heinz Beck)
  • Reale (Niko Romito)
  • Uliassi (Mauro Uliassi)
  • Enrico Bartolini al Mudec (Enrico Bartolini)
  • Atelier Moessmer (Norbert Niederkofler)
  • Quattro Passi a Marina del Cantone (Fabrizio Mellino)

I ristoranti due stelle Michelin

Nel firmamento dei ristoranti due stelle Michelin italiani si registrano due nuovi ingressi, che portano il totale a 38 ristoranti, lo stesso numero dell’anno precedente. Le novità sono Famiglia Rana a Oppeano (Vr), dove la cucina di territorio viene interpretata con rigore contemporaneo, e I Tenerumi a Vulcanello (Me), realtà che valorizza la sostenibilità e le materie prime dell’arcipelago eoliano con un approccio vegetale di alta precisione.

Il conteggio complessivo rimane invariato perché, mentre La Rei Natura è stata promossa al vertice con la terza stella, Miramonti l’Altro di Concesio (Bs) retrocede da due a una stella. Continua invece a far discutere l’assenza della seconda stella per Lido 84, nonostante il ristorante dei fratelli Camanini occupi la 17ª posizione nella classifica The World’s 50 Best Restaurants (nonché miglior italiano in quella graduatoria), ma per la Michelin resta fermo a una sola stella.

Ecco i due nuovi ristoranti due stelle Michelin:

  • Famiglia Rana a Oppeano (Vr) - chef Francesco Sodano
  • I Tenerumi a Vulcanello (Me) - chef Davide Guidara

I nuovi ristoranti a conquistare una stella Michelin

Ecco i nuovi ristoranti a ricevere una stella Michelin per un totale di 341:

  • Ristorante Porcino a Badia (Bz)
  • Capogiro a Baia Sardinia (Ss)
  • Zunica 1880 - Villa Corallo a Sant'Omero (Te)
  • La Petite Bellevue a Cogne (Ao)
  • Lucas by Paulo Airaudo a Firenze
  • Sciabola a Forte dei Marmi (Lu)
  • Umberto A Mare a Forio (Na)
  • Cavallino a Maranello (Mo)
  • Abba a Milano
  • Procaccini a Milano
  • Agli Amici Dopolavoro a Venezia
  • Casa Bertini a Recanati (Mc)
  • Da Lucio a Rimini
  • Senso Lake Garda Alfio Ghezzi a Limone sul Garda (Bs)
  • Alain Ducasse Napoli di Napoli 
  • Olio a Origgio (Va)
  • Ineo a Roma
  • La Terrazza a Roma
  • Quellenhof Gourmetstube 1897 a San Martino in Passiria (Bz)
  • Rezzano Cucina e Vino a Sestri Levante (Ge)
  • Cracco Portofino a Portofino (Ge)
  • Al Madrigale - Nuova Cucina Rurale a Tivoli (Rm)

Italia sale a 394 stelle: Michelin avara. Mammoliti fa l’unico vero salto

I 22 nuovi ristoranti ad aver ottenuto una stella Michelin

Le nuove stelle verdi 2026

Sono cinque le nuove stelle verdi assegnate su un totale di 72, tre in più rispetto allo scorso anno quando erano 69. A mancare all'appello ci sono [àbitat] di San Fermo della Battaglia (Bg) che nel frattempo ha chiuso i battenti e l'osteria La Cerreta di Sassetta (Li). Entrano nell’elenco Ca’ Matilde di Quattro Castella (chef Andrea Incerti Vezzani), Johanns a Molini di Tures (chef Tina Marcelli), Kircherhof a Bressanone (chef Wolfgang Schmidl), La Bursch a Campiglia Cervo (chef Erica Gotta) e Une a Capodacqua (chef Giulio Gigli). Realtà diverse per territorio e stile, accomunate da un approccio che integra responsabilità ambientale, attenzione alla filiera e valorizzazione dei prodotti locali.

Italia sale a 394 stelle: Michelin avara. Mammoliti fa l’unico vero salto

Le 5 nuove Stelle Verdi

Ecco le nuove stelle verdi assegnate:

  • Ca’ Matilde di Quattro Castella (Re) - chef Andrea Incerti Vezzani
  • Johanns di Molini di Tures (Bz) - chef Tina Marcelli
  • Kircherhof di Bressanone (Bz) - chef Wolfgang Schmidl
  • La Bursch di Campiglia Cervo (Bi) - chef Erica Gotta
  • Une di Capodacqua (Pg) - chef Giulio Gigli

Premio Passione Dessert

Il premio Passione Dessert promosso Molino Dallagiovanna è stato assegnato a:

  • Quattro passi a Nerano (Na)
  • Senso Lake Garda Alfio Ghezzi a Limone sul Garda (Bs)
  • La Villa a Melfi (Pz)
  • Unforgettable a Torino
  • Alpenroyale Gourmet a Selva di Val Gardena (Bz)
  • Manna a Milano
  • La Caravella dal 1959 ad Amalfi (Sa)

Chi ha perso le Stelle Michelin nel 2026

Sono 23 i ristoranti ad aver perso la propria stella Michelin, mentre nessuno è passato da due (o tre) stelle a nessuna. Alcuni, come L'Acciuga e Magorabin hanno chiuso, ma per altri monostellati la Guida ha deciso di non confermare la distinzione, come nel caso - che fa rumore - di Casa Vissani, solo per fare un nome tra i molti che si sono visti negare la stella anche in questa edizione.

  • The Cook a Genova
  • Balzi Rossi a Ventimiglia (Im)
  • Damiano Nigro a Benevello (Cn)
  • Magorabin a Torino
  • Felix Lo Basso a Milano
  • Vite a Lanceningo (Tv)
  • Stube Gourmet ad Asiago (Vi)
  • Zum Löwen a Tesimo (Bz)
  • Arnaldo-Clinica Gastronomica a Rubiera (Re)
  • L’Arcade a Porta San Giorgio (Fm)
  • Terramira a Capolona (Ar)
  • L’Acciuga a Perugia
  • Casa Vissani a Baschi (Tr)
  • Essenza a Terracina (Lt)
  • Sud a Quarto (Na)
  • Josè Restaurant - Tenuta Villa Guerra a Torre del Greco (Na)
  • Re Maurì a Salerno
  • Osteria Arbustico a Paestum-Capaccio (Sa)
  • Porta di Basso di Peschici (Fg)
  • Bros' a Lecce
  • Abbruzzino a Catanzaro
  • Luigi Lepore a Lamezia Terme (Cz)
  • Accursio a Modica (Rg)

Nessun nuovo riconoscimento, ma Bartolini resta lo chef delle stelle

Nell’edizione 2026 della Guida Michelin non sono state attribuite nuove stelle ai ristoranti del Gruppo Enrico Bartolini. Il totale rimane quindi invariato a 14 stelle, confermando Bartolini come lo chef più stellato d’Italia. La stabilità del risultato evidenzia la continuità del lavoro svolto nelle diverse realtà del gruppo, che mantiene una delle presenze più solide e riconosciute nel panorama della ristorazione italiana. Nel panorama dei ristoranti del gruppo, il Ristorante Enrico Bartolini al Mudec di Milano, guidato dallo chef Davide Boglioli, resta il punto di riferimento con le sue tre stelle Michelin. A seguire, le due stelle contraddistinguono quattro realtà: il Glam di Donato Ascani al Palazzo Venart di Venezia, la Locanda del Sant’Uffizio diretta da Gabriele Boffa a Cioccaro di Penango, e Villa Elena, il ristorante guidato da Marco Galtarossa nel complesso del Belvedere di San Vigilio a Bergamo.

Portano una stella Michelin diversi altri indirizzi del gruppo: Anima, il ristorante milanese di Michele Cobuzzi all’interno del Milano Verticale | UNA Esperienze; Bluh Furore, interpretato da Vincenzo Russo al Furore Grand Hotel sulla Costiera Amalfitana; Il Fuoco Sacro, con Alessandro Menditto al Petra Segreta Resort & Spa di San Pantaleo, in Gallura; Il Poggio Rosso, condotto da Stelios Sakalis al Borgo San Felice nel Senese e insignito anche della Stella Verde; e La Trattoria Enrico Bartolini, affidata ad Aniello Siano all’Andana Resort di Castiglione della Pescaia. Accanto alle realtà già premiate, viene inoltre segnalata la recente apertura di L’Aurum, il nuovo progetto guidato dallo chef Alberto Quadrio all’Albereta Relais & Chateaux di Erbusco, in Franciacorta.

Il saluto delle istituzioni

Il presidente di Michelin Italia, Agostino Mazzocchi, in apertura di cerimonia ha dichiarato: «Il 2026 è un anno speciale per noi: Michelin festeggia 120 anni in Italia. 120 di presenza industriale in un Paese si traducono in una presenza forte sul territorio, specialmente oggi in cui l'Italia è chiamata a sfide importanti. Nel 2026 celebreremo il made in Italy, ma anche altri due primati: essere il primo produttore per capacità installata e il primo datore di lavoro».

Italia sale a 394 stelle: Michelin avara. Mammoliti fa l’unico vero salto

Agostino Mazzocchi, presidente di Michelin Italia

«Siamo felici - ha aggiunto il sindaco di Parma Michele Guerra - di riaccogliere la presentazione della Guida Michelin in una città in cui comparto del food gioca un ruolo di protagonista culturale: tutto parla alla nostra cucina e alle nostre tradizioni alimentari. Parma è vicina a tanti progetti nazionali e internazionali: avere qui la Guida è il coronamento di un percorso, ma anche di conferma per il lavoro che stiamo facendo anche perché il 30% della forza lavoro di questa città è legato al food».

Italia sale a 394 stelle: Michelin avara. Mammoliti fa l’unico vero salto

La presentatrice Giorgia Surina con il sindaco di Parma Michele Guerra

Alessandro Mammi, assessore regionale all’Agricoltura, salito sul palco insieme alla collega del Turismo Roberta Frisoni, ha ricordato: «Ci sono tre valori che noi condividiamo profondamente con la Guida Michelin. Il cibo è cultura, oltre che patrimonio economico: basta entrare in uno dei ristoranti o in un caseificio, piuttosto che in una acetaia. Il cibo è anche innovazione e qualità: siamo orgogliosi delle nostre tradizioni, ma le nostre tradizioni sono le innovazioni di chi ci ha preceduto. L’ultimo valore è quello della condivisione. Voglio ringraziare agricoltori, trasformatori e chef».

Nessun commento:

Posta un commento