Undici milioni di italiani hanno rinunciato alle vacanze estive per colpa dei prezzi troppo alti. Lo dice un sondaggio di Izi, società di analisi e valutazioni economiche e politiche, secondo cui il 22,4% della popolazione ha scelto di restare a casa, frenato da rincari e inflazione percepita.

Se guardiamo al mare, meta che attira il 68,6% dei vacanzieri, i numeri sono netti: un italiano su quattro ha lasciato perdere le spiagge italiane a causa dei costi giudicati eccessivi. E chi ha deciso di cambiare aria e spingersi oltreconfine lo ha fatto soprattutto per motivi di portafoglio: il 70% di chi ha scelto mete alternative all’estero ha spiegato che i prezzi italiani erano semplicemente troppo alti.
Il sondaggio ha anche chiesto quali rincari abbiano pesato di più sulle scelte estive. Per il 57,4% sono stati quelli degli alloggi a fare la differenza, seguiti dai ristoranti (49%) e dai servizi in spiaggia (42,5%). Il caro ombrelloni, insomma, si è fatto sentire eccome, tanto che quasi il 40% degli intervistati ha risolto la questione con le spiagge libere. In parallelo, il 45,7% ha ridotto i giorni di vacanza, colpito da una combinazione di prezzi in salita e percezione generale di inflazione che non lascia tregua. «Certamente l’aspetto economico è il più rilevante nel cambiamento e nella riduzione delle vacanze per questa estate che si avvia alla fine - dice Giacomo Spaini, presidente e ceo di Izi. Nella rinuncia alle vacanze di lungo periodo c’è però il consolidarsi di un trend che va in questa direzione ormai da tempo».
E proprio Spaini mette il dito nella piaga anche sul futuro: «I prezzi alti non aiutano la progressiva contrazione delle vacanze in un tempo sempre più breve e tutto ciò fa sì che anche l’offerta di servizi, soprattutto balneari, sia concentrata in un solo mese - spiega. È evidente dal nostro sondaggio la necessità di allungare la stagione, offrendo servizi per un numero di mesi adeguato alle potenzialità delle nostre spiagge. Solo così sarà possibile abbattere i costi e aumentare le presenze turistiche».

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