domenica 30 novembre 2025

Mercati agroalimentari: pistacchio in rialzo

 

Mercati agroalimentari: 

pistacchio in rialzo, calano 

riso, zucchero e cacao

Pistacchio in rialzo, cacao in forte calo, riso ai minimi e zucchero in fase discendente: le analisi Areté mostrano un mercato eterogeneo, segnato da raccolti variabili e domanda instabile che ridefiniscono le filiere globali


Il mercato internazionale delle principali materie prime alimentari sta vivendo una fase di forti oscillazioni. Pistacchio, cacao, riso e zucchero mostrano andamenti molto diversi tra loro, condizionati da raccolti irregolari, variazioni della domanda e cambiamenti nelle politiche commerciali dei Paesi produttori. Le analisi Areté delineano un quadro in rapido movimento, utile per comprendere le dinamiche che influenzano l’industria alimentare europea.

Mercati agroalimentari: pistacchio in rialzo calano riso zucchero e cacao

Il pistacchio vola nonostante il raccolto record

Pistacchio: prezzi in ripresa tra domanda europea e timori per le scorte

Dopo un avvio di campagna 2025/26 caratterizzato da ribassi, i prezzi del pistacchio USA in guscio consegnato in Europa hanno invertito la tendenza. Il raccolto statunitense, stimato dall’International Nut and Dried Fruit Council a circa 725.000 tonnellate (+44% sul 2024/25), aveva inizialmente generato pressioni al ribasso. Da agosto, però, le quotazioni sono risalite dell’8%, superando i 9.000 $/t. Secondo Areté, il rialzo è legato soprattutto alla domanda sostenuta in Europa e alla volontà degli operatori di mantenere un adeguato livello di scorte in vista della campagna 2026/27, per la quale si prevede una fase di scarica. Ancora più complesso il quadro turco. Dopo il raccolto record 2024/25, la produzione 2025/26 ha registrato un crollo di circa il 70% a causa delle gelate tardive di aprile. «La combinazione tra scarsa produzione e ritenzione da parte dei coltivatori sta alimentando un trend inflattivo senza precedenti», osserva Areté. I prezzi in guscio sono cresciuti del 20% da settembre e del 59% da inizio 2025, nonostante la presenza di stock di riporto ai massimi storici.

Cacao: forti ribassi e mercato sotto pressione

Il cacao in fava sul mercato di Londra ha segnato un calo del 20% da inizio novembre, toccando i minimi da gennaio 2024. Il trend ribassista, iniziato a inizio 2025 e pari ora a -53%, riflette una serie di fattori concomitanti:

  • miglioramento delle prospettive di raccolto africano 2025/26
  • domanda globale debole
  • possibile slittamento al 2026 dell’entrata in vigore della norma UE sulla deforestazione
  • esenzione del cacao dai dazi reciproci USA

In parallelo, anche massa e burro di cacao hanno registrato cali significativi: rispettivamente -65% e -69% dall’inizio dell’anno, con un indebolimento delle ratio. Più stabile la polvere di cacao, in attesa della lavorazione del main-crop africano, anche se sul mercato forward si rilevano sconti. Secondo Areté, il fenomeno è stato amplificato dalle «posizioni molto spinte degli operatori non-commerciali», che hanno raggiunto livelli di ipervenduto simili a quelli del 2018.

Riso: Indica in calo tra abbondanza di offerta e minori importazioni

Il FAO Indica Index conferma la fase ribassista: a ottobre i prezzi segnano un -3% sul mese e un -26% sull’anno. L’offerta globale risulta ampia, anche grazie alla rimozione dei divieti all’export dell’India nella campagna 2024/25. A pesare ulteriormente è la sospensione delle importazioni da parte di Filippine e Indonesia, primo e secondo importatore mondiale. Le quotazioni del riso Thai, riferimento internazionale, sono ai livelli più bassi dalla campagna 2007/08.

Zucchero: prezzi ai minimi dal 2020

Nelle prime settimane di novembre, i prezzi finanziari del grezzo e del bianco si sono attestati ai livelli minimi da fine 2020, con un calo mensile rispettivamente del 7% e del 5%. Su base annua il ribasso è ancora più marcato: -33% per il grezzo e -25% per il bianco. Secondo Areté, la dinamica è guidata soprattutto dalle aspettative di maggiore disponibilità globale, in particolare in Brasile, India e Thailandia, anche grazie a un incremento della quota di canna destinata alla produzione di zucchero. Anche in Unione Europea le quotazioni mostrano flessioni: -12% per lo zucchero spot Europa e -11% per il consegnato Centro-Nord Italia, con valori sempre più vicini ai 500 €/t.

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